“Chiediti perché scrivi. Una volta che avrai risposto a questa domanda, saprai cosa fa di te uno scrittore.”
LA VERITÀ SUL CASO ALASKA SANDERS
Autore: Joël Dicker
Traduzione: Milena Zemira Ciccimarra
Editore: La nave di Teseo
Serie: Marcus Goldman #3
Genere: Giallo
Pagine: 624 p., R
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Aprile 1999, Mount Pleasant, New Hampshire. Il corpo di una giovane
donna, Alaska Sanders, viene ritrovato in riva a un lago. L’inchiesta viene
rapidamente chiusa, la polizia ottiene le confessioni del colpevole, che si
uccide subito dopo, e del suo complice. Undici anni più tardi, però, il caso
si ripresenta. Il sergente Perry Gahalowood, che all’epoca si era occupato
delle indagini, riceve una inquietante lettera anonima. E se avesse seguito
una falsa pista? L’aiuto del suo amico scrittore Marcus Goldman, che ha
appena ottenuto un enorme successo con La verità sul caso Harry Quebert,
ispirato dalla loro comune esperienza, sarà ancora una volta fondamentale
per scoprire la verità. Ma c’è un mistero nel mistero: la scomparsa di Harry Quebert. I fantasmi
del passato ritornano e, fra di essi, quello di Harry Quebert.
RECENSIONE A CONFRONTO
Recensione di kate Ducci |
Recensione di Loredana Cescutti |
Ho scoperto questo prolifico e capace autore ai suoi esordi, per puro caso, ed è stato amore a prima lettura. Il panorama degli scrittori di questo genere è molto vasto, ma pochi riescono a distinguersi lasciando il segno, trasformandosi in protagonisti capaci di creare un genere all’interno di un genere, una splendida narrativa nel Noir. Ho deciso di accordargli fiducia e seguirlo nelle pubblicazioni successive e, con orgoglio, posso affermare di aver intuito fin da subito le enormi potenzialità di questo scrittore. Non è facile mantenere alta la qualità di ciò che scriviamo, soprattutto quando gli esordi hanno segnato un enorme successo e, a maggior ragione, quando i protagonisti sono gli stessi. Dicker è riuscito alla grande in questa difficile impresa, non è caduto nella ripetitività, non si è arenato e ha creato uno stile così incisivo e unico da renderlo riconoscibile, caratteristico. Alaska, così come le sue altre protagonisti femminili dei romanzi precedenti, è una ragazza bellissima quanto fragile e imperfetta, a cui Dicker riesce a farci affezionare rendendola umana, vicina a noi, reale. Chi legge reclama giustizia quanto chi scrive, come se il fatto fosse realmente accaduto, come se la conoscessimo davvero. Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo, così come tutti i precedenti, sicura che questo giovane e capace autore saprà regalarci anni di letture indimenticabili. Kate Ducci
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Joël Dicker, autore che rientra nella categoria, a seconda dei casi, fra i più amati o i più odiati nel panorama letterario contemporaneo. Il suo stile unico nel riuscire a tenere in piedi più storie dentro un unico libro, la sua capacità di raccontare trasmettendo ogni volta sentimenti ed emozioni dandoci la sensazione di essere lì, dentro la storia, come pedine di un gioco di ruolo per non parlare dei salti temporali che ci permettono di guardare avanti, ma anche di riavvolgere il nastro e ritornare indietro e insomma, tutto ciò per quanto mi riguarda, lo erge a grandissimo autore. Quando mi sono ritrovata fra le mani “La verità sul caso Harry Quebert”, per caso, non immaginavo che dopo averlo terminato ne avrei avuto nostalgia. Quando poi ho letto “La storia dei Baltimore”, non avrei mai pensato di soffrire tanto per la drammaticità struggente del romanzo e, dopo aver terminato “Il caso Alaska Sanders”, non avrei mai creduto di ritrovarmi smarrita e sola, come accade dopo aver detto addio a una persona importante. Ma spero veramente che non sia così. Confido con pazienza in un nuovo segno. Prima o poi. Il ritmo del libro è scandito da capitoli brevi, da cambi di scena continui, come fossimo noi stessi a trovarci in un set cinematografico e stessimo girando le scene a suon di ciak. L’immersione dentro la storia gialla ti risucchia assieme alla polvere che si è accumulata nelripercorrere gli incartamenti del vecchio caso, leggendo dossier, riascoltando i testimoni rimasti in vita, ricostruendo ogni singolo avvenimento, andando a riempire la lavagna di un’indagine che si trasformerà allo stesso modo in uno specchio dove lo scrittore smarrito ritroverà un’identità che da tanto, forse, nascondendosi dietro ad una tastiera per difesa, aveva scordato. Indizio dopo indizio, traccia dopo traccia, ogni cosa un po’ alla volta troverà la sua collocazione fino al colpo di scena finale, impensabile, inimmaginabile. E dentro a tutto ciò, comunque, non mancheranno le emozioni, le sensazioni, gli occhi lucidi e l’incredulità mista a stupore gioioso per le piccole cose che daranno un senso alla vita dei personaggi e che anche per noi saranno i benvenuti. Loredana Cescutti
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«Un romanzo è una promessa che facciamo al lettore e per un romanzo di oltre 600 pagine la promessa è che il lettore scoprirà le cose man mano, come ho fatto io scrivendolo.”
(Joël Dicker – Salone Internazionale del libro di Torino 2022)
Joël questa promessa l’ha mantenuta.
Au revoir Marcus!
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Joël Dicker
è uno scrittore svizzero, nato a Ginevra nel 1985. La verità sul caso Harry Quebert – il titolo che l’ha fatto scoprire al grande pubblico dei lettori – è il suo secondo romanzo. Il primo, Les derniersjours de nos pères, ha ricevuto il Prix des écrivains genevois nel 2010. La verità sul caso Harry Quebertha ottenuto il Grand Prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des lycéens 2012, ed è tradotto in oltre 25 paesi. Nel 2016 Bompiani pubblica La tigre. Nella top ten internazionale anche L’enigma della camera 622 (La Nave di Teseo 2020) Il caso Alaska Sanders (La Nave di Teseo 2022).