Sinossi. E’ inverno a Chicago. Millie cammina verso un nuovo giorno, stretta in un cappottone che la fa sudare, osservando i passanti, la metropolitana stracolma, la città che rinviene. Ha trent’anni e, come si dice, tutta la vita davanti. Montagne di aspettative e speranze che, al momento, devono fare i conti con un lavoro temporaneo da assistente receptionist, con poche amicizie di dubbio valore, con un ultimo fidanzato che è già ex e con un appartamentino in cui, sera dopo sera, si ritrova sola a fare binge watching di serie tv. Poi ci sono le solite birrette con Sarah, lamentosa e frustrata da un’esistenza molto simile, poco disposta a dar retta a nulla fuorché al suono della sua stessa voce. Millie oscilla furiosamente tra recriminazioni aspre e pigre illusioni sui mille modi per cambiare le cose. Tuttavia la «nuova Millie» non diventa mai tale, il tempo scorre troppo lento e il tedio incombe, alienante. Quando una mattina intercetta per caso una mail della sua responsabile il cui oggetto è «Millie», i suoi pensieri, come un vortice, prendono il volo: che sia uno spiraglio di luce quello che si intravede laggiù? D’un tratto, si sente vicinissima a quella vita che non ha smesso un solo istante di immaginare: una vita di vestiti più alla moda, di cibo più sano, forse persino di sicurezza economica. Ma ecco che subito si insinua, subdolo, il dubbio paralizzante: e se anche quel futuro lavorativo, più roseo seppur solo immaginato, non bastasse a placare la sua inquietudine?
LA NUOVA ME
di Halle Butler
Neri Pozza 2023
Annalisa Di Liddo (Traduttore)
narrativa, pag.192
Recensione di Barbara Aversa
Mille è una “millennial” precaria, inquieta e furibonda.
Stretta nel suo cappotto nell’inverno rigido di Chicago guarda il tempo trascorrere, più alienante che mai.
Il lavoro tedioso al call center, le solite serate con Sarah (fingendo che sia qualcuno che riempie a caso serate e week end) e i risvegli grondanti di angoscia.
Millie è sarcastica, antipatica e quindi squisitamente irresistibile. Astiosa e sgradevole al punto giusto, e infinitamente arrabbiata.
Ex ai quali vorrebbe chiedere consigli (su cosa poi che sono stati tutti inutili?) tre eventi sociali annuali in croce ai quali partecipare, per magnanimità ed inclusione della suddetta Sarah e domande formulate sperando nella cortesia di un ricambio.
Millie è un caleidoscopio di pensieri multipli incastonati nei fatti del giorno che in realtà scorrono più o meno inutili dinnanzi alla matrioska della sua causticità e della sua maniacale introspezione. Pensieri e costrutti si inabissano nella sua solitudine stridente.
“Ricordo come immaginavo la mia vita in città prima di lasciare casa dei miei. Mi figuravo un condominio in centro con la vista panoramica sui grattacieli. Volevo una cucina con l’isola dove un’entità ancora in attesa di definizione di nome “noi“ si sarebbe collocata per chiacchierare mentre preparava da mangiare.
Oh, l’inquietudine”.
Il detestato lavoro al call center e il possibile rinnovo contrattuale in maniera più stabile danno adito a moltissimi pensieri, ipotesi, idee, scambi di opinioni dando per scontato un avanzamento mentre invece i suoi superiori considerano le agenzie interinali come una macchina per spennare le aziende che offre solo delle sfigate perennemente scontente.
Ma questo Millie non lo sa…
“Millie passó una notte insonne a rimuginare. Non si trovava più in quella fase della vita in cui le cose cambiano.
Da allora in poi, le sue azioni sarebbero state di natura più permanente, non sarebbe più stato possibile scambiarle agevolmente con qualcosa di nuovo. Rendendosene conto, Millie provó un senso di panico, profondo e ampio e immane, e poi un senso di liberazione.”
“Ricordo come immaginavo la mia vita in città prima di lasciare casa dei miei. Mi figuravo un condominio in centro con la vista panoramica sui grattacieli. Volevo una cucina con l’isola dove un’entità ancora in attesa di definizione di nome “noi“ si sarebbe collocata per chiacchierare mentre preparava da mangiare.
Oh, l’inquietudine”.
Scontrosa, arrabbiata, spettinata.
Un libro divertente, dissacrante e che si divora. Ma che nel contempo fa riflettere sulle difficoltà del cambiamento, sull’adultità che incombe feroce e sulla dignità della vita, sulla reciprocità dei legami e del valore del lavoro. Imperdibile.
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Halle Butler
Halle Butler è nata nel 1985 a Bloomington, Illinois. È stata inserita tra i 5 Under 35 del – la National Book Foundation e tra i Granta Best Young American Novelists 2017. Vive a New York.
A cura di Barbara Aversa
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