La linea del male




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Arne Dahl

Traduttore: Carmen Giorgetti Cima

Editore: Marsilio collana Farfalle

Pagine: 350

Genere: Thriller

Anno di pubblicazione: 2006

SINOSSI

Nessuno può sentire le sue grida. Chiuso in uno sgabuzzino dell’aeroporto di New York, Lars-Erik Hassel, cittadino di nazionalità svedese, subisce impotente lo strazio infertogli dal suo aguzzino. Un dolore muto pervade tutto il suo corpo. Che brutto modo di morire, è il suo ultimo pensiero.
Scoperto il cadavere, per l’FBI non ci sono dubbi sull’identità dell’assassino, lo strumento di morte rimanda inequivocabilmente a una vecchia conoscenza: dopo anni di silenzio, il Killer del Kentucky è tornato a colpire. Ma per quale ragione uno dei serial killer più brutali e sfuggenti della storia criminale degli Stati Uniti ha deciso di imbarcarsi su un volo diretto a Stoccolma? Ricevuto l’allarme, il gruppo A tenta in ogni modo di impedirne l’ingresso in territorio svedese. Invano. Il killer sbarca all’aeroporto in Arlanda, e presto comincia a uccidere.

“Gli uomini non dovrebbero mai trasformare altri uomini in macchine per uccidere”

RECENSIONE

È trascorso un anno da quando la Sezione A della polizia di Stoccolma ha risolto magistralmente il caso dell’assassino dei potenti. Grazie a questo successo il gruppo è stato reso permanente e chiamato in modo formale “Unità speciale della polizia giudiziaria per delitti di natura internazionale”.

Ma poi…

“Altrettanto improvvisamente com’era cominciata, la danza si interruppe, il solitario turbine di vento proseguì invisibile la sua strada e tutto ciò che rimase fu un mucchietto di foglie sul desolante cemento.”

Ora tutto stava andando nel dimenticatoio, non c’erano più stati casi eclatanti che richiedessero l’intervento di Paul e compagni, e loro stessi rischiavano di dover ritornare al normale lavoro di pattuglia poiché era ovvio che non avrebbero potuto continuare a restare in ufficio a guardare il panorama, seppur molto bello.

In quel momento la cosa migliore che potesse capitare sarebbe stato un serial killer servito su un bel piatto d’argento e quasi quasi lo speravano. E così ecco che all’improvviso…

“Il diavolo è qui, signori e signore, e anche se lo catturiamo non ci sarà esorcismo capace di scacciare ciò che ha portato con sé.”

Da zero a dieci in pochi secondi e tutto cambia!

Paul Hjelm dopo l’esperienza vissuta con l’assassino dei potenti di un anno prima, ha subito una metamorfosi profonda. È rimasto tosto e geniale come agente e sensibile e goffo nel privato, ma è maturato ulteriormente diventando più riflessivo ed ha imparato a riconoscere le priorità.

Ora legge Kafka e ascolta il sax di John Coltrane e anche la sua vita in famiglia si è in qualche modo stabilizzata ritrovando un equilibrio, dopo la profonda crisi dell’anno precedente che aveva portato all’allontanamento volontario della moglie da casa. Come se ciò non bastasse, in quell’occasione si era ritrovato da solo con due figli adolescenti che non lo sopportavano.

Adesso tutto è superato e lui è pronto per rimettersi in pista, ma sin da subito la situazione apparirà molto complicata ed allarmante. Tanti cadaveri vecchi e nuovi, un serial killer internazionale sadico che non lascia la minima traccia se non la scia di morte al suo passaggio e che per assurdo potrebbe anche essere morto.

Sarà una corsa contro il tempo per evitare ulteriori omicidi a Stoccolma ma anche negli Stati Uniti; Paul Hjelm e Kerstin Holm (l’unico membro donna della squadra) saranno costretti a volare oltre oceano per cercare di capirne di più, e sarà proprio qui che Paul, grazie al suo acume investigativo oltre ad un’esperienza sul campo dai risvolti comici dettati dall’inesperienza, capirà tutto… o quasi!

“Il sangue cattivo viene sempre a galla!”

Anche il resto della squadra lavorerà con impegno per arrivare in fondo alla questione e ne rimarrà segnata nel fisico e nella mente; ogni attore a modo suo ne assorbirà un pezzetto e sarà toccato da qualcosa in particolare che lo accompagnerà per sempre.

Arrivata a questo punto mi fermo, perché mai e poi mai vorrei rovinarvi il finale di questo bel libro, che mi ha accompagnata fino a poche pagine dalla fine lasciandomi nel dubbio rispetto al possibile finale, oltre a convincermi sul piano del contenuto e dello stile narrativo.

Crudezza, ironia, comicità e profondità di sentimenti, tutto assieme per far sì che il lettore diventi sempre più amico di Paul e dei suoi colleghi, fino a risultarne dipendente.

“Si crede di capire, e proprio allora si capisce che non si è capito nulla.”

Buona lettura!

Arne Dahl


Arne Dahl, pseudonimo di Jan Arnald (Sollentuna, 11 gennaio 1963), è uno scrittore svedese. Scrittore e critico letterario, a Stoccolma collabora con l’Accademia di Svezia[1]. Scrive principalmente romanzi gialli sotto il suo pseudonimo ed è famoso soprattutto per la serie di romanzi incentrati sul “Gruppo A”, pubblicata in Italia da Marsilio. La serie, tradotta in venticinque lingue e premiata con il Palle Rosenkrantz Prisen e più volte con il Deutscher Krimipreis[1], è ambientata a Stoccolma e ha per protagonista Paul Hjelm.

 

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