Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Brit Bennet
Traduzione: Martina Testa
Editore: Bompiani
Genere: romanzo
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Mallard, Louisiana, è il paese dove si è riunita una comunità di neri dalla pelle chiara, “che non sarebbero mai stati accettati come bianchi ma rifiutavano di farsi trattare come neri”. In un posto così non passa inosservato il ritorno di Desiree Vignes e della piccola June, la sua bimba, che ha la pelle nerissima. Anni prima Desiree era fuggita da Mallard e da un terribile ricordo, la morte del padre massacrato da un gruppo di bianchi: ma ora per lei il paese rappresenta la salvezza, il luogo invisibile in cui sottrarsi a un marito violento. Desiree, però, non era fuggita da sola ma insieme a Stella, l’inseparabile gemella identica a lei. Non sapevano ancora, le due sorelle, che a New Orleans la sorte le avrebbe divise e Stella sarebbe a sua volta scomparsa. Passano gli anni, Jude cresce e giunge anche per lei il momento di lasciare Mallard. In California, dove è arrivata per studiare medicina, incontra un ragazzo che una volta si chiamava Therese e una giovane attrice dagli occhi viola: grazie a loro scoprirà il segreto di Stella e, forse, potrà ricucire due destini separati dal razzismo e da un sogno di libertà. Quanto siamo liberi di diventare ciò che davvero siamo rispetto al destino che altri – la famiglia, la comunità – hanno scelto per noi? Brit Bennett mette in scena l’avventura di chi abbraccia le proprie radici e di chi transita verso nuove identità, razziali e di genere, e con questo romanzo ci offre una grande occasione per interrogarci sul mondo che vogliamo, per aprire gli occhi sullo spirito dei tempi.
Speciale
La metà scomparsa è un libro che, come una matriosca racchiude tante storie e tante tematiche. Qui si parla di razzismo, di violenza, di voglia di crescere, di smarcarsi dalle proprie origini, di rapporti familiari, d’amicizia e d’amore. Il concetto che unisce tutto ciò è quello di identità, molto caro alla psicologia.
Cos’è l’identità?
L’identità rappresenta l’insieme delle nostre caratteristiche fisiche, psicologiche, culturali, emotive ed esperienziali, l’insieme di tutto ciò che ci rende unici, irripetibili e diversi l’uno dall’altro. L’identità è dinamica, si modifica con l’esperienza e si arricchisce con le interazioni; è ciò che rende ogni persona unica e riconoscibile nella sua specificità, per il suo bagaglio esperienziale, comunicativo, relazionale ed emotivo.
Gli abitanti di Mallard, cittadina della Louisiana non presente nelle cartine geografiche, appartengono ad una comunità di neri dalla pelle chiara. Non sono bianchi e i bianchi non li considerano tali ma loro non vogliono neanche essere trattati come neri. Le gemelle Stella e Desiree crescono in questa comunità, hanno la pelle chiara e il padre è stato assassinato davanti ai loro occhi perché nero.
Le due bambine fanno i mestieri in una grande casa di gente bianca, stanche di questa vita scappano. Desiree dopo anni torna a casa dalla madre con la coda tra le gambe e con una figlia, Jude, nera come la pece e impossibile da non notare a Mallard. Stella invece è scomparsa senza lasciare traccia. Stella e Desiree sono molto diverse, Desiree accetta il suo “essere nera senza esserlo”, Stella no, tanto da spacciarsi per bianca.
Ciò potrebbe crearle problemi, è per questo che è scomparsa? Stella non accetta la sua identità, le sue radici, essere nera non la aiuta e la fa sempre sentire un gradino inferiore così quelle origini le rigetta e le nasconde.
Anche Jude, fatica ad accettare le sue origini, la madre ha la pelle bianca mentre il padre è nerissimo. A Mallard non passa inosservata e viene sempre derisa e additata, come accettare la propria identità?
Per fare in modo che l’immagine di base che si ha di sé stessi sia solida abbastanza da consentire una crescita equilibrata ed in continuo arricchimento, è necessario che l’infanzia sia caratterizzata di esperienze grazie alle quali il bambino senta di appartenere ad un determinato gruppo ed in esso senta di potersi rispecchiare, in un contesto nel quale ciascuno si riflette nell’altro e nello stesso tempo è specchio per qualcun altro, in una rete di riconoscimento reciproco.
Come potete ben comprendere Stella e Jude, anche se in maniera diversa, hanno vissuto una crisi di identità perché non riuscivano a rispecchiarsi in quella comunità in cui sono cresciute e dalla quale, alla fine, sono fuggite. Anche la famiglia per loro era fonte di sofferenza perché non condivideva le loro difficoltà.
Erik Erikson è l’autore che maggiormente ha approfondito il concetto di identità. Con lui assume un significato fondamentale in quanto è funzione unificatrice dei diversi stadi di sviluppo:
“il fine ultimo di ogni individuo è la costruzione di un’identità che si mantenga stabile nonostante i cambiamenti inevitabili posti dalle condizioni storiche, sociali, culturali…” (Erikson, 1982).
La metà scomparsa è un libro bellissimo, toccante e che permette al lettore di compiere molte riflessioni importanti. Per me è stata una lettura significativa, una delle più belle ed emozionanti di quest’anno.
A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Brit Bennett
Brit Bennett è nata e cresciuta nella California del Sud, ha studiato alla Stanford University e conseguito un dottorato all’Università del Michigan. Ha esordito nel 2016 con il romanzo Le madri, edito in Italia da Giunti nel 2017, e ha pubblicato racconti e interventi sul New Yorker, il New York Times Magazine, la Paris Review e Jezebel. È una delle “Next 100 InfluentialPeople” secondo il Time. La metà scomparsa è stato sin dall’uscita in vetta alle classifiche del New York Times.
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