Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Tess Gerritsen
Editore: Longanesi
Traduzione: Adria Francesca Tissoni
Serie: Rizzoli & Isles #3
Genere: Thriller
Pagine: 337 p., R
Anno di pubblicazione: 2014
Sinossi. Boston, pochi giorni a Natale. La città è imbiancata dalla neve, serrata dal gelo in attesa delle festività. Ma la morte non ha rispetto per luoghi sacri o ricorrenze: Maura Isles, patologa della polizia metropolitana soprannominata la Regina dei Morti, viene convocata dal detective Jane Rizzoli a ora tarda, nella cappella del convento di Nostra Signora della Divina Luce. A terra giacciono due corpi massacrati: la novizia Camille e suor Ursula, più anziana e con un passato nelle missioni del Terzo Mondo. Per la giovane non c’è nulla da fare, ma sorella Ursula viene trasportata d’urgenza in ospedale. Forse, se riprende conoscenza, potrà fornire qualche indizio… Comincia così uno dei romanzi più intensi e drammatici di Tess Gerritsen, un thriller con risvolti agghiaccianti che non rinuncia a un’approfondita introspezione femminile. Perché, colpevoli o innocenti, vittime o investigatrici, sono proprio le donne al centro dell’intrigo. Jane Rizzoli e il segreto che porta dentro di sé e la costringe ad affrontare sentimenti che vorrebbe sfuggire. Maura Isles alle prese con la ricomparsa dell’ex marito, e con una passione che torna a riaccendersi. Sorella Ursula che ha visto ciò che non doveva vedere e Camille, la giovane, dolce Camille che scopriamo al centro di una tragedia ancor più straziante. C’è un legame fra tutto questo e l’orrenda scoperta di una donna fatta a pezzi in un sobborgo?
“I morti non ti fanno del male, solo i vivi ti feriscono.”
Recensione
Ormai quest’autrice è diventata una sorta di dipendenza per me, tre libri in tre settimane e il quarto già pronto per il prossimo weekend, ogni thriller emozioni sempre più intense, a ogni avventura più suspense e soprattutto, quando credi che ormai la struttura sarà sempre quella ecco che arriva il colpo di scena. Un boom intenso e travolgente che fa sì che tu rimanga imprigionata dentro le pagine, con un ritmo di lettura forsennato, come lo è il livello di questa nuova incredibile storia.
Solitamente trovo che le sinossi o dicano troppo, o a volte fin troppo poco tant’è che scrivere una recensione senza fare spoiler diventa paragonabile ad un salto nel vuoto oppure, c’è un’opzione ancora peggiore e cioè, partire dalla sinossi con aspettative di un certo tipo per poi scoprire che non centra nulla con il libro. Beh, qui credetemi, il cuore del romanzo è stato meravigliosamente racchiuso in quelle poche righe che di norma ci fanno capire se il libro sarà di nostro interesse o meno.
Le protagoniste a tutto tondo saranno sicuramente le donne e la loro forza fisica oltreché interiore. Un libro, se vogliamo, per certi versi introspettivo, soprattutto per quanto riguarderà il detective Rizzoli e la dottoressa Maura Isles della quale, in particolare, scopriremo molto di più.
Veniamo però anche ai temi di questa storia, quattro argomenti cardine che potrete scoprire solo quando deciderete di affrontare il libro ma che metteranno veramente in crisi ognuno di voi.
Quattro donne, quattro scelte e il loro destino in gioco. Non è semplice, non è possibile decidere in scioltezza e ogni decisione presa potrebbe rivelarsi quella giusta oppure quella sbagliata, ma solo loro potranno scegliere, forse.
“Una giusta ira era sempre stata il suo stimolo, la forza che la spingeva a dare la caccia ai mostri, Quel giorno però aveva uno sguardo quasi febbrile e il volto ancora più sottile, come se un fuoco la consumasse dentro.”
Jane Rizzoli, la detective d’acciaio fra gli investigatori della Omicidi di Boston, che non ha il minimo dubbio quando deve prendere una decisone investigativa ed operativa ma, che adesso,rischia di andare in mille pezzi nel tentare di ridefinire la sua vita. Scelte importanti che la stanno mettendo in difficoltà sul lavoro, anche a causa del complicatissimo caso di cui si sta occupando, oltre alla rabbia per come e nei confronti di chi l’assassino a cui sta dando la caccia, si sia accanito con tanta violenza.
“Abbiamo tutti paura di chi ci può ferire.”
Passiamo alla dottoressa Isles, soprannominata fra i colleghi e i poliziotti “La Regina dei Morti”, per la sua fredda determinazione nell’analizzare e cercare possibili tracce durante un’autopsia, ma incapace di affetto, almeno apparentemente, e di gesti e attenzioni verso i vivi che le stanno attorno.In pratica considerata alla stregua di una persona estremamente strana ma proprio qui però, sarà possibile capire come e perché sia diventata tanto schiva nei confronti del genere umano.
“Lavorava da tanto con i morti che aveva finito per sentirsi a disagio con i vivi.” …
… “Posso aprire un torace ed esporne il contenuto. Posso tagliare a fette un polmone e, al microscopio, diagnosticare un cancro, la tubercolosi o un enfisema, ma i segreti racchiusi nel cuore umano sfuggono al mio bisturi.”
Non vanno altresì dimenticate le vittime, che cadranno per mano di un carnefice malvagio, ma che sia prima che dopo la morte sopporteranno anche di peggio, un dolore e sofferenze indicibili per la povera Camille che stava per dire definitivamente sì alla chiamata di Dio e, uno strazio nell’anima per una devota Sorella che ha dedicato la vita al Signore ma che ha anche realmente conosciuto il Diavolo, in carne e ossa. Quel Satana che poi ha deciso senza pietà di togliere la vita a entrambe.
Se tra me e Tess Gerritsen la fiamma si è praticamente accesa già dalle prime pagine de “Il chirurgo” (di cui potete trovare la recensione qui nel sito), giunta a questo punto mi sono sentita letteralmente travolgere dai sentimenti, dalle emozioni e spesso anche dal dolore. L’autrice è riuscita abilmente a far arrivare attraverso le sue pagine, quella sofferenza umana che ti si attacca in modo assolutamente inspiegabile addosso, la senti, la percepisci e continui a ripensarci anche dopo aver messo da parte il libro fino a spingerti nella condizione di porti delle domande. Fra tutte una.
Può l’uomo essere considerato peggio di un’animale per intenzioni, azioni e comportamenti? Ebbene, in questo libro scoprirete che purtroppo è possibile e quando accade, le motivazioni sono sempre e solo di tipo egoistico.
L’autrice ci accompagna in questo viaggio nella follia più cruda e assurda che ci possa essere, ma ancora una volta lo fa con eleganza, tecnica e inducendo nel lettore quella sana dose di curiosità che rimarrà lì, in sospensione fino alla fine per rivelarsi interamente, come un dono, nella giornata più bella e più speciale dell’anno, il santo Natale.
Padronanze tecniche riferite ai metodi investigativi, conoscenze storiche a livello criminologico, una trama realistica e l’abilità di far percepire una familiarità e una buona dose di empatia tra lettori e personaggi, a mio avviso fanno di un normale romanzo un ottimo elaborato che non merita altro se non di essere letto, goduto appieno e poi divulgato.
“Alcune fiamme non possono essere riaccese… Alcune fiamme è meglio che restino spente.”
Tess Gerritsen
Tess Gerritsen: (1953), dopo essere stata un medico con la passione per la scrittura, è diventata un’affermata scrittrice con la passione per il medical thriller, genere che ha rinnovato con personaggi indimenticabili, soprattutto nella serie dedicata alla detective Jane Rizzoli e all’anatomopatologa Maura Isles, serie della quale fanno parte Il chirurgo, Lezioni di morte, Corpi senza volto, Il sangue dell’altra, Sparizione e Muori ancora. Presso Longanesi sono usciti anche La fenice rossa e L’ultima vittima. I suoi libri sono stati tradotti in 31 lingue con oltre 15 milioni di copie vendute. Ha vinto il Nero Wolfe Award con Vanish e il Rita Award per il Chirurgo. Attualmente vive nel Maine.
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