Recensione di Cristina Bruno
Autore: Matteo Lunardini
Editore: Piemme
Genere: poliziesco
Pagine: 205
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Un orologio rubato e una ragazza di buona famiglia che sta dando qualche grattacapo al padre. Sono questi i due casi che il detective Roger Zappa si trova ad accettare per sbarcare il lunario. Sembrano indagini di poco conto, ma come sempre quando c’è di mezzo la Zappa Investigazioni, nulla è semplice come sembra. Anche perché, per dipanare la matassa, il nostro detective avrà a che fare con antiquari, sfilate di moda, bische clandestine, discoteche in voga tra i giovani e un processo per direttissima. E ancora una volta dovrà farsi aiutare da amici di malavita conosciuti a San Vittore, incontrare i soliti personaggi improbabili che costellano la periferia milanese, nonché ascoltare le storie di vecchi gangster passati alla leggenda metropolitana.
Recensione
Roger Zappa, detective privato, è alle prese con un nuovo caso. Un’imprenditrice milanese di nobili origini, Angelica Futura Bilancia Brigosa di Quintavalle, detta Donna Bambi, lo contatta per un insolito problema. Il suo matrimonio con l’ingegner Luciano Sannoni è sfumato per colpa di uno strano vecchietto che si è intromesso nella cerimonia. E come se ciò non bastasse, le è stato rubato il suo preziosissimo Rolex.
La chiesa scelta era una chiesa della periferia milanese, Sant’Apollinare in Baggio e gli invitati erano pochi e selezionati. Chi poteva essere il ladro se non quello strano personaggio o un suo compare? Zappa non ha difficoltà a rintracciare l’anziano mitomane, al secolo Renzo De Predis, che non è nuovo a simili sceneggiate. Renzo sostiene di non aver nulla a che fare con il furto e Zappa capisce che non sta mentendo. Chi sarà allora il vero colpevole? Il detective, tra una puntata e l’altra della sua trasmissione radiofonica Krimilania, inizia le sue indagini che lentamente lo condurranno sulla strada giusta. Nel frattempo l’ingegner Sannoni, il futuro sposo di Donna Bambi, gli chiede di indagare sul bizzarro comportamento della figlia Giulia, prossima alla laurea in economia. E per Zappa saranno nuovi guai…
Lunardini ci rallegra con una nuova avventura del detective Zappa.
La scrittura è sciolta, rapida e incisiva. Le frequenti incursioni dialettali ravvivano la narrazione e le danno un tocco di sapiente artigianalità. Lo stile non è mai banale e l’ironia dietro ogni pagina rende la lettura piacevole e divertente.
Attraversiamo Milano e ne ascoltiamo storie di un passato più o meno lontano raccontate con leggerezza e precisione. Ci perdiamo tra i locali e i quartieri della ligera, tra ricordi, anni di contestazione e di eccessi. Conosciamo paesaggi e luoghi cambiati dal tempo e dall’uomo, come Baggio.
“A Baggio Milano era lontana e al suo posto c’era un borgo, un borgo antico circondato di campi e cascine, nebbia e zanzare.”
Un borgo che, anno dopo anno di vita sempre eguale da secoli, si trasforma troppo velocemente e viene inglobato nella periferia milanese. Il treno, il tram ed ecco che le distanze si accorciano, gli stili di vita cambiano, i contadini diventano operai. E poi la guerra, i rastrellamenti, la Resistenza e la Liberazione. L’autore racconta pezzi di vita e di storia senza annoiare, riuscendo a renderli vivaci e colorati come se stessimo guardando un film, il film della nostra Storia.
I personaggi trasudano simpatia, primo tra tutti De Predis con la sua verve e le sue precise citazioni cinematografiche. Ciascuno ha un suo tratto di originalità che lo contraddistingue, come la r di Donna Bambi o la Vespa scassata di Zappa.
Un libro che vale la pena di leggere, aspettando una nuova avventura del brillante e anticonformista detective milanese.
A cura di Cristina Bruno
Matteo Lunardini
è nato a Milano nel 1971. Studioso di politologia e criminologia, già collaboratore di varie testate nazionali, autore di saggi nel campo della sociologia e storia sportiva, nel 2014 entra nella terzina del Premio Kihlgren Opera Prima di Milano con il romanzo I fantasmi dell’Arena. Appassionato di Frank Zappa e prolifico paroliere − ma testardo nel voler suonare penosamente un pianoforte −, vive al Lorenteggio insieme a due gatti, Ivanhoe e Lady Renata.
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