La bambola




Barbara Baraldi


DETTAGLI:

Editore: Giunti

Collana: M

Genere: thriller

Pagine: 312

Anno edizione: 2024

Sinossi. L’esordio nel thriller di Barbara Baraldi: un romanzo rabbioso, drammatico, attualissimo. Una nuova edizione rielaborata che i fan aspettano da tempo e una scoperta sorprendente per i nuovi lettori. Nei primi, convulsi anni del nuovo millennio, una Bologna cupa e torbida fa da scenario a una serie di omicidi agghiaccianti. Il killer è intrepido, sicuro di sé, e gli indizi che lascia accanto ai cadaveri sono messaggi di puro orrore. Il compito di decifrarli spetta all’affascinante e disilluso ispettore Marconi, che è stato tradito dal passato e vive ai margini di un presente denso di rimpianti. Nonostante lo scetticismo dei colleghi, sarà proprio lui a scoprire il filo rosso che lega le vittime: sono tutti uomini violenti. Per l’esattezza, violenti verso le donne. Mettendo insieme i tasselli di un intricato mosaico, Marconi inizia a costruire l’identikit: una donna bionda ed eterea. Un’assassina spietata. Una mente astuta. Si sta vendicando di qualcosa? O di qualcuno? L’indagine s’intreccia con le vicende di altri personaggi: l’introversa Eva, pubblicitaria piena di talento ma vessata dal suo capo, Nunzio, piccolo delinquente invischiato in un gioco più grande di lui, e Viola, che ha il dono – o la maledizione – di prevedere nei suoi sogni le scene dei crimini. Cosa lega le loro storie a quella della misteriosa Bambola giustiziera? Nei meandri di notti senza fine, gli eventi si susseguono in un implacabile crescendo dove è impossibile scorgere il confine fra colpa e redenzione, purezza e ferocia. Fino a un epilogo che lascia senza fiato. 

 Recensione di Sabrina De Bastiani


Cosa possono aver visto, i suoi occhi?

Occhi di cristallo celeste che sembrano scrutarti l’anima.

Torna oggi, in libreria, La bambola dagli occhi di cristallo.

Non c’è alcun modo di fermare l’orrore, così come non si può decifrare il tempo. Ma almeno poteva guardarlo negli occhi, l’orrore e dedicare il suo tempo cercando di combatterlo.

Torna e non è più lei, torna ed è ancora di più lei. 

Basterebbe sapere, e lo si trova in nota in fondo al romanzo,  da dove scaturisce questa narrazione, qual’ è la sua origine, la sua motivazione primigenia, prima ancora di farsi  parola su pagina, e quali le sue vicissitudini una volta storia, per avere i brividi.  

Basterebbe, e sarebbero brividi immediati, lunghi, intensi.  Duraturi.

Basterebbe eccome, ma questo romanzo  ne aggiunge altrettanti, o meglio  è di per sè un brivido unico. 

E precisamente quello che sa dare un thriller magistrale, spietato, irredimibile, prismatico.

Sensoriale.

A partire dalla copertina, con le sue parti in rilievo, che mi ritrovavo ad accarezzare coi polpastrelli, quasi senza accorgermene, durante la lettura, talmente immersiva la scrittura di Baraldi da poterla toccare, finanche annusare.

E infatti.

Fiori e sangue – Sangue. Tingeva ogni cosa. Bagnava i petali delle rose. Le sembrava quasi di poterne sentire l’odore. Dolce, di fiori sbocciati. E di sangue- nei capitoli.

Fiori e morte –  Osserva un mazzo di fiori recisi. Emanano una fragranza avvolgente. Ma è un inganno. Hanno la morte attaccata addosso. Non dureranno a lungo. Sono come pesci fuori dall’acqua – nell’alternarsi delle voci, quella dell’Ispettore Marconi, che assieme al sovrintendente Tommasi, indaga sugli omicidi che stanno funestando Bologna, una Bologna violenta.

È questo che si trova a pensare Marconi, mentre imbocca via de Castagnoli.

Gli sembra di essere tornato al periodo della sua infanzia, quando la città era funestata da rapine e omicidi. Di essere tornato al giorno in cui la sua percezione del mondo è cambiata per sempre.

quella di Viola, che un colore lo ha già significativamente nel nome, e altri ne ha  nei sogni, quella di Eva, relegata in un angolo dalla vita, di Giulia, per la quale la vita è ottenere, quella di Nunzio, per il quale la vita è possedere.

Sono  uomini, in queste pagine, a morire, scenograficamente, violentemente, furiosamente.

Corpi lacerati, straziati a fare da contrappunto a una  meno scenografica, ma altrettanto violenta morte, pur se lascia in vita.

Violenza di genere. Violenza  degenere. 

« La sua è una difesa premeditata.»

«Ora sei tu che sembri glorificarla. Si direbbe quasi che la ammiri.»

«Sto solo cercando di capirla.»

Baraldi ha rimesso mani, penna, cuore, testa in quello che è stato il suo primo thriller, conferendogli ancora più forza, ancora più pathos, ancora più sferzo. Non perché ne fosse carente la prima versione, uscita oltre dieci anni fa e da tempo introvabile, ma a testimoniare che quando una storia brucia dentro, se è cenere ciò che rimane è di quel tipo di cui  sono costituite le Fenici.  

Brucia, dunque, questa storia, urge. 

Ci brucia, ci riguarda, ci coinvolge. Sul piano della lettura, su quello della persona.

Nessun personaggio fuori posto, i dialoghi, l’espressione dei pensieri, sono stalattiti, diretti, asciutti, eppure dicono tutto. Raccontano, in profondità.

Un prisma, La bambola dagli occhi di cristallo, del quale seguiamo in ogni capitolo una faccia, formuliamo una nostra idea e la cambiamo poche pagine dopo, fino al finale, sorprendente. Irrituale. Tremendamente potente. 

Come la scrittura, il talento, la capacità evocativa di Barbara Baraldi, ineguagliabile, gotica-mente sopraffina.

«Quando il sogno smette, vuol dire che succede.»

Se si tratta di Baraldi, il sogno non smette eppure succede, che sia impossibile staccarsi dalle sue pagine, ogni volta che la si legge. 

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Barbara Baraldi


è autrice di thriller e sceneggiature di fumetti. Pubblica per Giunti editore la serie “Aurora Scalviati, profiler del buio” di cui fanno parte i romanzi Aurora nel buio (2017), Osservatore oscuro (2018) e L’ultima notte di Aurora (2019). Altre sue pubblicazioni: La stagione dei ragni (Giunti 2021). Nel corso della sua carriera ha pubblicato romanzi per Mondadori, Castelvecchi, Einaudi e un ciclo di guide ai misteri della città di Bologna per Newton & Compton. Tra il 2014 e il 2015 ha collaborato con la Walt Disney Company come consulente creativa. Dal 2012 scrive per la serie “Dylan Dog” di Sergio Bonelli Editore. È vincitrice di vari premi letterari, tra cui il Gran Giallo città di Cattolica e il Nebbia Gialla. È trai protagonisti di Italian noir, documentario sul thriller italiano prodotto dalla Bbc. I suoi libri sono accolti con favore dalla critica e dal pubblico e sono pubblicati in vari paesi, tra cui Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Dal 2010 tiene lezioni e corsi di scrittura creativa per adulti e ragazzi in collaborazione con le scuole secondarie di primo e secondo grado.