Il caso del collare dei Savoia




Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Anna Maria Bonavoglia

Editore: Buendia Books

Genere: Giallo storico

Pagine: 64

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Torino 1892.Nella nebbia si consumano delitti efferati, mentre il furto del collare cavalleresco del Conte Verde minaccia di liberare una forza diabolica: toccherà all’enigmatico Siger e al suo proverbiale acume risolvere un mistero centenario tra storia e magia.

Recensione

La cosiddetta Torino magica diventa ancora più suggestiva quando è circondata dalla nebbia che nasconde un orribile omicida che si aggira tra le strade della città. La polizia cittadina brancola nel buio, ma comunque tenta di scoprire il colpevole facendo delle retate per stanare l’assassino. In questo clima di sospetto, paura e violenza emerge un personaggio strano e oscuro, il suo nome è Siger e vive nel Casermone tra reietti e prostitute. Siger pare essere un investigatore di ciò che non è comprensibile per i normali umani.

Nessuno sa nulla di lui tranne che è straniero e apparso all’improvviso. Enrico si è affezionato a lui e purtroppo lo vede rovinarsi ogni giorno che passa a causa di un nefasto vizio, fino a quando sulla porta di Siger non appare un altro misterioso personaggio, il francese Barle De Foras. Quest’ultimo gli ha proposto di ritrovare un oggetto scomparso, che poteva cagionar molti danni se non veniva ritrovato, un oggetto che racchiude il male puro. Davanti a questa opportunità gli occhi di Siger tornano a brillare.

Il lettore odora aria di storia attorno all’indagine su un oggetto tenebroso e potente che si affianca all’immagine del Conte Verde ovvero Amedeo VI di Savoia. L’oggetto era stato nascosto in un luogo decisamente sacro, ma da lì fu trafugato. Da qui il primo mistero visto che nessuno poteva sapere dove fosse nascosto. Chi è il manipolatore di anime derelitte? Che valore ha l’oggetto rubato? In poche pagine scritte in modo sapiente, che riescono a catturare il lettore avvolgendolo nella spirale del mistero, dell’occulto e della storia, c’è l’essenza di una città da sempre circondata da fenomeni paranormali legati a riti, magie e società segrete. Tra gallerie storiche, cripte enigmatiche, anfratti ancor più arcani e storia antica si svolge l’indagine. Il lettore rimane affascinato dall’immagine di Siger e soprattutto dalla storia, che lo riguarda, che la maîtresse Rosa spiega a Enrico.

Una notte Siger ha un incubo e parla agitandosi, dicendo cose in inglese e Rosa capisce qualcosa. Questo rende tutto ancora più enigmatico e fa lavorare le rotelle del lettore che si mettono in movimento per capire a chi portano quelle parole.

Nulla più si può svelare di questo breve libro perché altrimenti si perderebbe tutta la magia che cattura il lettore già dalle prime pagine.

Alla fine il lettore avrà una grande sorpresa quindi…buona lettura!

A cura di Marianna Di Felice

marisullealidellafantasia.blogspot.it

 

Anna Maria Bonavoglia


ha nel cuore due città: Taranto, dove è nata, e Torino, dove vive e lavora. Ha scritto due romanzi, pubblicato racconti di genere giallo e fantascientifico in diverse antologie, sul Giallo Mondadori e su Urania. Non ama molto parlare di sé, un po’ perché non si ricorda proprio tutto quello che ha scritto e un po’ perché preferisce siano i suoi scritti a parlare per lei.

 

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