La profezia del povero Erasmo




ANDREA VITALI


Editore: Rizzoli

Genere: Narrativa

Pagine: 288

Anno edizione: 2025


Sinossi. Anni Trenta. Un corpo senza identità ritrovato sulla riva di un lago non è mai un buon segno, ma quello che Ariella Achermann ritrova in una nebbiosa mattina di novembre porta con sé più di un mistero. Tre anni prima, a Bellano, dopo il funerale dell’onesto fruttivendolo Erasmo Siromalli, l’annoiato e gaudente figlio Cletto non ha alcuna intenzione di prendere in mano il negozio del padre: non si sente fatto per la monotona esistenza di un bottegaio, in quel paesino di poche case affacciato sul lago. Sembra destino quando, durante un viaggio a Lecco per stringere un accordo con un losco rivenditore, incontra per caso Gioietta Vendoli, operaia col sogno di Cinecittà che farebbe di tutto per sfuggire alla madre Castica. Cletto, quasi per gioco, si finge un prospero grossista, mentre anche lei millanta una posizione sociale più elevata. È solo l’inizio di una serie di bugie, fraintendimenti e imbrogli che porteranno i due giovani, in un’escalation comica e terribile, a una fuga rocambolesca con conseguenze funeste per i malcapitati che incroceranno il loro cammino… In una strepitosa tragicommedia dal ritmo serrato, Andrea Vitali dà vita a una coppia di sfaccendati Bonnie e Clyde di provincia, irresistibili nella loro scelleratezza. Li racconta con l’arguzia e il gusto per l’assurdo che lo hanno reso uno degli autori più amati in Italia: trascinandoci insieme verso il baratro, con il sorriso.

 Recensione

di

Gabriele Loddo


Bellano, 1931. Il mondo risorge con lentezza dalle ceneri della prima guerra mondiale, ma se alcuni uomini dedicano l’intera vita a sacrifici e lavoro, ignorando sogni e ambizioni per sbarcare il lunario e concedere un futuro migliore a sé stessi e alla propria famiglia, c’è chi cede al richiamo delle sirene dei tempi moderni.

Lasciarsi ammaliare dalle promesse del nuovo secolo è piuttosto facile: riviste di moda, l’universo luccicante del cinema, feste e ritrovi mondani, ipnotizzano le menti dei più giovani. Purtroppo, se non nasci in una famiglia benestante, aspirare al riscatto sociale è una strada complessa da percorrere, a meno che non si possano trovare scorciatoie o comode alternative. 

In questo difficile clima, Erasmo Siromalli è morto da pochi giorni. Stimato fruttivendolo di Bellano, è rimasto vedovo da ormai un decennio. Non si è mai risposato, anche se ne ha avuto la possibilità, ha cresciuto il figlio Cletto con le sue uniche forze, ma non è riuscito a inculcargli i valori e il senso del dovere che l’hanno sempre guidato.

Cletto è svogliato, e attento a curare solo l’aspetto esteriore. Non è intenzionato a portare avanti l’attività paterna: vuole vivere nella grande città, condurre un’esistenza da viveur tra le braccia di belle donne, di vizi e piaceri.

A pochi giorni dalla morte del padre, dilapida tra bar e sale cinematografiche i pochi soldi ereditati. Per fare colpo su Gioietta Vendoli, bella e giovane ragazza di Lecco, si dà arie da ricco commerciante di frutta e verdura. Presto la conquista, promettendosi di sedurla e di abbandonarla se la loro storia dovesse diventare seria.

Le cose non vanno come previsto, si ritrova sposato e con una marea di debiti generati dalle spese di un matrimonio fastoso. Ha ceduto alle richieste dei suoceri per nascondere il suo reale stato di indigenza.

In una rocambolesca serie di sbagli, ne corregge uno e provocandone di nuovi.  

Simile alla più classica commedia dell’equivoco italiana, Andrea Vitali scrive una trama tragicomica dove ansia e sorrisi danno corpo a diverse anime.

Ironia e serietà si alternano, danno forma e spessore alla vacuità di valori, alla pochezza dell’animo umano, alla miseria di maschere che, nella speranza di mostrarsi superiori e furbe, nella realtà, erigono sulle fondamenta fragili della loro ignoranza un destino segnato e ostile.

“La profezia del povero Erasmo” è una storia dal sapore gusto amaro, narrato da un autore dalle capacità affermate da tempo.

Acquista su Amazon.it: 

Andrea Vitali


Figlio di Edvige e Antonio Vitali, entrambi impiegati comunali, è nato e cresciuto a Bellano, sulla sponda orientale del lago di Como, primo di sei fratelli. Dopo aver frequentato il liceo a Lecco, rinuncia alle sue inclinazioni verso il giornalismo e, per soddisfare le aspirazioni paterne, si laurea in Medicina all’Università Statale di Milano nel 1982. In campo letterario esordisce nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore (Premio Montblanc per il romanzo giovane) ispirato da vicende narrategli proprio da suo padre. Nel 1996 vince il Premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti, ma il vero successo giunge nel 2003 con Una finestra vista lago (Premio Grinzane Cavour e Premio Bruno Gioffrè 2004), romanzo che copre cinquant’anni di vita paesana fino agli anni settanta. L’immaginario narrativo di Vitali si colloca sulle sponde del lago e racconta una provincia fatta di personaggi comuni e nel contempo esemplari, traendo ispirazione da Mario Soldati, Piero Chiara e soprattutto Giovanni Arpino. Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Dessì, sezione narrativa, per il romanzo La signorina Tecla Manzi. Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà, che è stato finalista anche al Premio Stresa. Nel 2008 ha vinto il Premio Boccaccio per tutta la sua produzione narrativa e in particolare per La modista, con cui ha ottenuto anche il Premio Hemingway. Il suo romanzo Almeno il cappello ha vinto il Premio letterario La Tore Isola d’Elba, il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante ed è stato tra i finalisti sia allo Strega sia al Campiello 2009. Nel 2021, in occasione dell’uscita di La gita in barchetta, ha ricevuto il Premio letterario Dante Graziosi Terra degli aironi alla carriera. I suoi libri sono stati tradotti in Francia, Germania, Polonia, Serbia, Grecia, Romania, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Ungheria, Giappone e Turchia. Dal 2020 collabora con Il Fatto Quotidiano. Dal 2023 è presidente dell’ente organizzatore del Premio Chiara.