Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Barbara Scudieri
Editore: Independently Published
Pagine: 219
Genere: thriller
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Dea McBride è una giovane vedova di trentacinque anni che vive e lavora a Skye. Sull’isola delle nuvole gestisce una biblioteca albergo sulla maestosa scogliera di Kilt Rock a picco sull’Oceano. Qui giunge un uomo misterioso di nome Philip Noir, uno psichiatra in fuga dalla vita quotidiana e dal lavoro nonché da una moglie che lo tradisce continuamente. Una notizia giunge inaspettata. Durante il viaggio sul traghetto che lo ha condotto a Skye è stata assassinata in modo efferato una giovane donna. Una fotografa di origini italiane. Angela Mittis. Ma sulla nave nessuno sembra averla vista né aver parlato con lei. Nella macchina fotografica della donna uccisa vengono trovate decine di fotografie. Immagini che sembrano scatti rubati e che ritraggono furtivamente e in modo ossessivo proprio Philip Noir. Ma che cosa è accaduto veramente ad Angela? Perché è stata uccisa? Ma soprattutto da chi? Durante il suo soggiorno sull’isola Philip Noir racconta a Dea alcuni fatti strani che rasentano l’inverosimile e che minano l’esistenza della donna, distruggendo una ad una tutte le sue certezze… L’uomo comincia a percepire alcune “verità”… Verità che né Dea né gli altri riescono a vedere… E che la stessa realtà sembra rifiutare…
Recensione
Dea McBride ha trentacinque anni, è ancora giovane ma ha già dovuto affrontare la morte del marito. La donna ha aperto una biblioteca albergo sull’isola di Skye, un luogo suggestivo ma isolato, frequentato dai turisti soprattutto in estate. Dea trova questo posto adatto al suo stato di vedova, ossia un posto tranquillo dove poter pensare e dedicarsi alle sue passeggiate rilassanti. La gestione dell’attività le permette di vivere e di distrarsi ma è giusto alla sua giovane età allontanarsi dal mondo e chiudersi nel proprio lutto e dolore?
La B&D Library era la sua unica occupazione e portare avanti la gestione di quel luogo era tutto ciò che contava per lei. Era ciò che le occorreva per riempire lo spazio vuoto lasciato da Robert e per alleggerire i ricordi quando divenivano talmente pesanti da bloccarle il respiro in gola.
Il lutto fa la sua comparsa in risposta alla perdita di un rapporto stretto, come una rottura sentimentale, o per la morte di una persona cara. Il vivere quotidiano ci impone di mantenere un contegno nel lutto – non piangere in pubblico, mostrarsi subito in forma – costringe a vivere in solitudine e silenzio il dolore. Per questo ognuno dovrebbe conoscere la propria sofferenza, capire meglio i meccanismi e le fasi del lutto, per non lasciarsi sopraffare. Il lutto è un processo e come tale ha le sue fasi che la psichiatra svizzera Elisabeth Kübler Ross ha descritto nel suo libro “La morte e morire”:
La morte del partner è uno degli avvenimenti più dolorosi e colmi di conseguenze che si possono vivere. Passare dalla condizione di moglie/compagna a quella di vedova o da quella di marito/compagno a quella di vedovo, vivere senza la persona con cui si è trascorsa una parte della propria vita, scambiato un sostegno affettivo, emotivo e fisico, creato una famiglia, condiviso esperienze obbliga la persona ad affrontare emozioni estremamente dolorose, a sostenere numerosi e inevitabili cambiamenti e a rinunciare alle speranze e alle aspettative per ciò che sarebbe stata la vita insieme alla persona deceduta. Solitamente si vive il lutto in silenzio e in solitudine e può essere difficile manifestare i propri sentimenti di tristezza e di dolore di fronte agli altri membri della famiglia, anche loro in lutto. La vita può sembrare priva di senso e per mesi e, a volte, per anni, può sembrare che abbia cambiato definitivamente colore.
Tornando al libro e in particolare a Dea, possiamo affermare che la donna non ha ancora elaborato il lutto per la perdita del marito. Dea si è allontanata dal mondo per continuare a vivere nel suo dolore dal quale non ne è ancora emersa.
La B&D Library le serve per non pensare, la tiene occupata ma l’isolamento che vive soprattutto nei mesi invernali non le è d’aiuto. Sicuramente avrebbe bisogno di un aiuto psicologico per poter tornare a vivere come una donna di trentacinque anni è giusto che faccia.
A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Barbara Scudieri
è nata a Napoli il 10 febbraio 1979. La sua prima pubblicazione è nel 2012 con La donna senza nome, un thriller psicologico dalle sfumature gotiche. Seguono Nello specchio, raccolta di racconti del mistero, Fine e Kora Key, romanzi psicologici dalle atmosfere oniriche, La donna e l’uomo nel cinema di Alfred Hitchcock, per gli appassionati del genere. La sua ultima pubblicazione è Il nido delle ombre, thriller che racchiude in sé diversi elementi che vanno oltre il genere stesso.
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