CITTÀ DI SOGNI
di Don Winslow
Harper Collins 2023
Alfredo Colitto (Traduttore )
thriller, pag.400
Sinossi. Hollywood. La città dove nascono i sogni. Dopo essere scampato alla sanguinosa guerra che ha devastato il New England, Danny Ryan è in fuga. I mafiosi, i poliziotti e anche l’FBI lo vogliono morto o in prigione. È partito insieme al figlio, all’anziano padre e ai pochi fedeli rimasti della sua banda ed è arrivato fino in California. Qui vorrebbe solo una vita pacifica, ma i federali lo beccano e lo costringono a far loro un favore che potrebbe renderlo ricco. Oppure ucciderlo. Intanto a Hollywood stanno girando un film ispirato alla faida che ha rovinato la sua vita e Danny decide di rientrare in affari, costruendo un nuovo impero criminale. Quello che non ha previsto è l’incontro con un’attrice bellissima, ma con un passato oscuro. Una donna di cui si innamora perdutamente. E mentre i loro mondi collidono in un’esplosione che potrebbe annientare entrambi, Danny Ryan combatte per la vita nella città dove di solito nascono i sogni. Ma dove i sogni possono anche morire. Dalle spiagge del Rhode Island fino ai deserti californiani dove i cadaveri spariscono facilmente, dai corridoi del potere di Washington in cui prosperano i veri criminali fino ai mitici studios di Hollywood dove circolano i soldi veri, Città di sogni è una saga indimenticabile che parla di amore, famiglia, vendetta, sopravvivenza e di feroce realtà.
Recensione Salvatore Argiolas
Dopo la straordinaria trilogia del Cartello, dove racconta il mondo del narcotraffico a cavallo del confine tra USA e Messico, Don Winslow volge il suo sguardo alla guerra tra cosche mafiose e delinquenza di origine irlandese con la trilogia della “Città in fiamme” di cui “Città di sogni” costituisce il tassello centrale.
Se la trilogia del Cartello è basata su fatti veri ed è stata ispirata dal documentatissimo saggio di James Mills, “L’impero sotterraneo”, i due thriller pubblicati sin ora della serie “Città in fiamme” sono influenzati da poemi classici come “Iliade” di Omero e “Eneide” di Virgilio.
Dopo il conflitto, scoppiato a causa di una donna, raccontato nel primo libro, proprio “Città in fiamme”, in “Città di sogni” Danny Ryan, novello Enea, fugge da Providence con il vecchio genitore ed il figlioletto per mettersi in salvo dai mafiosi e i poliziotti che lo stanno braccando.
Come si vede Winslow utilizza tutti gli snodi narrativi del poema di Virgilio, compresa anche la presenza di una controparte di Didone, e seguendo questo palinsesto crea un thriller adrenalinico e coinvolgente dove sfrutta tutte le conoscenze dell’ambiente criminale.
Danny Ryan è in fuga e cerca solo un posto dove nascondersi e proteggere i suoi familiari e i complici che gli sono rimasti accanto dopo un tentativo fallito di derubare la cosca mafiosa di Providence di una grossa partita di droga.
“E’ il fottuto sogno americano, pensa Danny, mentre guida. Il viaggio, la migrazione a ovest. I carri della loro carovana sono lontani tra loro, e si fermano alle cabine telefoniche per chiamare Bernie e coordinarsi. Si incontrano ogni paio di giorni in qualche motel economico, per essere uniti nel caso di un attacco degli apache italiani.
Non è facile, tenendo conto dei bisogni di un bambino piccolo e della vescica del vecchio”.
Per sopravvivere ha bisogno di soldi e perciò accetta la proposta indecente dell’FBI di derubare il capo dei narcos per poi dividersi il bottino:
“Poi Harris parla di un “rapporto simbiotico”, un modo elegante per dire “una mano lava l’altra”. Tu fai qualcosa per noi, noi facciamo qualcosa per te”.
Se assalta quella casa, può tenersi la metà del bottino. Noi la proteggeremo a livello federale. Ne uscirà pulito e ricco. Stiamo parlando di decine e decine di milioni di dollari. Al confronto, il suo bottino di Providence sembra una sciocchezza.”
E qui Winslow mette in evidenza quel connubio infernale tra amministrazioni statali e criminalità organizzata che ha denunciato in altri romanzi, inquadrandolo in un rapporto fluido di influenze, favori e corruzione che rischia di distruggere la democrazia americana.
Con linguaggio diretto e senza fronzoli Winslow racconta l’ascesa di Danny l’irlandese nella “città di sogni”, la Los Angeles metropoli noir per definizione, e lo mette al centro di intrighi e affari che lo inseriranno nella fabbrica dei sogni per definizione, la scintillante Hollywood del cinema e delle star.
Danny e i suoi soci si trovano a gravitare nel set di un film che dovrebbe riprodurre la loro guerra criminale e ciò crea un affascinante cortocircuito tra realtà e finzione dove molti rischiano di essere risucchiati dai ricordi e travolti dai rimorsi.
Don Winslow conosce la formula perfetta per confezionare bestseller, narrazione serrata, personaggi sballottati tra bene e male, trame che traggono linfa dalla cronaca ma che vengono plasmate con maestria per diventare il racconto di un momento storico che svela complicità e immoralità di un’intera classe dirigente.
In un’intervista Winslow disse che
“Gli antichi greci ci hanno dato tutti i temi che usiamo ancora nella moderna narrativa poliziesca: onore, coraggio, tradimento e tragedia. Volevo vedere se potevo raccontare quella storia in un contesto moderno e farla stare in piedi da sola”
e bisogna ammettere che ci è riuscito alla grande, creando un impietoso ritratto della società americana a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.
Nel tempo molti scrittori hanno tentato di riprendere lo stile e le tematiche di Don Winslow ma nessuno ha raggiunto la sua capacità di appassionare il lettore in vicende criminali tanto ordinarie quanto emblematiche, che crea una grande aspettativa per il terzo atto della trilogia, “Città di cenere”, ambientato a Las Vegas, già scritto e che dovrebbe, secondo i suoi progetti, essere il suo libro d’addio alla letteratura.
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Don Winslow
ex investigatore privato, uomo di mille mestieri (tra cui il regista, l’attore e la guida nei safari), è autore di molti romanzi che lo hanno consacrato come uno dei nuovi maestri del crime e del noir contemporanei. Einaudi Stile libero ha pubblicato, tra gli altri, L’inverno di Frankie Machine (2008), diventato un vero e proprio caso letterario, Il potere del cane (2009), La pattuglia dell’alba e La lingua del fuoco (2010), Le belve (2011, stesso anno in cui esce Satori, per Bompiani), da cui Oliver Stone ha tratto l’omonimo film. Nel 2012, sempre per Einaudi Stile libero, è uscito I re del mondo, prequel di Le belve. L’anno successivo esce Morte e vita di Bobby Z, da cui è stato tratto il film Bobby Z – Il signore della droga, diretto da John Herzfeld con protagonisti Paul Walker, Laurence Fishburne e Olivia Wilde. Un nuovo ciclo, che vede protagonista l’investigatore Franck Decker, è stato inaugurato nel 2014 con Missing. New York (Einaudi Stile Libero). Nel 2015 esce Il cartello (Einaudi); nel 2016, London Underground, il primo romanzo, di una serie di cinque, che ha come protagonista Neal Carey e L’ora dei gentiluomini (Einaudi). Tra le altre pubblicazioni si ricordano: Corruzione e Nevada connection (Einaudi 2017), Lady Las Vegas (Einaudi 2018), Broken (HarperCollins 2020) e Ultima notte a Manhattan (Einaudi 2021), Città in fiamme (Harper Collins 2022). L’autore ha ricevuto nel 2012 il prestigioso Raymond Chandler Award, il premio letterario istituito da Irene Bignardi nel 1996 in collaborazione con il Raymond Chandler Estate dedicato alla scrittura noir che ogni anno laurea un maestro del genere.