Le sette verità




di Esther Wilding


Autore: Holly Ringland

Traduttore: Elisabetta Valdrè

Editore: Garzanti

Genere: Narrativa

Pagine: 579

Anno edizione: 2024


Sinossi. Eucalipto, sale e fumo di legno. Una folata di vento trasporta i profumi oltre il finestrino e li diffonde nell’automobile. È l’odore di casa. Dove Esther aveva giurato di non tornare mai più. Aura, sua sorella, è scomparsa in mare un anno prima senza lasciare tracce. Un mistero irrisolto che, in lei, ha creato un vuoto incolmabile. Una tragedia che ha travolto la sua famiglia mandandola in pezzi. Senza la sorella, Esther si è sentita persa e le sono sfuggite le redini della vita. Ora, però, stringe tra le mani i diari di Aura. Le pagine sono piene di disegni e scritte indecifrabili, intrisi di miti e folklore di paesi lontani. Mentre sfoglia quel taccuino, Esther intuisce che lì può nascondersi la verità. È come se Aura avesse voluto trasmetterle una luce di speranza. Così si fa coraggio, parte per un viaggio che dalla Tasmania la porta fino in Danimarca e si accorge che la sua intuizione era corretta: Aura aveva una vita nascosta, segnata da un segreto sconvolgente. Finalmente, Esther può cominciare a combinare le tessere del mosaico, ma per farlo deve rimettere in discussione ogni cosa, anche ciò che ha sempre creduto vero dei suoi genitori. Quello che ancora non sa è che, cercando sua sorella, sta iniziando un cammino alla riscoperta di sé stessa che le indicherà la direzione per cambiare la propria vita. Solo così il luogo che chiama casa cambierà per sempre il suo profumo. Con questo libro, Holly Ringland ci porta con sé in una storia emozionante, piena di sfumature e anche un po’ magica. Una storia che è in grado di mescolare il lutto e la gioia, dimostrando come dal primo, spesso, possa nascere la seconda.

 Recensione di Mara Cioffi


“Le sette verità di Esther Wilding” è un romanzo che rimane impresso nel cuore, nell’anima, capace di farti sentire il vento gelido della Danimarca sulla pelle e poi la spiaggia tiepida e il sole caldo della Tasmania, in un vortice composto da sette storie, sette immagini e sette tatuaggi.

La narrazione è densa di perdita, dolore e paura e non è facile leggere speditamente, perché ogni scoperta di Esther è anche un po’ la nostra e si ha bisogno di metabolizzarla per bene prima di proseguire.

Il viaggio di Esther è soprattutto un viaggio alla scoperta di sé stessa, della persona che è diventata adesso che la sorella non c’è più, ma è anche un viaggio nella storia della sua famiglia, del luogo in cui è nata e cresciuta e nei legami profondi che credeva labili e che invece sono saldi come un tempo, forse anche di più.

Holly Ringland è abilissima nell’esplorazione delle emozioni umane e sa benissimo come creare una connessione autentica con il lettore, che veste quasi nell’immediato i panni di Esther e vive con lei lungo tutta la storia. Perdono e rancore, accettazione e rifiuto, lutto e gioia vengono esplorati con maestria, senza scadere nel banale, anzi, dando profondità e validità a queste emozioni che sperimentiamo tutti.

Ho molto apprezzato come l’arte, rappresentata da messaggi, immagini, simboli e tatuaggi, svolga un ruolo fondamentale all’interno della narrazione.

La Ringland ci ha regalato una storia originale e affascinante, straziante e commovente, che fa riflettere sulle esperienze di vita e sul valore dei legami e dei ricordi.

Lo consiglio a tutti coloro che amano le storie di coraggio e rinascita, capaci di toccare le corde più profonde dell’anima.

Acquista su Amazon.it: 

Holly Ringland


è cresciuta a piedi nudi nel giardino tropicale di sua madre, sulla costa orientale dell’Australia. Ha studiato in Inghilterra, a Manchester, dove vive e insegna scrittura creativa. “Ascolta i fiori dimenticati” è il suo romanzo d’esordio.