Festa del libro. Incontro con Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante




A tu per tu con gli autori

 

Nella Sala Convegni del Palazzo della Camera di Commercio, incontro con Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante / Presenta: Andrea Maggi

E’ indubbio che avere come presentatore l’affascinante Andrea Maggi può portare ad un risultato ambivalente: da un lato un oratore e affabulatore colto e simpatico può avere il sopravvento su due giovani esordienti, d’altro canto può permettere loro di risaltare maggiormente, mettendo in luce tutti gli aspetti della loro opera.

L’incontro con il pubblico, svoltosi lo scorso Settembre a Pordenone Legge 2018 si apre con una solare e scoppiettante Costanza Durante che ringrazia Maggi per la precisione di tutte le “info” relative al loro primo romanzo, Giallo Banana. Ringraziamento al pubblico presente in sale e via si parte, con questo duo di giovani sceneggiatori e scrittori che catturano subito l’attenzione, unitamente ad un – come dicevamo poc’anzi – affascinante Maggi – che governa questo duo di scrittori, ponendo domande interessanti e lasciando loro tutto lo spazio che questa coppia reclama. In un clima di divertito interesse per il protagonista dei loro romanzi, il Principe investigatore, ovvero il conte Vittorio Maria.

 

 

Ma seguiamo subito l’intervista…

Costanza Durante: tu dici che il ns detective ha tanti pregi e tanti difetti. Secondo me invece ha tantissimi difetti e diciamolo… solo un paio di pregi!, di cui il principale è quello di non arrendersi e di portare fino in fondo quelle poche ossessioni che governano la sua vita. Di base, potremmo tranquillamente definirlo un depresso, uno che alla prima difficoltà si lascia andare sul letto a mangiare patatine fritte, a guardare repliche de La Signora in Giallo e diventare sostanzialmente come sua zia Magda, con cui vive. Ma in realtà è anche uno che a quarant’anni ha scoperto finalmente di avere un talento, che è l’indagare. E per raggiungere l’obiettivo di diventare un investigatore e di farsi finalmente riconoscere dagli altri come un qualcosa di più che non il clown che è abituato ad essere considerato, è disposto a qualunque cosa, a tutto. E questa secondo me è la sua principale qualità. E’ anche una persona buona nel circo di persone orrende che lo attorniano in quell’ambiente di nobiltà decaduta romana, che pullula di arrivisti e persone disgustose che vanno alle feste per “pataccarsi” con la salsa rosa… Lui in fondo è una persona buona, animata da buoni sentimenti e proprio per questo viene quasi sempre deluso dal resto del mondo. Per questo si è creato una sorta di auto-reclusione. Però sta riuscendo a venire fuori dal tunnel della depressione e quindi secondo noi è un personaggio tutto sommato forte.

 

 

Andrea Maggi: ma senti Giovanni Di Giamberardino: come la mettiamo con l’enigmistica, il gelato

G. Di Giamberardino : beh diciamo che dopo il primo caso in Giallo Banana, il protagonista si è lasciato un po’ andare. – “E anche noi”, aggiunge sorridendo Costanza Durante – E quindi ora la sua stanza descrive proprio il suo stato d’animo nel momento in cui noi autori lo riprendiamo. Il protagonista si è molto lasciato andare. Il conte Vittorio Maria Canton di Sant’Andrea pensava che alla fine di Giallo Banana, avendo scoperto il suo talento, avrebbe risolto tutto e invece si rende conto di non aver risolto nulla. Visto che lui è pigro e pensava che bastava aver fatto questa scoperta su di sé e sulla sua vita e tutte le porte gli si sarebbero aperte. E quando scopre che in realtà non è questo che avviene nella vita, visto appunto che lui è pigro, si lascia andare. Si aspettava in definitiva che il mondo si adeguasse a questa sua scoperta di talento, di questa sua nuova visione della vita. E come abbiamo detto, nulla si aggiusta mai da sé e quindi tutte le sue speranze crollano, perché di solito non è mai il mondo che si adatta alle nostre esigenze.

 

 

Andrea Maggi: un altro personaggio che mi ha fatto sbellicare è il personaggio di zia Magda… E non ditemi che non esiste davvero, perché sarebbe come affermare che non esiste Babbo Natale…

Costanza Durante: in realtà zia Magda è dentro ognuno di noi. Perchè ognuno di noi ha dentro di sé tante zie Magda… “Ne ho incontrate io stesso tante di queste zie Magda”, ribatte Di Giamberardino. “Eh”, gli rifà il verso sorridendo Costanza Durante, “di solito alle cene di Natale, magari è quella che fuma e non dice nulla e poi all’improvviso taac, devasta tutti accusando a destra e a manca di aver sottratto l’eredità, di averle rovinato la vista”. Ecco, questo è lo spirito di zia Magda che si materializza. Ma è anche il nostro sfogo, tutto quello che vorremmo dire in determinate situazioni. E ci vorrebbe sempre una zia Magda per farle dire quello che non hai il coraggio di dire tu. Vi racconto un aneddoto. Quest’estate a un matrimonio una mi ha detto che avevo fatto una scelta comoda, perché mi ero messa un paio di scarpe con il tacco basso. E io mi volevo girarmi e risponderle: e tu hai fatto la scelta economica. Però non l’ho fatto ovviamente…

 

 

Andrea Maggi, ridendo: “e allora tu ti sei girata e hai preso appunti, immagino”. Costanza: “eh… lo dirà zia Magda, quando sarà il momento opportuno”! – risata generale.

Di Giamberardino: “tutto questo mi fa ridere, anche perché a questo punto rischiamo la seconda personalità. Ad un certo punto ci esploderà la zia Magda e ci ricoverano tutti e due”!

 

 

Andrea Maggi: e allora se come mi pare di capire non esiste nella realtà questa zia Magda e ve la siete inventata… tanto di cappello!

Costanza Durante: beh è un personaggio anche tipico, se vogliamo… La zia acida, vedova, che ha avito una vita molto dura. Perché la nostra zia Magda ha avuto una vita durissima. Suo marito Adalberto è morto giovane, strozzato dal nocciolo di un’oliva in viaggio di nozze… Neanche voleva sposarsi. L’hanno costretta a sposarsi ed il matrimonio le ha portato via l’amore della sua vita. E lei non sapendo gestire il denaro è finita in un mare di debiti, ha dovuto svendere mezza casa, anche la sua poltrona preferita. E’ una persona che ha avuto proprio una vitaccia…

Di Giamberardino: ed è proprio per questo che dopo si sfoga con Vittorio. Il quale si lamenta della sua vita dura… Durante: Ma è zia Magda ad avere avuto una vitaccia, mentre lui è un “babacione” che sta a casa alle sue spalle e giustamente la zia lo redarguisce spesso!

 

 

Andrea Maggi: una campionessa di cinismo e snobismo…Sorriso e alzata di spalle da parte di Costanza Durante –

Andrea Maggi: e il sospettato …

G. Di Giamberardino : Mah, il sospettato… Meglio non dire troppo, perché non vorrei rovinare la sorpresa. C’è un momento in cui il maggiordomo Gelasio ferma il/la sospettato/a dell’omicidio della contessa. Stiamo ancora parlando del 1° romanzo, Giallo Banana. Il tutto avviene a buon punto del romanzo e si svolge durante la cena che ha luogo in occasione di una grande cena romana e la scena del fermo è stata ripresa con il cellulare da uno degli invitati, che poi l’ha messo subito su youtube, facendo diventare virale questo video. Con l’hashtag Maggiordomo Ninja. Questa cosa ha fatto impazzire il conte Vittorio perché tutto il merito di aver risolto il caso che aveva intuito lui, è andato invece al maggiordomo Gelasio, creando una guerra fredda in cui Gelasio … ma non diremo di più, come detto – sorriso sornione. E quindi il conte Vittorio Maria inizia questo nuovo romanzo così: con i suoi desideri non ancora realizzati e con la persona di cui più si fida che ora vede come un traditore e quindi sta proprio male.

 

 

Andrea Maggi: Costanza spiegaci: questo Gelasio è un campione di arti marziali. E’ un agente del KGB che ha fatto una vita di quelle… Noi non sappiamo con precisione, però viene detto qua e là che ha avuto una vita avventurosa… Chissà poi quanti anni ha… Si mormora della Siberia… E poi state attenti: ad un cero punto lo si vede che scrive un articolo per una rivista musicale in cui parla del gruppo musicale “One Direction”. Scopriamo che Gelasio è un fan degli One Direction ed è sconvolto dopo che Zane Malick ha lasciato il gruppo musicale. Ecco, vorrei chiederti se il paragone è azzardato o azzeccato, perché io vedo il vostro Gelasio come una via di mezzo tra Arnold Schwarzenegger e Simon Cowell (personaggio televisivo e produttore discografico britannico, che ha creato gli One Direction). – Risata generale –

Costanza Durante: diciamo che sarebbe più contento di essere paragonato a Cowell, secondo me. Gelasio è un maggiordomo effettivamente esperto di arti marziali che… probabilmente ha anche ucciso… ma noi non sappiamo bene cosa ha fatto in realtà nella sua vita. In Russia, durante un attacco di lupi artici, contro un generale traditore… Lui in sostanza nel suo passato potrebbe aver fatto qualunque cosa, ma adesso… Ora è un maggiordomo, alle dipendenze del conte Vittorio Maria e sostanzialmente cucina, gli prepara i cocktails ed è perfettamente impeccabile salvo poi quando qualcuno non si comporta bene nei confronti del suo Signorino, che lui rispetta profondamente. Lui veramente rispetta molto il conte Vittorio Maria ed è per questo che è molto addolorato dal fatto che lui lo odi all’inizio di questo secondo romanzo. Gelasio è molto triste… Sulla questione degli One Direction, Gelasio, nonostante questa sua immagine inscalfibile ha una passione per questa boy-band inglese di ragazzini. “Passione giustificabilissima”, aggiunge il Di Giamberardino. Costanza, proseguendo: E mi dispiace in realtà essere io a rispondere a questa domanda, perché qui c’è un vero fan degli One Direction, che non sono io… E no Giovanni, non è nemmeno Andrea Maggi il fan!! – Altra risata generale. E’ Giovanni il fan sfegatato, pensate che ha addirittura un cartonato della Lidl degli One Direction nella sua camera da letto. Un car-to-na-to! A grandezza naturale, che fa una paura tremenda quando entri in camera di Giò. Un cartonato di Harry Styles & Co.

 

 

Andrea Maggi: scusa se interrompo questi scambi, ma… C’è questo momento fantastico per cui si vede questo maggiordomo che da un lato viene descritto come una potenziale belva assassina, una macchina da guerra. Che poi diventa un cagnolino fedelissimo, davvero devoto al suo padrone, il Signorino Vittorio Maria. E poi c’è questa terza anima del maggiordomo, il grande fan e blogger degli One Direction… E giusto per concludere, dato che nella presentazione non ne avevamo accennato, ma Giovanni Di Giamberardino è anche critico della rivista musicale Rolling Stones e quindi se ne intende di musica…

G. Di Giamberardino : in realtà però io scrivo di serie televisive…

 

 

Andrea Maggi: e allora toglici una curiosità, da dove nasce questa passione per gli One Directions?

G. Di Giamberardino: Beh, è una domanda retorica, perché è chiaro, basta ascoltare una canzone per essere ossessionati da loro. Rappresentano tutto ciò che di bello c’è e di vitale e di simpatico… Insomma ascolti questi 5 ragazzi carini e allegri e insomma come fai a…? Mentre tu te ne stai in posizione fetale rannicchiato nel tuo letto, ascolti questi a cui invece piace tanto vivere…

 

 

Andrea Maggi: Il vostro romanzo descrive in modo molto efficace e pungente non tanto l’aristocrazia romana, quanto la borghesia, soprattutto la parte radical chic, che si vuole mostrare anticonformista, facendo poi invece le cose più conformiste del mondo. Quindi la borghesia dei vernissage, del mondo dell’arte che è risorta negli ex-mattatoi, in queste atmosfere che fanno molta tendenza. E questo ambiente è descritto da parte vostra con un taglio molto spiritoso e divertente ma al contempo molto critico…

Costanza Durante: non ce ne siamo resi conto subito, se non altro mentre lo scrivevamo. E’ sicuramente molto diverso l’approccio che abbiamo avuto nel descrivere l’ambiente della borghesia romana in questo libro rispetto al precedente, dove avevamo puntato soprattutto sull’aristocrazia decaduta e anche un po’ sulla televisione. Lì avevamo certamente uno sguardo critico ma è stato anche un atto d’amore verso questi personaggi, che comunque nella loro decadenza totale sono personaggi molto vitali, divertenti.

 

 

Andrea Maggi: Giovanni, parliamo dei riferimenti musicali contenuti all’interno di questo romanzo. Le band degli anni Novanta del secolo scorso, unitamente alle icone gay dello stesso periodo… Le Spice-girls in particolare, per le quali il conte nutre proprio un culto sfegatato e anche per Whitney Houston…

G. Di Giamberardino: beh sì, però il conte era giovane quando ha vissuto l’epopea di questi miti. Nel senso che li ha vissuti da ventenne… E poi diciamo che le Spice girls erano il corrispettivo degli One Direction, ma negli anni Novanta…

 

 

Andrea Maggi: Ma perché le Spice girls e W. Houston e non altre cantanti? C’è dietro un criterio per questa scelta o sono gusti Vostri personali?

G. Di Giamberardino: No, non siamo così intelligenti da averlo fatto con uno scopo preciso! In realtà ci sono delle canzoni – per esempio “I wanna dance with somebody” – è stata una canzone che ha definito l’identità ed il senso del ns primo romanzo. Poi ognuno trova ispirazione da cose diverse. E per quanto riguarda le Spice girls è stata una scoperta che abbiamo fatto durante la stesura del romanzo. In realtà cercavamo anche per questo secondo romanzo una canzone che ci aiutasse ad identificare un po’ lo spirito di questa nuova avventura e lo abbiamo scoperto quando eravamo già a metà stesura. Perché alla fine questo nostro romanzo parla di riprendere in mano la propria vita ed è molto concentrato in un determinato momento della vita del conte vittorio Maria. Abbiamo fatto molto uso di flash back e le Spice girls erano ciò che lui aveva più amato in quegli anni e che ancora oggi rimpiange…

 

 

Andrea Maggi: il principe investigatore – come viene definito da un certo punto del primo romanzo in poi – ha questa qualità di essere molto intuitivo, capace… però è un disastro in amore. Assomiglia a qualcuno di voi due?

G. Di Giamberardino: Beh, un po’assomiglia a tutti e due. Ci sono alcuni capitoli che Costanza ha scritto in maniera più coinvolta e altri dove io ero più coinvolto nella scrittura.

Costanza Durante: Mah sai, lui poi è disastroso in amore così come è disastroso in tutte le altre relazioni perché fondamentalmente è un vanesio, concentrato su se stesso, teatrale. E’ impossibile stare con una persona del genere. Tant’è che Gino, il suo fidanzato storico, non ne può più. Di fatto era diventato il suo fidanzato perché abitava in un’altra città… Con Vittorio Maria ci puoi stare ventiquattr’ore, ma poi diventa insopportabile, soprattutto perchè ha un atteggiamento vittimista, convinto che sono sempre gli altri cattivi e contro di lui. E non si rende nemmeno conto ad esempio che non rammenta nemmeno il compleanno del suo fidanzato. In realtà è lui che è cattivo, tremendo…

E a questo punto, proprio quando l’incontro era entrato nel vivo, purtroppo l’ora a disposizione si è esaurita. Tante le curiosità ancora da soddisfare. Quindi mi sono messa in contatto con Costanza Durante, chiedendo se potevo fare qualche ulteriore domanda…


A cura di Marina Morassut

 

Di Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante:

IL LIBRO – Ogni mattina Vittorio Maria Canton di Sant’Andrea, quarant’anni e un metro e novanta per centodieci chili, poco prima che Gelasio, o meglio Anatoli, il maggiordomo, metta piede nella sua camera da letto, indossa la giacca da camera, finge di sistemarsi una chioma fluente…