La pietra del rimpianto




Sinossi. Reykjavík, un quartiere residenziale dove i palazzoni si alternano a placide villette e le strade sono ben illuminate. Davanti a uno dei condomini arrivano pattuglie a sirene spiegate, un’ambulanza, il furgone della Scientifica. Una donna è stata trovata stesa a terra nell’ingresso di casa sua, è morta da poche ore, probabilmente soffocata con un sacchetto di plastica. La casa è sottosopra e sulla scena del crimine, passata al setaccio dalla polizia, spunta un biglietto con un numero di telefono ben noto agli investigatori: è quello dell’ex detective Konráð, ormai in pensione. Immediatamente contattato, Konráð racconta che tempo prima una certa Valborg, anziana e gravemente malata, lo aveva cercato chiedendogli di ritrovare il figlio dato in adozione quasi mezzo secolo prima… Allora non aveva accettato l’incarico, perché temeva di alimentare false speranze e inoltre stava cercando di risolvere il mistero attorno alla morte di suo padre, accoltellato nel 1963 davanti alla Cooperativa di Macellazione del Suðurland. Adesso, però, tormentato dai sensi di colpa per non aver aiutato la signora Valborg, Konráð decide di mettersi sulle tracce di quel bambino scomparso. Ma alla nuova indagine si intrecciano scoperte inquietanti che lo porteranno sempre più vicino alla verità sull’assassinio di suo padre, una verità che vuole e insieme teme più di ogni altra cosa al mondo.

 LA PIETRA DEL RIMPIANTO

di Arnaldur Indriðason 

Guanda 2023

Alessandro Storti ( Traduttore )

Thriller nordico, pag.336

 Recensione di Ilaria Bagnati

Konráð è un ex poliziotto ormai in pensione. Il lavoro del poliziotto però non ti abbandona mai, è difficile fare a meno di indagare, fare sopralluoghi, aiutare le persone, mettersi da parte una volta per tutte. Konráð ora ha piú tempo libero così decide di indagare sulla morte del padre, assassinato nel 1963 davanti alla Cooperativa di Macellazione del Suðurland.

Il padre era un truffatore quindi probabilmente erano in tanti a volerlo punire una volta per tutte. Un giorno una certa Valborg lo contatta per aiutarla a ritrovare il figlio, lui le nega il suo aiuto.
La stessa donna dopo qualche tempo viene trovata assassinata nel suo appartamento, chi può essere stato?

Chi voleva morta una donna rispettata e amata da tutti? 

Konráð ovviamente fatica a non immischiarsi nelle indagini e con l’aiuto di Marta, a capo delle indagini, cerca di fare luce sulla vicenda. Emergono così scenari tristi e inaspettati che si intrecciano a quelli riguardanti l’omicidio del padre di Konráð.

Indriðason ha confezionato un altro giallo che non si può non apprezzare per la trama, i colpi di scena e i suoi personaggi. L’autore articola la sua trama in modo impeccabile, lasciando al lettore piccoli indizi, scoperte rivelatrici che lo conquistano.

Konráð è senz’altro un bel personaggio, un uomo che ha amato e rispettato il proprio lavoro e che ha cercato di rendersi sempre utile. Per questo si sente tremendamente in colpa per aver negato il suo aiuto a Valborg rivelando cosí tutta la sua umanità.

Consiglio La pietra del rimpianto a chi ama i gialli nordici e a chi ha già potuto apprezzare la scrittura di Indriðason.

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Arnaldur Indriðason


è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggior testata islandese, il Morgunblaðið. Guanda ha pubblicato tutti i suoi romanzi: Sotto la città, La signora in verde, La voce, Un corpo nel lago, Un grande gelo, Un caso archiviato (inserito dal Publishers Weekly nella lista dei dieci migliori gialli di tutti i tempi), Un doppio sospetto, Cielo nero, Le abitudini delle volpi, Sfida cruciale, Le notti di Reykjavík, Una traccia nel buio, Un delitto da dimenticare, Il commesso viaggiatore, La ragazza della nave, Quel che sa la notte, La ragazza del ponte, I figli della polvere e In silenzio si uccide.

A cura di Ilaria Bagnati

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