Morte a Santa Rita




Elia Barceló


DETTAGLI:

Traduttore: Francesco Proietti

Editore: Elliot

Genere: Narrativa gialla

Pagine: 400

Anno edizione: 2024

Sinossi. Nel piccolo borgo di Santa Rita, affacciato sulla costa spagnola, vivono persone di età diverse che lavorano e si sostengono a vicenda in un virtuoso esempio di comunità. Insieme alla proprietaria, la scrittrice Sofía, autrice di romanzi gialli e rosa sotto pseudonimo, c’è Candy, la sua segretaria e braccio destro; Robles, commissario di polizia in pensione; un gruppo di studenti universitari; Miguel, insegnante di matematica cieco, e tanti altri. A loro si è appena unita Greta, nipote e traduttrice di Sofía, nonché sua unica erede, arrivata dalla Germania in cerca di serenità. Nell’ospitale atmosfera di Santa Rita – in passato stazione termale poi manicomio femminile, ragione per cui ancora oggi viene chiamata dagli abitanti dei dintorni “La Casa’ las Locas” (la casa delle pazze) – giunge all’improvviso anche una vecchia fiamma di Sofía, Moncho Riquelme, che ha in mente ambiziosi progetti per il futuro di quel luogo. Pochi giorni dopo il suo arrivo, però, l’uomo viene trovato morto nella piscina. Incidente o omicidio? Quasi tutti gli abitanti di Santa Rita, infatti, avrebbero potuto (e probabilmente voluto) eliminare Riquelme. Tra segreti di amore e di morte, di sangue e di ossa, in un luogo che protegge antichi misteri, si dipana il primo noir mediterraneo della serie “Santa Rita”.

 Recensione di Marina Toniolo

Avete presente la capostipite forte e tenace della famiglia nella serie televisiva ‘Downton Abbey’, lady Violet Crawley?

Ebbene, trasportatela ai giorni nostri in un paese mediterraneo come la Spagna: ecco presentata Sofía, di nonna spagnola e nonno inglese, autrice prolifica di due diversi filoni di romanzi, gaudente padrona della tenuta di Santa Rita a Benalfaro. Particolare di non poca importanza: ha quasi novantatré anni. 

Santa Rita. Un luogo incantato, sul promontorio che domina Benalfaro. Il mare in lontananza e nel mezzo campi di lavanda, palme e uliveti. La tenuta si sta trasformando grazie al lavoro incessante di chi ci abita: persone eterogenee che trovano accoglienza, riparo e cibo e in cambio si prodigano per il benessere di tutti. Sofía ha creato una comune gestendola dallo studio con il suo braccio destro Candy, amica e confidente da più di trent’anni. Donne attive e combattive che proteggono il luogo dagli assalti del Comune che vorrebbe trasformarlo in un museo.

A loro si unisce Greta, nipote di Sofía. A sessant’anni ha deciso di separarsi dal marito e di ritrovare se stessa nel luogo del suo primo amore. La morte dell’arrivista Riquelme, vecchia conoscenza delle donne di casa, avvenuta nella cisterna di Santa Rita, apre il via alle indagini per stabilire se si sia trattato di un incidente.

Ho dovuto arrivare alla postfazione dell’autrice per capire appieno il significato di ‘Morte a Santa Rita’. Devo confessare che, per buona parte del libro, ero attratta e infastidita allo stesso tempo dal tono descrittivo usato, quasi che non ci fosse mai una fine.

La figura della nipote Greta, poi, mi è stata indigesta per l’ovvietà e quasi banalità che si legge dai dialoghi. Eppure, a mano a mano che la vicenda avanza, non posso che stupirmi per la profondità del suo personaggio e di tutti gli altri comprimari che acquisiscono una rotondità tale da poter meritare un posto privilegiato in altri romanzi della serie.

È un giallo che conquista per la semplicità lineare, raccontato a più voci: il loro insieme è la voce di Santa Rita. Naturalmente il posto d’onore spetta alla novantenne Sofía che, dall’alto dell’esperienza acquisita in tutta la vita, si rivela come colei con la mente più lucida e scaltra. Una zia o una nonna da ammirare, emulare o temere a seconda delle intenzioni di chi le si avvicina.

Consigliato? Sì, è gradevole e tradotto molto bene da Francesco Proietti. Non dimentichiamo che è il primo della serie ‘Santa Rita’: certi dettagli sono stati volutamente lasciati in disparte.

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Elia Barceló


nata a Elda (Spagna) nel 1957, insegna letteratura spagnola all’università di Innsbruck. Autrice di romanzi e racconti, è considerata fra le migliori scrittrici spagnole contemporanee. ‘Il segreto dell’orefice’, suo primo romanzo, è stato pubblicato in Italia da Marcos y Marcos nel 2005.

A cura di Marina Toniolo 

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