L’AGGUATO
Autore: Adrian McKinty
Traduzione: Sara Crimi e Laura Tasso
Editore: Longanesi
Genere: Thriller
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Tom Baxter è tra i migliori chirurghi ortopedici di Seattle. Ma gli ultimi tempi sono stati duri per lui e la sua famiglia: la moglie è morta da un anno e i figli, Owen e Olivia, faticano a superare il trauma e ad accettare la giovane Heather, con cui Tom si è appena risposato. Per cercare un po’ di serenità, Tom decide di trasformare un convegno di medici a Melbourne in un viaggio di famiglia e quando in Australia i ragazzi trovano finalmente un’attività che li esalta come vedere da vicino i koala, Tom acconsente. Due abitanti del posto incontrati per caso invitano i Baxter a una breve gita a Dutch Island, un piccolo isolotto incontaminato vicino alla costa, abitato solo dalla grande famiglia O’Neill. Già sull’imbarcazione che li porta all’isola, l’eccitante sensazione di trovarsi in un luogo esclusivo, in cui poter assaporare la vera natura selvaggia australiana, si fa sempre più forte… Soprattutto quando, per la loro sicurezza, i due abitanti del posto dettano regole ferree: non avvicinarsi alla fattoria, unica costruzione presente oltre a una prigione dismessa, non addentrarsi nella vegetazione e rivedersi al molo entro quarantacinque minuti. Ma i Baxter non torneranno mai più al molo. Perché dopo un fatale errore dettato dalla distrazione, l’isola diventa una prigione e ogni angolo nasconde un possibile agguato letale. Una trappola che li costringerà a scegliere cosa, e soprattutto chi, sacrificare pur di sopravvivere.
Recensione di Anthony Brigida
Adrian McKinty dopo il suo ormai celebre bestseller “The Chain” uscito nel 2019, ritorna nelle nostre librerie con il suo nuovo thriller, intitolato “L’agguato”.
Tom Baxter, chirurgo rinomato, ha un convegno di lavoro in Australia e quindi per fare contenta tutta la famiglia, visto il tribolato anno appena passato dovuto alla perdita della moglie e ad un rapporto con i figli non troppo sereno grazie anche alla presenza della nuova e giovanissima consorte, la quale nonostante gli innumerevoli sforzi, non riesce a farsi apprezzare dai due figli adolescenti.
Decidono quindi di partire tutti insieme per poter provare a far funzionare le cose in questa “nuova” famiglia. Ma si sa, per i figli si è disposti a fare di tutto pur di accontentarli, anche sborsare un sacco di soldi per una gita fuori programma che possa permettere a loro di vedere alcuni degli animali tipici del luogo, come koala e canguri. La “felice” famigliola si ritroverà in una terra selvaggia e pericolosa come l’Australia, con persone poco amichevoli ad affrontare un grosso e pericoloso imprevisto che mai avrebbero pensato di poter e dover affrontare. Facendogli prendere decisioni estreme per poter sopravvivere.
“La cura di tutto è l’acqua salata: lacrime, sudore, o il mare”.
McKinty, per chi avesse letto il suo primo romanzo lo conoscerà per la sua capacità a mettere il lettore in uno stato di allerta ed ansia perenne. Un maestro della Suspense.
Nella prima parte di “The chain” trasmette un senso d’inquietudine, d’angoscia e di stress davvero importanti, passando poi ad una seconda parte più “action” e perdendo quindi le caratteristiche appena citate per dare spazio ad altri tipi di sensazioni più adrenalinici ma meno potenti e “profondi”, nonostante il coinvolgimento rimanga sempre molto alto ed invariato ma in maniera differente.
In questo suo nuovo romanzo sembrerebbe ripartire dalla seconda parte di “The chain” un libro certamente coinvolgente su questo non c’è alcun dubbio, adrenalinico, pieno d’azione e di momenti spiazzanti ed a volte anche molto trucidi.
Ma…
Ha una trama poco originale (nei ringraziamenti spiega come sia nata l’idea) una RamboGirl che prenderà in mano la situazione inaspettatamente, vista in molteplici libri e film, sicuramente una storia che piace ma che purtroppo non lascia il segno, non spiccando.
Rimanendo deluso per non aver ritrovato quelle magnifiche sensazioni che ho percepito leggendo la prima parte del suo “vecchio” romanzo.
Ovviamente i libri parlano di due storie totalmente diverse tra loro, quindi le sensazioni che trasmettono i due racconti sono diverse e probabilmente lo stesso autore cerca di trasmettere situazioni differenti al lettore, detto ciò nella sua prima opera ho trovato più originalità ed emozioni nonostante una seconda parte frettolosa e meno potente, mentre in questo libro ho trovato meno emozioni e poca originalità ma più costanza nell’arco di tutto il libro con la giusta dose di suspense, ed una direzione precisa per tutta la durata della storia.
Un thriller che consiglio sicuramente di leggere soprattutto agli amanti dell’azione e della sopravvivenza che saprà coinvolgere il lettore regalandogli dosi massicce d’azione e suspense senza però troppe pretese.
“ Il dolore era tutto, il dolore era il sentiero”
Buona lettura
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Adrian McKinty
è nato e cresciuto a Belfast negli anni del conflitto nordirlandese. Figlio di un ingegnere navale costruttore di caldaie e di una segretaria, dopo aver studiato filosofia a Oxford grazie a una borsa di studio si è trasferito negli Stati Uniti, per insegnare alle superiori e dedicarsi alla scrittura. I suoi libri hanno vinto l’Edgar Award, il Ned Kelly Award, l’Anthony Award, il Barry Award e sono stati tradotti in tutto il mondo. Adrian McKinty è critico letterario per il Sidney Morning Herald, l’Irish Times e il Guardian. Presso Longanesi è uscito il suo precedente romanzo, il bestseller internazionale “The Chain” (2019).
A cura di Anthony Brigida
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