Teddy Wayne
Traduttore: Alfredo Colitto
Editore: Mondadori
Genere: Thriller
Pagine: 336
Anno edizione: 2025

Sinossi. Conor O’Toole non ha mai frequentato prima d’ora posti esclusivi come Cutters Neck, un lussuoso comprensorio residenziale in riva all’oceano sulla East Coast, vicino a Cape Cod. Fresco di laurea in Legge, Conor è sempre stato affascinato dal privilegio, così, quando gli si presenta l’occasione di un lavoretto estivo come insegnante di tennis in cambio di una paga invidiabile e alloggio gratuito in uno degli eleganti cottage di Cutters Neck, accetta senza esitazioni. Le cose iniziano però a complicarsi quando Catherine, una donna molto attraente, divorziata e parecchio più grande di lui, gli offre il doppio del suo compenso per qualche “lezione” extra. Diviso tra la pressione del ricatto economico e il brivido inaspettato che Catherine gli fa provare, Conor precipita rapidamente in una relazione carnale e clandestina, diversa da qualsiasi cosa abbia mai sperimentato. Nel frattempo conosce Emily, una ragazza che lo conquista subito con la sua sensibilità e la sua schiettezza, e finisce per innamorarsene. Contro ogni buon senso, Conor decide di proseguire in questo pericoloso triangolo e si inabissa sempre di più in un gorgo di bugie e compromessi morali, finché non commette un ultimo, irreversibile errore. In questo eccezionale thriller letterario, Teddy Wayne mette in campo con grande intelligenza i temi dell’ambizione e del riscatto sociale in una storia che ricorda le atmosfere di pellicole cult come Il laureato e Match Point.
Recensione
di
Renata Enzo
Il riferimento alla trama del film Il laureato, nella sinossi, non è affatto casuale.
Per chi ha visto quel film, leggere le prime pagine de Il vincitore è quasi come vivere un deja vu: il giovane laureato Conor, introdotto nel prestigioso comprensorio residenziale di Cutters Neck per insegnare tennis ai ricchi residenti, conosce Catherine, ricca e divorziata e più grande di lui e ne diviene l’amante, fornendole prestazioni di natura erotica dietro lauto compenso.
Negli stessi giorni, però, conosce la figlia di Catherine e si innamora di lei; si trova perciò a gestire, di nascosto, due relazioni con una giovane donna e con la madre di lei, ricorrendo ripetutamente all’inganno.
Ciò che distingue Conor da Benjamin Braddock, il protagonista de Il laureato è, da un lato, l’estrazione sociale: Conor proviene da una famiglia poco agiata ed è costretto a lavorare per pagare le cure alla madre, sola e malata (quasi una trama ottocentesca), dall’altro, l’avidità che contraddistingue le scelte di Conor e l’inevitabile esito drammatico delle sue azioni.
A un certo punto, infatti, il romanzo da erotico si trasforma in thriller. Per quanto mi riguarda, è solo da quel momento che il romanzo acquista ritmo e cattura il lettore, coinvolgendolo nell’intricato groviglio psicologico e mentale vissuto dal protagonista. Se vi piacciono i romanzi che vi fanno entrare nella testa dell’assassino (attento a cancellare ogni indizio del delitto e scrupolosamente ossessionato dalle possibili conseguenze di ogni suo gesto) bene, allora questo romanzo fa per voi.
La scrittura scorrevole non vi deluderà e vi ritroverete senza accorgervene all’ultima pagina. Ci sono però degli elementi su cui vale la pena di riflettere. Tra questi, l’impressione che i personaggi siano poco convincenti e quasi stereotipati.
Tra tutti, il protagonista, che sembra rappresentare il cliché dell’arrampicatore sociale, calcolatore e senza scrupoli: è un “uomo senza qualità”, un “pallettaro”, come lui stesso si definisce che, però, grazie alla pazienza, all’impegno e alla spietatezza, riesce a entrare in uno studio esclusivo e a fare carriera. Al colloquio per il posto nello studio, usando la metafora del tennis, è così che si descrive:
“Nel tennis, i miei avversari erano di solito più bravi e più esperti, perché il tennis è uno sport da ricchi, e loro lo erano. La mia unica possibilità di sconfiggerli era quella di giocare in modo conservativo. Il termine che indica questo tipo di giocatore è “pallettaro”. Se vinci, è solo aspettando che l’altro praticamente perda da solo. Nessuno vuole essere conosciuto come un pallettaro.” … “Ma anche se ero un pallettaro, non mi lasciavo battere facilmente» continuò. «Quello che mi mancava in allenamento e talento, lo compensavo con la pazienza, la perseveranza e, soprattutto, la spietatezza”
Conor è un pallettaro che vuole la sua rivincita sociale, a tutti i costi e con determinazione: mai un dubbio, un’esitazione, un’incrinatura. Un personaggio tipo.
E lo stesso vale per Catherine, la Mrs. Robinson del romanzo: è il modello della donna ricca e annoiata che cerca distrazione in un giovane prestante e attraente molto più giovane di lei.
Ci sono inoltre dei particolari o fatti di cui non si capisce la funzione nell’economia della trama… Potrebbero significare qualcosa se l’autore avesse pronto un sequel del romanzo, ancora non pubblicato.
Il tempo ci darà presto una risposta.
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Teddy Wayne
è autore di romanzi e raccolte di racconti. Ha esordito nel 2010 con Kapitoil, accolto con entusiasmo dalla critica e vincitore del Whiting Writers’ Award. Successivamente è stato finalista a importanti premi letterari, tra cui il PEN/Bingham Prize. Nel 2014 è uscito in Italia La ballata di Jonny Valentine, pubblicato da minimum fax. Ha insegnato alla Columbia University e collabora regolarmente con il “New York Times” e “McSweeney’s”..
A cura di Renata Enzo