Recensione di Cristina Bruno
Autore: Guillaume Musso
Editore: La Nave di Teseo
Traduzione: Sergio Arecco
Genere: thriller
Pagine: 332
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Per pagarsi gli studi di recitazione, Lisa lavora in un bar di Manhattan. Una sera conosce Arthur, un giovane medico di pronto soccorso che sembra avere tutte le carte in regola per piacerle, e Lisa in effetti ne rimane subito affascinata. Ma Arthur nasconde una storia che lo rende diverso da chiunque abbia incontrato prima d’ora: possiede un faro, ricevuto in eredità dal padre, una torre battuta dai venti in riva all’oceano nelle cui acque suo nonno è misteriosamente scomparso alcuni decenni prima. Il dono gli è stato fatto a una condizione: Arthur non deve aprire la porta metallica della cantina. Malgrado la promessa fatta al padre, il giovane non trattiene la sua curiosità, spalancando la porta su un terribile segreto da cui sembra impossibile poter tornare indietro. Riuscirà l’amore per Lisa a dargli la forza necessaria per superare le insidie di una folle corsa contro il tempo?
RECENSIONE
Arthur Costello è un giovane medico, appassionato del suo lavoro. Fin dall’infanzia ha un difficile rapporto con il padre, famoso chirurgo. Ed è proprio il padre a offrirgli un regalo avvelenato: il faro di famiglia. La costruzione si presenta come un rifugio solitario, dove trascorrere piacevolmente il tempo in meditazione e relax, ma al suo interno nasconde un inquietante segreto.
La condizione per ricevere il regalo è di non aprire mai la porta metallica che si trova nella cantina. Naturalmente la curiosità spinge Arthur a trasgredire, e l’apertura della porta lo condurrà in un incredibile viaggio attraverso il tempo e gli affetti. Conoscerà Lisa, una giovane studente di recitazione di cui si innamora subito e poi incontrerà il nonno che credeva perduto e che lo aiuterà a destreggiarsi nel suo percorso temporale accelerato. Alla fine il lettore apprenderà la verità su Arthur e sul faro e sull’impossibilità di tornare indietro nel tempo per correggere gli errori della propria vita.
Definire il libro un thriller credo sia un azzardo. Infatti se l’inizio, con l’alone di mistero che circonda il faro, potrebbe indurci a credere a un evento anomalo e diabolico sconfinante nel fantastico, il proseguire del racconto ci conduce, pagina dopo pagina, in tutt’altra direzione. E sarà solo nelle ultime battute che otterremo la rivelazione finale che dissiperà ogni dubbio.
Possiamo leggere il romanzo come una grande metafora della vita, delle scelte che inanelliamo una dopo l’altra, senza accorgerci che ognuna di queste causerà a sua volta una serie di eventi imprevisti e imprevedibili trascinando la nostra esistenza su sentieri diversi da quelli che avevamo progettato di percorrere. È una sorta di “Recherche” vista e vissuta in velocità, in pochi attimi che condensano il senso di interi anni. Una fotografia di un momento felice, una fragranza particolare, un libro, una sensazione, tanti piccoli ricordi che ci fanno capire come la felicità fosse lì, a portata di mano, sarebbe bastato saperla cogliere, prima che sbiadisse nel rimpianto.
Viene spontaneo chiedersi chi è Arthur e cosa voglia rappresentare nelle intenzioni dell’autore.
Arthur, il viaggiatore nel tempo, è l’uomo alla ricerca di se stesso, dell’amore, della felicità. E i personaggi che lo circondano, Lisa, il padre, il nonno e tutte le altre comparse, fanno parte del mondo degli affetti e delle esperienze che di giorno in giorno ci trasformano, nel bene e nel male.
Nel suo breve e simbolico viaggio il protagonista affronta tutti i drammi e le gioie dell’esistenza ma non riesce a trovarne il senso perché li subisce passivamente anziché viverli consapevolmente. Solo fermandosi e raccogliendo idee e ricordi riuscirà a trarre delle conclusioni che gli permettano di costruire un futuro da un passato che pensava avesse ormai prosciugato le sue speranze.
Un thriller psicologico insolito, che ci porta in un’altra dimensione del leggere.
A cura di Cristina Bruno
Guillaume Musso
Romanzo dopo romanzo, Guillaume Musso ha costruito un legame unico con i suoi lettori. Nato ad Antibes nel 1974, ha iniziato a scrivere dopo gli studi e non si è più fermato, nemmeno quando è diventato professore di Economia. I suoi libri, tradotti in 40 lingue, e più volte adattati per il cinema, lo hanno consacrato come uno dei più importanti scrittori di noir, grazie al successo di romanzi come Il richiamo dell’angelo, Central Park, La ragazza di Brooklyn, Un appartamento a Parigi (questi ultimi pubblicati da La nave di Teseo).
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