Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Angela Marsons
Editore: Newton Compton Editori
Traduzione: Nello Giugliano
Serie: Kim Stone #6
Genere: Thriller
Pagine: 384 p., R
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Quando, durante uno scavo archeologico, vengono rinvenute alcune ossa umane, uno sperduto campo della black country si trasforma improvvisamente nella complessa scena di un crimine per la detective Kim Stone. Non appena le ossa vengono esaminate diventa chiaro che i resti appartengono a più di una vittima. E testimoniano un orrore inimmaginabile: ci sono tracce di fori di proiettile e persino di tagliole da caccia. Costretta a lavorare fianco a fianco con il detective Travis, con il quale condivide un passato che preferirebbe dimenticare, Kim comincia a investigare sulle famiglie proprietarie e affittuarie dei terreni del ritrovamento. E così, mentre si immerge in una delle indagini più complicate mai condotte, la sua squadra deve fare i conti con un’ondata di odio e violenza improvvisa. Kim intende scoprire la verità, ma quando la vita di una sua agente viene messa a rischio, dovrà capire come chiudere al più presto il caso, prima che sia troppo tardi.
“Nessuno nasce fanatico. Ci si diventa…”
Recensione
Ormai, i fedeli seguaci di Angela Marsons sono consapevoli che quest’autrice riesce a sorprendere continuamente libro dopo libro. A ogni pagina ti ritrovi in trepidante attesa, non sapendo cosa aspettarti ma pensi anche che più di così sarà comunque abbastanza e invece no, tu prosegui a leggere e giù ancora tensione e paura, ansia e quella sensazione indefinita per cui ritieni che non sia possibile andare avanti in questo modo.
C’è comunque un limite, ti dici, all’agitazione e a quella sensazione crescente di tensione che puoi reggere prima di rischiare di rimanere travolto da sensazioni di panico vera e proprio. Il problema è che i suoi libri non riesci ad abbandonarli e la cosa più importante, è che ogni singolo personaggio diventa tuo. La squadra di Kim ormai, oltre che la sua famiglia è diventata la tua. Tu ti preoccupi per loro, soffri con loro e gioisci sempre con loro.
Ogni sua trama arricchisce il passato e costruisce e rinforza il futuro di questo personaggio. Aumenta l’intensità e ti crea uno stordimento, ti ritrovi improvvisamente sulle montagne russe senza cintura ma non hai voglia di scendere perché abbandonare il tuo posto significherebbe lasciare sola lei e questo, sarebbe imperdonabile.
Se nelle storie precedenti avete sofferto, tremato e rischiato l’infarto beh, preparatevi poiché questa volta, le indagini aperte potrebbero finire per trasformarsi in un viaggio senza ritorno.
Sì, perché qui accadrà una cosa a cui non siamo sicuramente abituati, ovvero lo smembramento di una famiglia unita: Kim dovrà occuparsi di un caso in altra giurisdizione a causa di conflitti territoriali mentre i suoi rimarranno a “casa” a mandare avanti la baracca. Sarà una prova enorme per tutti. Per Stone vorrà dire collaborare con un ex collega, Tom Trevis, che non la sopporta e non fa mistero di questo, ignorandola e non prendendola molto in considerazione. Per Bryant, Dawson e Stacey invece, significherà imparare a coordinarsi e a fidarsi gli uni degli altri autonomamente, senza un arbitro a monitorare i loro colpi di testa.
Passatemi il gioco di parole, ma qui veramente più si scaverà e più si scoprirà. La verità è stata così ben nascosta che farla riemergere in superficie richiederà un impegno e un coraggio senza precedenti.
“Ma come facevi a contenere l’odio? Come potevi rinchiudere un ideale che si diffondeva come l’influenza? Se era vero che nessuno sembrava un assassino prima di uccidere, questo valeva ancora di più per chi fomentava l’odio.”
Coraggio non vorrà dire solo buttarsi in prima linea senza copertura. Qui essere coraggiosi significherà anche riuscire ad ascoltare e fare proprie le scoperte, o meglio i fatti, le motivazioni, il come e soprattutto la naturalezza con cui alcuni esseri umani son in grado di fare del male ad altre persone perché non rispecchiano certe caratteristiche fisiche o mentali, semplicemente perché non vengono considerati esseri umani, bensì errori a cui porre rimedio in modo definitivo.
In cima le razze superiori e poco sotto, tutto il resto, un grande buco nero da far scomparire per “curare il mondo”.
“Il nero che la circondava era soffocante, come se qualcuno l’avesse immobilizzata sotto una coperta pesante”.
Questa storia finirà per far tremare tutti però e quando dico tutti, intendo che veramente non sarà possibile arrivare in fondo con un lieto fine, a meno di non riuscire ad ottenere un lavoro di squadra impeccabile e, potrebbe non essere abbastanza. Quando ti toccano un membro della famiglia, sei disposto a ogni cosa pur di riportarlo a casa sano e salvo, perché come nei legami di sangue, anche per i poliziotti vale lo stesso principio e per Kim Stone ancora di più. Ogni singolo agente ci mettetutto l’impegno e il resto passa in secondo piano ma le cose, non sempre vanno a finire bene, comunque.
Angela Marsons è riuscita a stupirmi ancora una volta per aver scelto di affrontare un tema duro, scomodo e purtroppo reale, che a mio avviso appare insensato, orribile e assolutamente ingiustificabile.
La trama si sviluppa in modo articolato e, ogni singolo incrocio al momento giusto si incastra perfettamente per iniziare a delineare in modo, di volta in volta sempre più esplicito ed esaustivo il quadro d’insieme.
La tensione rimarrà fortissima per tutta la durata del libro e a noi lettori, non resterà altro da fare che leggere e inabissarci sempre di più in questa sordida storia lunga trent’anni. Morte, dolore e assenza di pietà che ti si attaccano addosso, penetrano in ogni singola fibra del tuo corpo, invadono la tua mente e ti creano un fastidio e un’angoscia che per un attimo ti costringe a chiudere gli occhi e a dire basta.
La Marsons, con la sua scrittura, è riuscita a trasmettere tutte le sensazioni che ogni personaggio coinvolto vivrà nella sua ricchissima trama. Io mi sono sentita risucchiata in questo vortice di malvagità come non mai, ma nonostante l’autrice abbia descritto minuziosamente ogni singolo momento sia di vittime che di carnefici, non sono stata capace di abbandonarne la lettura.
Avevo bisogno di sapere, non potevo allontanarmi così, non riuscivo a lasciare Kim in un momento di grande difficoltà, perché che lo si voglia o no è in occasioni come queste che la lucidità viene messa maggiormente a rischio.
Il giudizio sul finale lo lascio a voi, perché in un libro di questo tipo, non sono sicura che ci possa essere un lieto fine né una vera giustizia. Tutto diventa in qualche modo relativo e, da qualsiasi parte si provi ad analizzare la situazione, l’unica certezza sono le cicatrici di chi resterà. Quelle visibili, che in qualche modo si può cercare di coprire e quelle invisibili agli occhi, ma che fanno più male.
A presto detective Stone!
Angela Marsons
ha debuttato nel thriller con Urla nel silenzio arrivando a vendere un milione e mezzo di copie nel mondo. Angela vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller.
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