Il mistero del cadavere nella valigia
Uno strano caso per il commissario Calligaris
Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Alessandra Carnevali
Editore: Newton Compton
Genere: Giallo
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. È la settimana che precede il Natale, festività che Adalgisa Calligaris, commissario di polizia di Rivorosso Umbro, odia con tutte le forze. La cittadina è alle prese con i frenetici preparativi per la vigilia. Ma qualcosa è destinato a scuotere l’idilliaca atmosfera natalizia. Vicino alla casa di Agata Ravanello, una donna anziana che vive con il marito malato di Alzheimer, viene ritrovata una valigia che contiene un cadavere fatto a pezzi. Di chi si tratta? E perché l’assassino ha deciso di sbarazzarsene nei pressi dell’unica casa sperduta in mezzo ai boschi di Passonero? Adalgisa dovrà affrontare un’indagine molto complicata, che vede coinvolti i personaggi più bizzarri: una blogger, una cartomante, un professore di storia medievale e l’immancabile ispettore Corvo. E stavolta il proverbiale intuito del commissario Calligaris sarà messo a dura prova da una vicenda in cui vendette e bugie si intrecciano ad antiche superstizioni.
Recensione
Chi crede che nei piccoli paesi non possa arrivare il male più becero, dovrà ripensarci e qualcosa ne sa il commissario Calligaris alle prese sempre con nuovi casi. Non c’è un attimo di riposo per Adalgisa che è appena tornata dalla crociera nipponica dove credeva di rilassarsi, e godersi una vacanza, ma il lavoro l’ha perseguitata anche lì!
Ora che le feste di Natale sono vicine e innominabili per lei, ecco apparire come per magia, per distrarsi da luminarie e panettoni, un difficile caso proprio a Rivorosso. In questa nuova indagine la storia si mischia alla leggenda creando un fitto mistero che con difficoltà Adaligsa e i suoi colleghi riescono a risolvere.
Immancabile la famosa Tamara “Paris” Picchio con le sue indiscrezioni che in certi casi risultano essere dei piccoli suggerimenti per il caso. Stavolta la scena è più macabra del previsto. Effettivamente ogni omicidio è macabro, ma quando l’assassino si adopera per ridurre a pezzi un cadavere si sconfina nel raccapricciante. Adalgisa, già nervosa per le festività che le ricordano un bruttissimo evento legato alla certezza che Babbo Natale non esiste, diventa ogni giorno insofferente per la risoluzione del caso.
Il fatto è che il commissario ha un ottimo fiuto e un altrettanto ottimo intuito che le fa pensare che molte persone stiano nascondendo la verità, in primis il collega e ispettore Matteo Corvo. A quest’ultimo è capitata una cosa decisamente incresciosa a causa della quale è dilaniato dai dubbi e dalla paura.
Nel frattempo un altro omicidio avviene vicino all’Hotel di Picchio che si dispera per il timore di perdere la clientela. Dalle indagini emerge una storia sui Catari o Albigesi, considerati eretici dai crociati e dalla Chiesa, che conservavano però un oggetto decisamente prezioso per l’umanità, il Santo Graal. Forse questa congregazione si comportava in modo troppo pure per l’epoca seguendo i dogmi, che la stessa Chiesa avrebbe dovuto seguire, in modo ferreo oppure l’oggetto che custodivano era fonte di immenso potere per altri che lo bramavano a tutti i costi.
Per questo motivo l’oggetto pare detenuto dalla principessa catara Esclarmonde de Foix alla fortezza di Montsegur, era stato nascosto altrove visto che all’epoca di Esclarmonde già tirava un’aria non proprio buona per i Catari ed era finito in Umbria. E Adalgisa che già si stava alterando visto che quella principessa stava diventando una persecuzione per lei aveva intuito, grazie a un racconto che era proprio a Rivorosso.
Molti personaggi sembrano ciò che poi non sono e per il lettore è una gran bella scoperta leggere di loro e delle loro storie. Anche la veggente che abita in una dimora che incute timore a chi la vede da fuori potrebbe essere chi non è ed essere immischiata in un giro losco.
La stessa vittima iniziale ha una lunga storia da raccontare, cosa che non fa bene la sua gemella per questo motivo si complica ancora di più la già intricata trama. Per non parlare di altri personaggi che si rivelano essere tutto il contrario di come appaiono.
Le apparenze ingannano e camuffano ulteriormente la verità attraverso delle storielle ben costruite, che possono sembrare vere, ma che all’occhi attento di Adalgisa non hanno scampo. Le storie del commissario Calligaris possono essere incredibilmente lugubri e crude, ma sono sempre stemperate dalle battute ironiche del commissario, dalle risposte di suo marito Gualtiero e dalle improvvisate del personaggio più colorato della serie, Tamara “Paris” Picchio.
Il lettore avrà sempre un livello di inquietudine alto mentre legge, ma sarà sempre stemperato dalla bravura dell’autrice nel piazzare battute dove servono senza distrarre. In questo libro c’è tanto materiale e la lettura scorre senza problemi, anzi, la curiosità vi farà andare avanti e finire il libro senza che ve ne accorgiate. Non posso dire troppo perché svelerei cose che solo il lettore deve fare, quindi non mi rimane che dirvi buona lettura!
A cura di Marianna Di Felice
marisullealidellafantasia.blogspot.it
Alessandra Carnevali
è nata a Orvieto ed è laureata in Lingue. Ha partecipato, in veste di autrice, al Festival di Sanremo 2002 con il brano All’infinito eseguito da Andrea Febo. Nel 2007 è stata la prima blogger accreditata al Festival di Sanremo. Ha curato il blog Festival, sulla musica italiana e Sanremo, per il network Blogosfere. Si occupa di promozione web per eventi e artisti emergenti. La Newton Compton ha pubblicato Uno strano caso per il commissario Calligaris, libro vincitore del Premio ilmioesordio nel 2016, Il giallo di Villa Ravelli, Il giallo di Palazzo Corsetti, Delitto in alto mare e Il mistero del cadavere nella valigia.
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