La signora in verde




Recensione di Fiorella Carta

Autore: Arnaldur Indriðason 

Editore: Ugo Guanda Editore

Traduzione: Silvia Cosimini

Genere: thriller

Pagine: 271

Anno di pubblicazione: 2006
 
 
 
 
 

 

Un assassinio dell’anima, ecco come viene definita l’ ingiustizia che ruota intorno a questa storia.
Quando una donna subisce violenza domestica per diverso tempo, il dolore psicologico è quello che lascia più strascichi. Vive nell’angoscia giorno dopo giorno, con l’eterna paura di commettere un passo falso anche quando non muove un dito.

Lo scheletro che emerge nel quartiere del millennio, a Reykjavìk, risveglia dolori mai sopiti.
Erlendur e la sua squadra si ritroveranno di fronte a un enigma che riguarda il passato ma con cicatrici e risvolti attuali e ancora irrisolti.

La lentezza delle indagini, causata dalla pulizia del reperto da parte degli archeologi, permette alla polizia investigativa una ricerca certosina, una ricostruzione dolorosa insieme a testimoni vivi e vegeti e fantasmi che, con i loro ricordi, riaprono il vaso di Pandora.

Il racconto del passato è crudo, suscita rabbia, indignazione e ti mette davanti alla tua coscienza, perché spesso ti chiedi se sia meglio farsi giustizia da soli prima di essere la prossima vittima.
E mentre la verità viene a galla, Erlendur dovrà affrontare anche i suoi di fantasmi, le sue colpe e le conseguenze delle sue azioni, ricadute sui figli. Dovrà trovare la forza di far pace con sé stesso, aprire il suo cuore a ciò che resta della sua famiglia prima che sia troppo tardi.

La seconda indagine di Erlendur ci mostra le debolezze umane, ma anche il coraggio di ricominciare, quando la vita ci regala una seconda possibilità; non a tutti è concessa ma la signora in verde, davanti al suo cespuglio di ribes, ci ricorda che sta anche a noi cercare di risollevare le sorti del nostro destino.

 
 

Arnaldur Indriðason


Arnaldur Indriðason è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggior testata islandese, il Morgunblaðið. Tradotto in quaranta lingue, nel corso della sua ventennale carriera di scrittore ha vinto numerosi premi, fra cui due Glasnyckeln e un Gold Dagger. Guanda ha pubblicato tutti i suoi romanzi: Sotto la città, La signora in verde, La voce, Un corpo nel lago, Un grande gelo, Un caso archiviato (inserito dal Publishers Weekly nella lista dei dieci migliori gialli di tutti i tempi), Un doppio sospetto, Cielo nero, Le abitudini delle volpi, Sfida cruciale, Le notti di Reykjavík, Una traccia nel buio, Un delitto da dimenticare, Il commesso viaggiatore e La ragazza della nave.