I delitti della gazza ladra




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Anthony Horowitz

Traduzione di Francesca Campisi

Editore: Rizzoli

Pagine: 528

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Niente riesce a battere un buon giallo: con il più classico dei detective narcisisti, gli indizi ben disseminati nella trama, le false piste, i colpi di scena e, da ultimo, ogni tassello che si incastra nel posto giusto. Susan Ryeland, editor di una piccola casa editrice, ne trova immancabilmente conferma nei libri di Alan Conway che hanno come protagonista Atticus Pünd, infallibile investigatore per metà greco e per metà tedesco. Ora l’ultimo manoscritto di Conway è finalmente tra le sue mani, e Susan non vede l’ora di calarsi nei panni dell’investigatore per dare la caccia a un assassino che compie le sue efferatezze in un sonnolento paesino della campagna inglese degli anni Cinquanta. Ma stavolta, il nuovo romanzo dell’autore bestseller è destinato a cambiarle la vita. Perché oltre i cadaveri e la lista dei sospettati, dissimulata tra le pagine, Susan legge un’altra, incredibile vicenda – reale, questa volta – che intreccia la sua storia a quelle di Atticus Pünd e dello stesso Alan Conway, una vicenda che ribolle di gelosie, avidità e ambizioni sfrenate. Ipnotico giallo al quadrato, labirintica storia nella storia, I delitti della gazza ladra immerge personaggi degni dei migliori classici del crime in un thriller moderno ad alto tasso di suspense. In cui anche tu, lettore, ti sentirai chiamato a individuare il colpevole.

RECENSIONE


Ogni scrittore instilla qualcosa di sé nei propri romanzi.
Affermazione discutibile, non necessariamente vera, ma che si adatta alla perfezione all’usus scribendi di Alan Conway: letture, luoghi in cui ha vissuto, ricordi, persone che conosce bene e ben riconoscibili. E poi giochi di parole, enigmi e forse messaggi rivolti a un destinatario in particolare.

Scelte precise, tecnicismi, ego smisurato o una grande burla?
Qualunque sia la risposta, il suo personaggio seriale Atticus Pünd è entrato nel cuore dei lettori e i libri vendono, per la gioia della casa editrice Cloverleaf, il cui piano editoriale ruota attorno a ogni nuova indagine dell’investigatore metà greco metà tedesco. Ma un buon giallo ti sorprende, portando all’improvviso lo scompiglio in uno scenario apparentemente sereno, si tratti di un immaginario e pittoresco villaggio inglese a due passi da Bath o della vita vera: Alan muore, lasciando una lettera e il manoscritto del nono capitolo della serie di Atticus.

Da qui si dipana una triplice trama del mistero: Appuntamento con la morte (questo il titolo dell’inedito), l’indagine di Susan Ryeland, editor brillante ed energica, non del tutto convinta che l’intrattabile autore di punta si sia suicidato (che si sia calata troppo a fondo nel ruolo del detective?), e l’arcano più grande, affascinante e insolubile di tutti… quello della scrittura e della lettura.

Cosa spinge uno scrittore a essere tale, a costo di sacrificare sull’altare della Musa (e magari della notorietà) energie, risorse e affetti?

Di cosa hanno fame i lettori e perché il giallo, che qualcuno si ostina a ritenere un genere minore, continua a piacere così tanto?

Una cosa è sicura: Anthony Horowitz padroneggia gli strumenti della narrazione a meraviglia, gioca con le voci, gli stili e le forme e si diverte, passando da una struttura alla Agatha Christie al thriller, dal racconto in prima persona all’intervista, dalle atmosfere anni Cinquanta minuziosamente cesellate al panorama editoriale dei nostri giorni, segnato dalle incertezze del mercato, dalla corsa ai premi, i conti che non tornano mai e diritti cinematografici che stentano a concretizzarsi.

A esaltare il tutto, un’impaginazione originale e azzeccata, che immerge i lettori nella vicenda e li guida (ma potremo fidarci?), assieme a Susan (“ci ritroviamo sempre a seguire le orme dei nostri eroi […]. Con il detective invece lavoriamo fianco a fianco. Fin dall’inizio abbiamo lo stesso obiettivo”), alla ricerca di una verità che si specchia, si nasconde e gioca con noi fino alle ultime righe.

Insomma, una sfida all’ennesima potenza, una chicca per gli appassionati di Poirot e Barnaby e non solo, una goduria per chi ama i libri… da qualsiasi lato della pagina, della scrivania o del grande palcoscenico della vita e dell’arte si trovi.

A cura di Francesca Mogavero

 

Anthony Horowitz


Anthony Horowitz, tra gli scrittori più prolifici ed eclettici del Regno Unito, è autore di quaranta titoli ed è noto per la serie bestseller Alex Rider, di cui ha seguito anche l’adattamento cinematografico. Per la televisione ha prodotto, tra le altre, la prima stagione dell’Ispettore Barnaby. Nel 2014 ha ricevuto il titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico per meriti in campo letterario. I delitti della gazza ladra ha riscosso grande successo in UK e nel resto del mondo ed è il primo volume della serie con protagonisti Susan Ryeland e Atticus Pünd.

 

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