Recensione di Enrico Fasano
Autore: Sam Stoner
Editore: Kubera Edizioni
Genere: noir
Pagine: 114
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Dodici racconti noir nei quali si scava nell’anima dei protagonisti, persone relegate ai margini della società. Non ci sono poliziotti e investigatori ma derelitti e assassini, prostitute, disabili, criminali, vittime di violenza, personalità malate. Racconti duri, narrati con un linguaggio esplicito e un ritmo incalzante, che svelano la linea d’ombra oltre la quale si cela la violenza, il dolore, il crimine, la sofferenza e la morte. Storie di vite al limite, quelle vite nascoste che raramente incontriamo. A volte sfilano via dietro il finestrino dell’auto o sullo schermo della tv. Si tratta solo di un attimo, il tempo necessario affinché non sporchino i nostri pensieri, le nostre speranze restando dietro la linea d’ombra che ci protegge. I racconti, a parte un paio di inediti, sono la selezione di titoli a firma di Sam Stoner pubblicati in varie antologie e arrivati primi in concorsi letterari noir italiani, più della metà ambientati a Roma.
Recensione
Un’antologia di racconti non può mai essere noiosa, è sempre una lettura rapida con continui capovolgimenti di fronte. Indipendentemente dal genere ti ritrovi sempre ad affrontare frammenti di vita di personaggi occasionali di cui non conosci la storia e mai la conoscerai davvero.
Ogni volta che affronto una raccolta immagino di essere su una metro e di spiare i pensieri degli sconosciuti intorno a me. Diventi dunque spettatore di banalità, assurdità, pazzie, conflitti, amori ed esistenze raccontate dalla penna di un autore che qui diventa il timoniere della carrozza.
Una raccolta di dodici feroci racconti il cui titolo è l’emblema di quel confine ormai troppo sfocato, e attraversato, tra la vita reale e l’oscurità segreta dell’anima. Dodici spaccati di personalità costrette ai margini della società; quel risvolto della medaglia che sempre più spesso viene volontariamente e colpevolmente dimenticata: criminali, vittime, prostitute e menti disturbate, solo per citarne alcune.
Vengono raccontate da Sam Stoner alla stessa folle velocità con cui esse ci passano accanto senza nemmeno sfiorarci perché sempre troppo impegnati a dare importanza alle cose frivole della vita. Diciamolo, siamo una società di menefreghisti e strafottenti, di razzisti, saputelli e bulletti che non perde l’occasione di esternare odio e rabbia verso chi è ‘diverso’.
Linea d’ombra ci inchioda e ci dichiara colpevoli. Quasi tutti i racconti sono ambientati a Roma, nei suoi quartieri bui e malfamati, con narrazioni incalzanti e un linguaggio talmente esplicito da diventare turpiloquio. Sam Stoner non ha mezze misure, non si nasconde dietro al classico velo di omertà e non fa sconti ai suoi personaggi. C’è un concentrato di violenza e rabbia che raramente ho letto in altre opere, un mix pericoloso e ‘altamente infiammabile’. Serve la giusta attrezzatura per affrontarlo.
Non do mai un giudizio al singolo racconto ma cerco sempre di parlare dell’opera nella sua interezza, mi sembra più logico e corretto ma per ‘Suicidio e resurrezione’ faccio uno strappo alla regola. Una decina di pagine intrise della disperazione di un padre per un figlio disabile e lo specchio di un’organizzazione politica, quella comunale, che se ne infischia dei propri doveri.
Non c’è via d’uscita e dal titolo si può intuirne la conclusione. Per fortuna la nota finale alleggerisce la tensione senza però alleviare il dolore. Scoprire poi che la storia è vera rende il tutto raccapricciante. Quanta sofferenza può causare l’indifferenza umana.
Linea d’ombra getta uno sguardo prepotente sul nostro male di vivere. Sam Stoner ce lo spiattella in faccia con la stessa aggressività e goliardia che scaturiscono dalla sua penna. E’ in grado di affiancare due generi apparentemente agli antipodi: il noir con l’humor, quello trasgressivo al limite dell’illecito, in maniera geniale.
Preparatevi ad uscire dagli schemi convenzionali della letteratura di genere e approcciatevi all’opera senza remore e pregiudizi, lasciatevi prendere a schiaffi, piangete, ridete, divertitevi e soffrite. Linea d’ombra è duro, spietato, violento e per questo incredibilmente vero.
A cura di Enrico Fasano
Sam Stoner
scrittore, ideatore e Direttore Editoriale della rivista di cultura gotica “Mary Shelley Project”, ideatore e direttore editoriale della rivista di letteratura femminile “ThinkPink”, redattore per Dazebao News, blogger (L’inferno noir) e graphic designer. Ha pubblicato racconti in varie antologie di racconti noir, mistery e horror. È arrivato primo al concorso Corpifreddi 2012 con il racconto noir “Elvis rosso sangue” poi vincitore per Giallolatino 2013 e 2015 arrivando tra i primi dieci autori e quindi presente anche nelle pubblicazioni. Ha anche vinto il concorso di Chichili Italia con il racconto brillante “L’amore questo bastardo”. Ha pubblicato “Elvis Rosso Sangue”, “L’amore questo bastardo” e il racconto hard boiled“Moscow’s Fury” per Atlantis – Lite Editions. Il romanzo thriller/horror “Il Tredicesimo Racconto” pubblicato con Lettere Animate nel 2015. Il racconto giallo “Il delitto perfetto” nel 2017.
Acquista su Amazon.it: