Invito a nozze / The member of the wedding
Recensione di Marina Morassut
Autore: Carson McCullers
Traduzione: Leo Longanesi e Gino Dallari
Editore: Einaudi
Genere: Narrativap
Pagine: 238
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Frankie Addams, a dodici anni, è già vicina al metro e settanta d’altezza, e immagina che i freak del circo itinerante – il gigante, la donna cannone, l’ermafrodito – le strizzino l’occhio con intenzione. Legge della guerra sui giornali e sogna di arruolarsi, ma piú di tutto sogna di scappare dalla cittadina di provincia dove ha come soli amici il cuginetto di otto anni e la domestica nera del padre. Quando viene invitata a Winter Hill per il matrimonio del fratello, Frankie prepara la valigia e si augura di non tornare mai piú. È la premessa di un viaggio dalla penombra di una casa natale dove «tutto rimaneva immobile» alle insidie di un mondo che, mai come quell’estate, pareva «lanciato a una velocità di millesettecento chilometri all’ora».
Recensione
Una vita complicata e segnata da drammi, quella di questa brillante scrittrice statunitense della prima metà degli anni Cinquanta del secolo scorso.
E proprio per la sua precocità e il suo percorso brillante non solo nello scrivere romanzi, mi viene in mente il paragone con la poetessa americana Silvia Plath.
In questo romanzo tutto accade nell’arco di qualche giorno, all’alba del matrimonio del fratello della giovane protagonista, la quasi tredicenne Frances/Frankie/Jasmine Addams.
Madre morta durante il parto nel dare alla luce proprio Frances, la ragazza vive sola con il padre, che è assente dall’alba fino al tramonto in quanto lavora nella gioielleria di famiglia, in un paesotto della provincia americana.
E così Frankie/Jasmine passa l’estate con il cuginetto di otto anni, John Henry – e la domestica di colore, Berenice, la quale di solito attende l’arrivo del padre di Frankie, prima di lasciare casa loro.
Siamo nel 1943/1944 in uno degli stati del sud degli Stati Uniti – e apprendiamo di striscio notizie sulla guerra in corso in Europa e sulle problematiche razziali, anche se il sottofondo è soffuso di conversazioni, pensieri e riferimenti a questi eventi epocali.
Possiamo tranquillamente dire che, nonostante il romanzo si componga di tre parti distinte, il lettore si rende presto conto che il tutto ruota intorno a Frankie/Jasmine nel prima e dopo il matrimonio di suo fratello Jasper. Nel prima e dopo l’innocenza e l’irrequietezza dell’adolescenza. Nel prima e dopo quello che ora è normale apprendimento e conoscenza per una ragazza, dovuto sia alla lontananza storica, che al cambio di società e di rapporti e aperture familiari – e che a quei tempi si imparava solo con l’esperienza diretta, positiva o devastante che fosse.
Un romanzo di formazione ante-litteram.
Le giornate sono le tipiche mattinate e pomeriggi trascorsi nel calore e nell’afa canicolare dei bei tempi andati. Di cui si vagheggia grazie alle letture oppure ai film d’epoca.
Occupazione in questi giorni di quieto torpore estivo: giochi a carte, radio, letture, pigre conversazioni, giochi con amici e vicini e sortite fino al vicino centro del paesotto.
Quest’estate però qualcosa di diverso si insinua nella vita di Fankie/Jasmine: una smania che non sa nemmeno lei spiegarsi, che la fa allontanare dai circoli per ragazze che ha frequentato fino all’estate precedente e che la fa comportare come se fosse una pazza, a detta della domestica Berenice – che con la ragazza e il cuginetto trascorre i lenti e afosi pomeriggi sorseggiando limonata ghiacciata e giocando a carte.
Il perché di tanta tristezza lo ignorava, ma sentiva che sarebbe dovuta partire. Leggeva le notizie di guerra, pensava al mondo, preparava la valigia, ma non sapeva dove andare. Fu quello l’anno in cui Frankie pensò al mondo…
L’allenamento al lancio del coltello, che il padre le vieta in casa, l’improvvisa prima frequentazione del locale Luna Azzurra, dove si incontrano soldati e ragazze più grandi e tutta una serie di attività inconsuete per una ragazzina di nemmeno tredici anni, fanno scorrere al lettore le pagine con la sensazione che qualcosa di oscuro e drammatico debba succedere.
Come l’attesa di un temporale durante un’afosa e stagnante serata estiva, quando un semplice e agognato evento metereologico rischia di trasformarsi in una catastrofe.
In mezzo a tutte le vicende e i personaggi che Carson McCullers mette in scena in quella verde e folle estate, l’evento che farà da spartiacque nella vita di Frankie/Jasmine: il matrimonio di suo fratello, in una cittadina a poco più di un centinaio di chilometri da dove abitano la ragazza e il padre.
L’irrequietezza isterica di Jasmine raggiunge il culmine proprio il giorno prima del matrimonio, con il suo vagabondare per il paesotto come in una sorta di saluto corale a tutto ciò che la fanciulla ha conosciuto fino a quel momento e che oramai che è alta quasi un metro e settanta e non è più una bambina!, (da ora in poi sarà Jasmine), sente che dovrà e vorrà abbandonare.
Da domani, da quando il soldato in licenza che è suo fratello si sposerà, lei andrà ad abitare con la nuova coppia. E non tornerà più nel paesotto dove non accade mai nulla e dove lei abbandonerà la vecchia Frankie.
Definito il capolavoro di una delle voci femminili più perturbanti della narrativa americana del Novecento e pubblicato nel lontano 1946, ci riporta in un universo oramai scomparso, pur con le dovute considerazioni. Sia per quanto concerne la sonnacchiosa provincia americana degli Stati del Sud, sia per quanto riguarda i problemi razziali.
Dove con scrittura poetica e allo stesso tempo cruda, l’autrice si fa portavoce di un archetipo senza tempo: un’adolescente che scappa da famiglia e paese natale, in cerca di un’esistenza non meglio identificata, ma sicuramente diversa.
La letteratura che si fa vita, la vita che si fa grande letteratura. In tutti i sensi.
A cura di Marina Morassut
Carson McCullers
Carson McCullers (1917-1967) è una delle maggiori scrittrici americane del Novecento.Nata Lula Carson Smith, primogenita di un negoziante di orologi e gioiellia Columbus in Georgia, a 10 anni iniziò a prendere lezioni di pianoforte, strumento al quale si dedicò a lungo, sognando di diventare concertista professionista; tuttavia successivamente decisedi diventare una scrittrice. Si mise quindi a leggere molto e a scrivere opere teatrali, che faceva interpretare a casa al fratello e alla sorella. Molti dei suoi libri saranno adattati da Hollywood. Qualche esempio: The Member of the Wedding esce nel 1952 con la regia di Fred Zinnemann; Reflections in a Golden Eye sarà diretto da John Huston nel 1967 con protagonisti Elizabeth Taylor e Marlon Brando; Alan Arkin interpreta nel 1968 la parte principale in The Heart is a Lonely Hunter, mentre The Ballad of the Sad Café, nel 1991, avrà come protagonista Vanessa Redgrave. Debilitata dall’alcolismo e da una serie di malattie, semiparalizzata dall’età di trent’anni, la scrittrice ha una vita personale difficile e dolorosa, a partire dal rapporto irrisolto con il marito – che risposerà nel 1945 (e che poi si suiciderà, chiedendole di fare altrettanto) – e da numerose attrazioni soprattutto nei confronti di donne famose. Tra i suoi libri piú famosi, che Einaudi Stile Libero sta riproponendo, Il cuore è un cacciatore solitario (2008), Riflessi in un occhio d’oro (2009), La ballata del caffè triste (2013) e Invito a nozze (2018).