Recensione di Roberto Forconi
Autore: Maurizio Fierro
Editore: Scatole Parlanti Edizioni
Genere: Thriller
Pagine: 258
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Frank Cabodi è un tenente in forza al dipartimento di polizia di Vancouver. Cabodi è soprattutto un uomo fiero delle proprie origini, che affondano le radici nella cultura del popolo Kwakiutl, nativi americani stanziati nel Central Okanagan. Un bacino di tradizioni e sapienza al quale, attraverso la guida dello zio Arthur, il tenente sa di poter attingere per ogni evenienza. L’intuito e la forza di volontà di Cabodi sono messi a dura prova dal caso che ha inorridito l’intero Canada: una scia di efferati omicidi che vedono come vittime delle giovani donne. L’autore è un killer che si ingegna a dare un aspetto raccapricciante alla scena del crimine. Le indagini del tenente, marcato stretto dai superiori che pretendono risultati in tempi brevi, conducono a Montréal; qui, con l’ausilio dell’agente Amanda Perkins, la matassa inizia a sbrogliarsi, lasciando intravedere le prime tracce dell’incredibile filo conduttore che lega le violenze.
Recensione
Il Blizzard sa essere tremendo, portando follia e fantasmi lontani. Ci sono momenti in cui ingoia il passato e lo fa in maniera terribile senza lasciare tracce. Quello stesso momento che quasi per imitazione si ripercuote sulla vita e sulla morte.
In uno scenario glaciale, dove la neve inghiotte il paesaggio, il miraggio di uscirne vivi è utopico e questo lo sa benissimo Jack Cabodi, tenente della Polizia di Vancouver, indiano nativo di nascita, impegnato in un cammino fatto di conoscenza e iniziazione. Un uomo tutto d’un pezzo Jack, non scende a compromessi, è consapevole di avere vizi e non dimentica il passato.
Un libro differente, narrato in prima persona con una buona scioltezza, in cui l’autore sviscera la sua passione per i film horror – così come Jack Cabodi – e per la musica alternative-indie, senza annoiare un momento il lettore. Dentro il libro ci sono tutti i classici elementi del thriller: assassino misterioso, omicidi, indagini, quel pelo di mistero affacciato sul sovrannaturale – reale o meno che sia non è importante – e un finale “all’ultima pagina” fatto per sorprendere. L’intera vicenda si ambienta in Canada, tra Vancouver e Montreal con alcune variazioni sui luoghi di nascita del tenente Cabodi, fatti di folklore e tradizioni indiane, in cui si ritrovano perfettamente descritti tutti gli elementi del misticismo nativo.
C’è un gran lavoro di ricerca anche nei personaggi, un’ introspezione relativa non solo a cosa sono, ma cosa vogliono essere, senza limitarsi oggettivamente a stereotipi visti e stravisti negli ultimi anni. Maurizio Fierro ha fatto un ottimo lavoro di ricerca anche nella cultura indiana e sembra davvero di immergersi nelle atmosfere canadesi.
L’assassino che si insinua nelle pagine di Mimesis non è il protagonista di questa vicenda, ma un accessorio che lega l’indagine primaria. Una ricerca interiore che deve mettere a tacere una volta per tutto “gli spiriti” della vita passata a favore di una rinascita “nella luce”.
“La parte fondamentale di un’opera è il suo finale. Perché è con quello in testa che il pubblico torna a casa”. Quel signore si chiamava Alfred Hitchcock e lo diceva per i film, ma lo possiamo benissimo applicare nei libri, laddove l’immaginazione e la fantasia ricopre un ruolo chiave nelle nostre sensazioni ed emozioni.
Di solito il ribaltamento di prospettive è sempre sinonimo di incertezza nel lettore ed è proprio questa difficoltà a rendere interessanti i colpi di scena e il twist narrativo un elemento essenziale. Se vogliamo trovare qualcosa che manca al libro è proprio una struttura determinata sul piano del climax che porta al finale, ma ciò non rovina il risultato, e il libro non delude e coinvolge in maniera soddisfacente il lettore.
Maurizio Fierro
Maurizio Fierro è nato a Como, dove attualmente risiede. Laureato in Giurisprudenza, svolge le mansioni di Direttore Amministrativo in un ente pubblico. La sua prima opera edita, il libro di racconti La vita oltre il ring, è stata pubblicata nel 2017 da Scatole Parlanti. Diversi suoi racconti sono stati selezionati e inseriti in antologie, e uno ha vinto il concorso letterario nazionale “Racconti Corsari”. Scrive di sport su “Contrasti”, e di musica, cinema e cultura underground su “Magazzini Inesistenti”, entrambe riviste online.
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