La sconosciuta della Senna




Recensione di Marina Morassut


Autore: Guillaume Musso

Traduzione: Sergio Arecco

Editore: La Nave di Teseo

Genere: Thriller/noir

Pagine:  pagg. 272

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. A Parigi, in una notte nebbiosa, qualche giorno prima di Natale, una ragazza viene salvata dalle acque della Senna. È nuda, non ricorda nulla, ma è ancora viva. La donna misteriosa viene accompagnata al pronto soccorso, ma riesce a scappare e a far perdere le proprie tracce. Gli esami del DNA rivelano la sua identità: è la pianista Milena Bergman. Ma qualcosa non torna, perché la famosa musicista risulta morta in un incidente aereo più di un anno prima. È una indagine per l’ufficio affari non convenzionali della polizia di Parigi, l’occasione che Roxane, un capitano messo in disparte dai suoi capi, aspettava per prendersi la rivincita che merita. Quando la sua inchiesta intreccia il destino dello scrittore Raphaël Batailley, l’ex fidanzato di Milena, i due si trovano catapultati in un enigma inquietante: è possibile essere al tempo stesso vivi e morti?

RECENSIONE


Ottobre 2021:L’antico busto di Guglielmo Marconi imbrattato al Pincio di Villa Borghese, Roma”.

Fino ad un mese fa lungo i viali del Pincio, passeggiando per Villa Borghese a Roma, c’erano 228 busti. Improvvisamente però in quest’ottobre ancora mite, giornali, televisioni, politici ed internet si sono resi conto che in realtà ce ne sono 229 di busti: perché uno di questi, quello di Guglielmo Marconi, è stato imbrattato.

E se quindi fino a quel momento nessuno se l’era “filato”, all’improvviso proprio lui, il Marconi nazionale è balzato agli onori della cronaca, accusato di una presunta adesione al partito fascista dal gruppo “Creare è distruggere”, ossimoro che insieme alla spiegazione del gesto (“Tutte le lotte sono la stessa lotta”) vuol dire tutto e vuol dire niente. E nessuno in quel momento di furibonda ed accesa contestazione dell’atto vandalico, vuoi a nome di giornalisti acculturati ed accreditati piuttosto che di politici che hanno preso l’occasione al volo per ergersi a paladini della giustizia, del decoro e del politically correct, vuoi ancora di volti noti e parimenti sconosciuti della televisione o della rete internettiana intera, nessuno dei soliti insorti che poi già il giorno dopo passano ad altro, nessuno, dicevamo, si è accorto che il tutto era stato architettato appositamente per un’azione dimostrativa da parte di un artista che ha gestito il tutto per far riflettere su due pilastri della nuova società dell’informazione: LE FAKE NEWS E LE VERITA’ ALTERNATIVE.

Ed è questa, a ben vedere, la spina dorsale del nuovo noir / thriller di Guillaume Musso: cosa succede quando qualcuno mette in scena una vicenda totalmente falsa?

Qualcuno si rende conto in tempo della bugia, oppure l’efferatezza della vicenda diventa sufficiente per giustificare sé stessa?, e per generare interazioni e visualizzazioni superficiali e fini a sé stesse?

C’è tanta teatralità in questo nuovo romanzo, insieme a tanti riferimenti che il lettore non potrà non cogliere, a meno che non sia giovanissimo – e tanta, tanta cultura. Forse l’unica pecca che si può ascrivere a questo romanzo è la pedissequa mania dello scrittore nel citare per filo e per segno tutti i dipartimenti di polizia e non, coinvolti anche solo marginalmente in questa vicenda. Peccato veniale, del resto, che si perdona facilmente a questo scrittore dal seguito così ampio.

Inizia quasi per caso il romanzo di Musso: Roxane Montchrestien, a capo di uno dei tanti dipartimenti della polizia nazionale,  viene allontanata dal suo ruolo perché ha combinato qualche guaio di troppo, che a noi lettori non viene svelato. Per far sì che venga dimenticata dalla stampa, viene temporaneamente spostata al Dipartimento degli Affari non Convenzionali, creato nel 1971.

In questo dipartimento al momento attuale di effettivi c’è solo il commissario Marc Batailley, assurto agli onori della cronaca negli anni ’90 per aver arrestato un seriel killer, ma oramai prossimo alla pensione. Tanto che il Dipartimento, mera voce nel budget della polizia da parecchi anni, verrà smantellato il giugno successivo. Roxane sarebbe quindi l’ultimo poliziotto in cerca d’asilo ad usufruire della protezione di questo anacronistico dipartimento di polizia.

Ma quando Roxane arriva alla torre che ospita il Dipartimento, una vera guglia nel bel mezzo del VII arrondissement, invece che essere accolta dal famoso commissario Batailley, misteriosamente finito in ospedale ed in fin di vita a causa di una fantomatica caduta dalla torre, viene accolta da un grosso gatto siberiano e da un’ancor più misteriosa e conturbante semi-assistente del commissario, Valentine Diakitè, studentessa della Sorbona.

Leggete la trama e calatevi nella realtà di questa brava poliziotta, che come il lettore dovrà porsi fin da subito una domanda: è una vicenda banale, questa, relativa ad una sconosciuta che si fa un bel tuffo nella Senna e si scopre essere una donna morta o che dovrebbe essere morta – con la spiegazione semplicistica della presenza di una gemella nascosta? Oppure, prima di apprendere dell’impossibilità di uno scambio di persone, la possibilità che la morta, la famosa musicista Milena Bergman, tra l’altro compagna del famoso scrittore Batailley, figlio del commissario, non sia salita all’ultimo sull’aereo precipitato può essere la soluzione?Troppe coincidenze, troppi oggetti e discorsi e tatuaggi che sembrano portare tutti verso un’unica conclusione. E cosa c’entra il mito di Dionisio in questa società del XXI secolo? E il Teatro?

In tutto questo racconto la città di Parigi è sempre protagonista comprimaria: che rimanga sullo sfondo o che venga citata con righe dedicate, pur rimanendo al contempo ombrosa e sfuggente, trova sempre il modo di far dire di sé, pur citata anche con tutti i problemi di sporcizia, razzismo e apatia, sepolta sotto una coltre di inquinamento e di problemi politici e sociali così reali negli ultimi anni…

Un noir e thriller così innervato nella città parigina e così allacciato alla società degli ultimissimi anni dove, storia nera inventata da Musso a parte, è interessante capire cosa scatena la follia, ma anche la pacata e folle al contempo società che ci si sta dispiegando davanti, da noi creata, da noi accettata, da noi dichiarata falsa ma a cui accreditiamo la realtà di un lassismo pigro e colpevole, con l’aggiunta di relazioni umane che nascono sotto il segno dell’inganno.

Il nuovo romanzo di Guillaume Musso è un noir a perdifiato sulle tracce di una donna misteriosa, e dei segreti che la sua vita porta con sé.

CURIOSITA’:La storia è stata ispirata da un fatto di cronaca accaduto negli anni Ottanta del secolo scorso, quando una giovane donna non identificata, morta in circostanze non chiarite, fu ritrovata senza vita tra le acque della Senna presso il Quai du Louvre (in realtà è probabile che sia morta di tubercolosi). Pare che questa giovane fosse stata così bella che un dipendente dell’obitorio, affascinato da tanta bellezza, ne avessefatto realizzare un calco in gesso per immortalarne il viso. Il volto della sconosciuta divenne assai popolare e affascinò diversi artisti a causa dell’enigmatico sorriso, paragonato a quello della Gioconda da diversi intellettuali come Albert Camus, diventando quindi una sorta di icona letteraria della Parigi bohémienne degli anni 1920-1930.

A cura di Marina Morassut

libroperamico.blogspot.it

 

Guillaume Musso


Appassionato di letteratura dall’infanzia, ha cominciato a scrivere quando era ancora studente, Affascinato dagli Stati Uniti, a 19 anni è partito per New York. Ha avuto diversi piccoli lavori, conoscendo la popolazione cosmopolita della Grande mela e soprattutto, trovando numerose idee per le sue storie. Al suo ritorno in patria, prende la laurea in Economia all’Università di Nizza, prosegue poi i suoi studi a Montpellier e prende la Capes (il certificato di attitudine all’insegnamento) in Scienze economiche. Dal 1999 al 2003, è professore di liceo in Lorena ed un formatore professionale a Nancy; è successivamente diventato professore di Scienze economiche e sociali al Centro Internazionale di Valbonne. Nel maggio del 2001, il suo primo romanzo, Skidamarink raccoglie una accoglienza di critica molto buona. Questo thriller in forma di caccia al tesoro parte col furto della Gioconda nel Museo del Louvre. Mescolando enigmi e considerazioni sulla religione, la scienza e l’economia, il suo primo romanzo, influenzato da Arturo Pérez-Reverte, è al giorno d’oggi introvabile in libreria.Dopo un grave incidente automobilistico, Guillaume Musso immagina la storia di un bambino tornato dalla morte: nel 2004, L’uomo che credeva di non avere più tempo (Et Après… in lingua originale) viene pubblicato dall’editore XO, e il libro ha venduto più di un milione di copie ed è stato tradotto in una ventina di lingue. Il giovane autore ha ricevuto il premio per il miglior romanzo adattabile al cinema. Nell’autunno del 2007, sono iniziate le riprese del film Afterwards (tratto da questo libro), con la regia di Gilles Bourdos, e con John Malkovich, Romain Duris e Evangeline Lilly. Il film è uscito nel gennaio del 2009. Questo immenso successo è stato confermato con i libri successivi. Attraverso i suoi romanzi, che di solito si svolgono negli Stati Uniti e in particolare a New York, Guillaume Musso sviluppa uno stile moderno e un ritmo dove la suspense si mescola alle emozioni.

 

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