Recensione di Patrizia Argenziano
Autore: Xavier-Marie Bonnot
Traduttore: Barbara Sancin
Editore: Edizioni del Capricorno
Pagine: 304
Genere: noir
Anno di pubblicazione: 2017
Pierre e Claire sono fratello e sorella, ormai adulti, vivono lontani l’uno dall’altra. Pierre sulle montagne che odia e ama ma che li hanno visti crescere, Claire a Parigi, città in cui ha fatto carriera. La vita di Pierre è trasparente, tutta fattoria e animali in una sorta di isolamento senza vita mondana.
Un brutto incidente lo ha indotto ad allontanarsi dal suo lavoro di guida alpina e dalla sua passione di alpinista scalatore di grandi vette. Accoglie sempre con amore le fughe dalla città della sorella, un’occasione per stare insieme e coccolarsi a vicenda.
La vita parigina di Claire lo riguarda poco, con il carattere che si ritrova non osa chiedere troppo, l’importante è che stia bene e non lo abbandoni definitivamente. In quest’ultima visita però Claire è strana, le sue notti sono costellate da incubi che hanno come protagonista lei e un’amica, Vicky, alla quale pare molto affezionata. Pierre è preoccupato, la vita di montagna in compagnia degli amati animali non aiuta la sorella.
Ma non è la sua unica preoccupazione, Pierre ha la netta sensazione che qualcuno si aggiri nei dintorni della fattoria. Sensazione che diventa realtà nel momento in cui Claire sparisce e viene poi rinvenuta senza vita.
Le indagini prendono subito il via e l’ispettore Portal non ha dubbi: l’unico colpevole è proprio Pierre, una costellazione di prove lo inchioda. Ma perché?
Quale segreto si cela dietro a questo orribile assassinio?
Il silenzio di Pierre è una triste conferma, ma troppe domande sono ancora insolute per cui la giustizia prosegue il suo corso avventurandosi attraverso i misteri della montagna e dei suoi, spesso stravaganti, abitanti.
Un noir che ha come sottofondo il silenzio. Silenzio dato dall’ambiente montano, dal senso di solitudine e libertà che emanano le montagne, dalla pace dipinta su alpi innevate e incontaminate. E così anche le grida sono silenziose e soffocanti, le grida di paura, rabbia, dolore, incertezza e solitudine si adeguano a tutto ciò che le circonda.
Un noir che ha come sfondo l’oscurità perché il bianco candore della neve copre ogni cosa, mimetizza e imbroglia.
Un noir che, tra le pagine, racconta l’amore. L’amore fraterno, l’amore tra amanti, compagni, amici, l’amore per gli animali, la natura e la montagna. E questo amore non è mai semplice, lineare, chiaro e insindacabile anzi, diventa, spesso, un amore sofferto, discusso, nascosto o inconsapevole.
Un noir che inquieta e mette in discussione, un noir che non vuole colpevolizzare ma, sicuramente, far riflettere sulle debolezze dell’animo umano.
Dedicato agli amanti del noir, della montagna e dei personaggi difficili, chiusi e misteriosi.
Questi elementi, nell’insieme, trasportano il lettore in un mondo che, al primo impatto, sembra quasi surreale, in particolare per chi è abituato a vivere nella frenesia della città ma, che via via ci diventa sempre più vicino e reale.
Xavier-Marie Bonnot
nasce a Marsiglia il 7 dicembre 1962, esperto di storia e di paleontologia provenzale, è un documentarista. Autore di noir che toccano diverse tematiche, i suoi romanzi sono stati tradotti in numerose lingue. Pubblicati in Italia, “La prima impronta” (2007) e “ Il paese dimenticato FAL tempo (2013). “La donna di pietra” ha vinto il Premio “POLAR” 2016 per il miglior romanzo francofono al Festival di Cognac.