Recensione di Costantino Giordano
Autore: Vito Bruschini
Editore: Newton Compton
Genere: Thriller
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Una storia che solo i servizi segreti conoscono. Dopo il fallimento di Ali Agca, nel 1985 il KGB organizzò un secondo attentato contro papa Wojtyla. Il killer si chiamava Miserere. 1983. Siamo sull’orlo di un olocausto nucleare, la Guerra Fredda spacca il mondo in due blocchi e lo spettro di un conflitto è incombente. Nessuno si sente al sicuro e l’incubo del “first strike” – l’attacco preventivo a sorpresa – raggela i rapporti diplomatici, tesissimi. In Polonia gli operai dei cantieri navali di Danzica oppongono un violento dissenso al governo filosovietico del generale Jaruzelsky, sostenuti dai finanziamenti di papa Giovanni Paolo II. Lo stesso papa che solo due anni prima aveva rischiato la vita in un attentato a opera del KGB. E la figura del papa, anche a distanza di anni, non ha smesso di essere scomoda. Tanto che la Sezione “Affari bagnati” del KGB decide di affidare a un pericolosissimo sicario il compito di togliere di mezzo il pontefice. Il nome in codice dell’assassino è Miserere, uno spettro di morte che non si fermerà davanti a nulla per portare a termine la sua missione.
Recensione
“Miserere – Attentato in Vaticano” è un thriller storico sorprendente che si basa su fatti realmente accaduti, ai quali l’autore riesce a mescolare con abilità una storia di fantasia che però ben descrive e inquadra la situazione geopolitica mediorientale degli anni ’80.
La trama è avvincente e la storia viene costruita seguendo un unico filo conduttore, ovvero l’organizzazione del secondo attentato a Papa Giovanni Paolo II.
In modo elegante l’autore mette spesso in secondo piano l’attentato al Papa, per poter raccontare e mostrare al lettore gli orrori della guerra, una guerra a volte fin troppo silenziosa per colpa dell’omertà che, spesso, i media e il mondo intero mostrano nei confronti di quest’ultima.
Si percepisce subito, sin dalle prime pagine, che è stato svolto uno studio approfondito e meticoloso, concernente la Russia Sovietica (URSS) e le barbarie che gli Stati dell’ex URSS, hanno dovuto subire in quegli anni; il lettore a ogni pagina prende sempre più coscienza di cosa sia realmente accaduto in quei cupi anni ’80.
“La Guerra non è mai un confronto tra gentiluomini e quello che si vede al cinema è soltanto una romantica rappresentazione dei fatti reali”; per tener fede a questa frase inserita all’interno della storia, l’autore utilizza uno stile narrativo diretto, fluido e cruento; alcune scene sono descritte in modo terribilmente realistico e sconcertante, senza cercare di addolcire ciò che non può essere descritto in nessun altro modo.
È proprio questa narrazione terribilmente realistica che permette al lettore di immergersi a pieno nella storia e non riuscire a distinguere la parte inventata del romanzo da quella reale; realtà e fantasia si fondono, creando una storia di spie, complotti di stato e criminalità organizzata, senza mai dimenticare l’obiettivo finale, ovvero l’uccisione della più alta autorità della Chiesa cattolica.
Anche ai lettori più giovani viene data l’opportunità di conoscere le gesta meravigliosamente eroiche compiute da Papa Giovanni Paolo II, una persona che ha saputo parlare ai cuori delle persone, convincendole al cambiamento utilizzando le armi più forti a disposizione dell’essere umano, la parola e la fede.
Una storia avvincente che vi sorprenderà dalla prima all’ultima riga. Il cambiamento tanto desiderato e atteso in quegli anni avverrà anche nei personaggi principali; infatti, questi ultimi, riusciranno a realizzare che: “Spesso il destino si diverte a giocare a dadi con la sorte degli uomini” ma altrettanto spesso sono gli uomini che, con le loro gesta e le loro parole possono cambiare non solo il loro, ma il destino di tutta l’umanità.
Vito Bruschini
Vito Bruschini. Giornalista professionista, dirige l’agenzia stampa per gli italiani nel mondo «Globalpress Italia». Ha scritto testi per il teatro e per la televisione.