Nella pelle




Recensione di kate Ducci


Autore: Gunnar Kaiser

Traduttore: Madeira Giacci

Editore: Rizzoli

Pagine: 560

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. L’estate del 1969, per Jonathan Rosen, nemmeno vent’anni, è il tempo delle passioni forti: i libri e le infinite storie che li abitano, i granulosi chiaroscuri di New York e soprattutto le ragazze, belle, bellissime, che guarda e fotografa nei pomeriggi di Brooklyn, ma che non osa avvicinare. È in un giorno come questi che il ragazzo incontra Eisenstein. Quarant’anni, camicia bianca col colletto inamidato, l’uomo è seduto nel caffè dove Jonathan è entrato per spiare una giovane donna e sta parlando con lei di Emerson, il poeta. Quando i due se ne vanno insieme, Jonathan li segue, fino a ritrovarsi sul pianerottolo della casa di Willow Street. Un luogo di iniziazione dove Eisenstein gli chiede di incontrare le ragazze che insieme sedurranno per strada: vuole che faccia l’amore con loro e poi racconti, sensazione per sensazione, cosa ha provato. È così che trascorre l’estate di Jonathan; fino al giorno in cui, in quella casa dove sembrava di sentire il respiro dei libri, nessuno viene ad aprirgli. E poco tempo dopo, dalle acque dell’Hudson cominciano ad affiorare cadaveri di giovani donne: uccise, e scuoiate dalle caviglie fino alla base del collo. Serviranno decenni perché Jonathan trovi risposta a tutti i suoi dubbi su quel che accadde in quella torrida estate newyorchese e sull’identità di Eisenstein. Ne uscirà un profilo psicologico di impressionante profondità e una ricerca di verità che attraversa la storia tedesca del Novecento. Abile nel mescolare le atmosfere noir con il grande racconto storico, «Nella pelle» si muove sulle stesse note emotive de «Il profumo» di Patrick Süskind e disseziona l’amore in tutte le sue parti, compresa quella, terribile, che trasfigura il più nobile dei sentimenti nella più perversa delle ossessioni.

Recensione

Una storia particolare, a tratti romantica e a tratti agghiacciante, che riesce a esaltare vicinanza e solitudine al tempo stesso, lasciando un senso di smarrimento in chi legge, lo stesso che affligge il protagonista di questo splendido racconto.

Il romanzo ripercorre i capitoli più bui della storia tedesca, offrendone uno spaccato insolito e concentrandosi soprattutto su ciò che è venuto dopo, a guerra finita, quando anche i più feroci criminali, scampati alle loro orrende responsabilità, si sono ritrovati a farvi i conti, alcuni riuscendoci, altri non potendo liberarsi dalla necessità di continuare a fare del male.

Ma è anche una storia d’amore.

Amore verso i libri, talmente forte da trasformarsi nell’ossessione di possederli, e che spinge a riflettere su quanto i meccanismi che portano a voler bene, a provare empatia verso chi ci circonda, a desiderare un contatto, una volta rotti non possono che generare conseguenze pericolose, crudeltà, aggressività e necessità di fare a pezzi più che costruire.

 

 

Gunnar Kaiser


Gunnar Kaiser è nato nel 1976 a Colonia, dove ha studiato filosofia e letteratura tedesca. All’attività di scrittore, affianca quella di insegnante di tedesco e filosofia a Bonn e Colonia.

 

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