Recensione di Erika Kallunki
Autrice: Alex Beer
Editore: Edizioni e/o
Traduzione: Silvia Manfredo
Genere: Thriller
Pagine: 336
Anno di Pubblicazione: 2018
Sinossi. Nella Vienna del 1919, uscita malconcia dalla prima guerra mondiale e ridimensionata nei suoi fasti imperiali, un reduce viene trovato morto in un bosco alla periferia della città e sembra trattarsi di un assassinio camuffato maldestramente da suicidio. Per una pura coincidenza, indagando su alcune attività di contrabbando, l’ispettore August Emmerich si trova a indagare sul caso. Emmerich è molto toccato poiché è lui stesso un reduce e una scheggia di granata in una gamba gli causa dei dolori insopportabili che lo hanno reso dipendente dall’eroina. Il protagonista è aiutato nell’indagine dall’assistente Winter, giovane membro di una famiglia aristocratica decimata dalla “spagnola”, che vive con la nostalgica e autoritaria nonna. L’indagine prende corpo tra caffè frequentati da prostitute e ricchi borsaneristi, strade piene di reduci che chiedono l’elemosina e scontri tra militanti comunisti e polizia… Tutto sembra essere collegato alle atrocità compiute sul fronte orientale durante la guerra ma i responsabili hanno ancora un ruolo importante nella società austriaca e, solo con l’aiuto del boss della borsa nera Kolja, Emmerich riuscirà a uscire vivo da una situazione disperata.
Recensione
Esordio per la scrittrice Alex Beer in un thriller incalzante dall’ambientazione storica. Ci troviamo, infatti, nel freddo inverno della Vienna del 1919 per seguire le avventure del burbero ispettore Emmerich e del suo assistente Winter.
La città viene segnata da una serie di misteriosi suicidi di alcuni reduci di guerra che preoccupano Emmerich che finisce nei guai proprio a causa di queste morti.
Alex Beer sviluppa la sua trama tra brillanti colpi di scena e descrizioni di personaggi e luoghi accurate, invogliando il lettore ad addentrarsi fra le pagine di questo thriller.
Man mano che si prosegue con la storia, si scopre di più sul suo protagonista, sulla sua vita, la sua infanzia, ma già dalle prime pagine scopriamo che anche l’ispettore è un reduce di guerra e che, quest’ultima l’ha segnato anche fisicamente.
La vera particolarità di questo thriller sta nella fedele e precisa ricostruzione di quel dopoguerra che colpì Vienna; la città viene descritta in maniera accurata e il lettore si ritrova a visitare i parchi, i caffè viennesi, le zone malfamate, gli ospedali e a familiarizzare sia con la miseria della vita quotidiana sia con le abitudini di una città in decadenza.
Il thriller si conclude con una interessante postfazione dell’autrice in cui spiega come molti dei luoghi siano realmente esistiti, che alcuni personaggi non sono frutto d’invenzione e come, sfortunatamente, la miseria e la fame descritte colpirono realmente la città.
Alex Beer
Alex Beer è lo pseudonimo di Daniela Larcher, nata a Bregenz in Austria, nel 1977. Ha studiato archeologia a Vienna dove vive. Il secondo cavaliere è il suo primo romanzo; bestseller in Austria e Germania con Penguin Random House è in corso di traduzione in dieci lingue tra cui l’inglese con Europa Editions.
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