Dentro il buio




Recensione di Laura Salvadori


Autore: Cara Hunter

Traduzione: Elena Cantoni

Editore: Piemme

Genere: thriller

Pagine: 400

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Non è ciò che stai osservando, ma da dove lo stai guardando, a determinare cosa vedrai. Da quando la morte di suo figlio ha scosso lui e sua moglie Alex, avvocatessa, Adam Fawley, ispettore della polizia di Thames Valley, con sede a Oxford, sa che tutto è possibile, e ormai poche cose riescono davvero a sconvolgerlo. Non si può dire lo stesso per gli abitanti di una strada silenziosa ed elegante di Oxford, dove, per puro caso, alcuni operai fanno una scoperta terribile: una ragazza, in evidente stato di shock, è rimasta per molto tempo prigioniera con il suo bambino di due anni nel seminterrato della casa del professor William Harper. Ma per Fawley e la sua squadra non è così semplice trarre conclusioni: William Harper, infatti, non solo è molto anziano, ma anche malato di Alzheimer. Difficile credere a quello che dice, difficile pensare che possa aver tenuto prigioniera con la forza una ragazza sicuramente più in forma di lui, e difficile fidarsi dei suoi ricordi…Le cose non faranno che complicarsi quando nel giardino di Harper viene trovato anche il corpo di Hannah, una donna scomparsa alcuni anni prima. Un caso che aveva destato molto scalpore perché quella di Hannah era una famiglia apparentemente perfetta. Per Adam Fawley e i suoi agenti è il momento di vederci chiaro. L’ispettore capirà che la verità sceglie sempre il modo più tortuoso per farsi avanti. Anche quando, in realtà, è sempre stata ben evidente. Bastava solo guardarla dalla giusta angolazione. Cara Hunter è il nuovo talento della narrativa crime britannica. Dentro il buio è il primo romanzo della serie che ha come protagonisti l’ispettore Adam Fawley e tutta la sua squadra di brillanti, ambiziosi e instancabili agenti di polizia.

Recensione

Metti un protagonista bello e tormentato, che ispira un sentimento di solidarietà e di empatia nel lettore. Metti un rapimento e una giovane tenuta prigioniera con il suo bambino. Metti una famiglia modello che viene messa a nudo fino a scoprire sordidi retroscena. Metti una trama che ti fa travisare il vero fino alla fine.

Metti tutti questi ingredienti a otterrai il thriller perfetto!

La consapevolezza di leggere il primo romanzo di una serie è già, per me, motivo di entusiasmo.

La curiosità, insieme alla voglia di scoprire nuovi autori, accresce inevitabilmente il mio interesse.

Chi sarà il protagonista, quali le sue caratteristiche peculiari?

E il romanzo sarò scritto in prima persona o in terza persona?

Il linguaggio sarà secco e asciutto, oppure carico, evocativo, drammatico?

Già dalla lettura della trama “Dentro il buio”si mostra appetibile. Vi troviamo molti elementi interessanti: un protagonista tormentato da un lutto terribile, una ragazzina tenuta prigioniera per molto tempo da un anziano predatore sessuale, la scoperta del cadavere di una giovane donna che era scomparsa diversi anni prima. Insomma, diversi misteri con una carica di emotività e di suspense notevoli.

Se poi, leggendo, trovi una scrittura estremamente coinvolgente, dei personaggi ottimamente caratterizzati, una storia intricata e piena di colpi di scena, puoi iniziare a pensare di esserti imbattuta in una grande romanzo.

E “Dentro il buio” è proprio un gran romanzo. Bello, corposo, intenso, emotivamente coinvolgente, dalla struttura innovativa e di grandissimo effetto.

Il romanzo innanzitutto ha un taglio originale e molto azzeccato. Scritto alternativamente in terza persona ed in prima persona, quest’ultima adottata per esprimere i pensieri del protagonista, l’Ispettore Fawley, dà l’impressione di vivere sulla pelle gli avvenimenti, e fa sentire il lettore coinvolto a tutto tondo nelle vicende.

Le parti scritte in prima persona, oltre a far vivere al lettore i meccanismi, a volte insoliti, del pensiero di un investigatore, consentono di scendere nell’intimo del protagonista, l’ispettore Adam  Fawley, un uomo la cui vita è stata spezzata dalla morte del figlioletto. Fawley ha vissuto l’evento più traumatico per un genitore. Tiene duro, per sé e per la moglie, Alex, ma si intuisce un dolore profondissimo, che in alcuni punti viene alla luce, con una delicatezza e un tale doloroso rimpianto che Cara Hunter gestisce in punta di piedi, con grande trasporto ed enorme partecipazione emotiva.

I due sfortunati genitori vivono il lutto in modo diverso; ognuno cerca disperatamente un appiglio per non affondare, in modo del tutto unilaterale, ma l’amore che li unisce finisce sempre per trovare un compromesso. La delicatezza della penna di Cara Hunter, laddove affonda nell’intimo di Fawley e della moglie, è davvero superlativa. Uno scrigno di emozioni dentro una storia efferata di violenza e di manipolazione.

Fawley cattura immediatamente la simpatia del lettore; è un uomo carismatico, affascinante, sensibile, acuto. I suoi collaboratori non sono da meno. Di tutti sappiamo qualcosa della loro vita privata ed è facile fare immediatamente amicizia con loro ed essere coinvolti dalle dinamiche dei loro rapporti personali e professionali.

L’indagine viene scandagliata dall’autrice con un punto di vista assai insolito. Possiamo leggere direttamente i verbali degli interrogatori, le email che il medico legale scrive a Fawley e ogni altro documento come se ci trovassimo lì, come se anche noi partecipassimo alle indagini.

L’inserimento di questi documenti spezza l’incedere del racconto e dà un taglio estremamente realistico al romanzo. Ho trovato l’espediente utile e originale.

Più in generale, il romanzo della Hunter possiede una caratteristica che da sola fa la differenza: è credibile.

Ben strutturato, ottimamente costruito, delinea il grande impegno che l’autrice ha profuso nella sua costruzione, dove tutto ha una sua motivazione e niente è lasciato al caso. Tutto è calibrato, ogni cosa è al suo posto e si incastra alla perfezione con ciò che la precede e con ciò che la segue. Tutto è coerente, tutto ha una sua logica, aspetti che un buon thriller non può permettersi di tralasciare.

E come sempre accade, il lettore abbocca all’amo che l’autrice getta in acqua. Tutto porta a farci guardare in una direzione. Ma sarà davvero quella giusta?

Il finale ci coglierà di sorpresa, come si conviene in questi casi. Il colpo di scena, vedrete, ci lascerà a bocca aperta e al tempo stesso ci renderà consapevoli di come tutto il romanzo sia una gioco di specchi e possieda una trama nascosta che è impossibile immaginare e che si intuisce solamente alla fine.

Insomma , davvero buona la prima! Questo thriller è un’opera perfetta, dove tutto è al suo posto e niente è sbagliato.

Un grandissimo plauso a questa autrice, che farà parlare di sé. Scommetto sull’unanimità di consensi che il romanzo riscuoterà e anche sul folto numero di lettori che aspetteranno con ansia il seguito. Io sono fra questi, ovviamente!

 

Cara Hunter


Autrice bestseller del Sunday Times, vive a Oxford, dove è ambientata la serie con protagonista l’ispettore Fawley. I suoi libri sono pubblicati o in corso di traduzione in 25 Paesi, e le vendite sfiorano il milione di copie. Con questo romanzo Cara Hunter viene tradotta per la prima volta in Italia.

 

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