Non c’è niente di male a essere felici
Recensione di Stefania Ceteroni
Autore: Linda Holmes
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: romanzi rosa
Pagine: 307
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. In una tranquilla cittadina costiera del Maine, una mattina come tante, Evvie Drake si alza, fa le valigie ed è pronta a lasciare il marito «perfetto». Prima di uscire, il telefono squilla: è l’ospedale. Quel giorno, Evvie inizia sì una nuova vita, ma da vedova, perché Tim è morto in un incidente stradale. Lacerata dal senso di colpa, e non dal dolore come tutti immaginano, la donna si barrica in casa per un anno. Anche il suo migliore amico, Andy, crede che sia il peso della perdita la causa di quell’isolamento e cerca un modo per aiutarla. La risposta si chiama Dean Tenney, suo conoscente d’infanzia dai tempi dei boy scout e grande star del baseball, ora in profonda crisi. Nonostante abbia provato ogni tipo di cura, Dean non riesce più a lanciare e, visto che a New York la situazione è diventata insostenibile con giornalisti e curiosi alle calcagna, decide di cogliere al volo l’offerta di Andy. Quando Dean si trasferisce nell’appartamento sul retro dell’abitazione di Evvie, i due fanno un accordo: non parlare mai dei reciproci problemi. Ma le regole, si sa, sono fatte per essere infrante e a volte, in modo inaspettato, un’amicizia può diventare qualcosa di speciale. Per poter andare avanti, Evvie e Dean dovranno fare i conti con le loro paure e i loro segreti; ma nei sentimenti, come nel baseball, c’è sempre una possibilità. Basta avere il coraggio di lasciarsi il passato alle spalle. Molto di più di una semplice storia d’amore, “Non c’è niente di male a essere felici” è un romanzo perfettamente in bilico tra profondità e leggerezza, ironia e sentimento. Una storia che racconta quanto sia difficile scrollarci di dosso l’immagine che gli altri hanno di noi e celebra la forza di ricominciare anche quando la vita ha sconvolto tutti i nostri piani.
Recensione
Capitano situazioni, a volte, che cambiano la vita.
Può succedere che una donna pronta a lasciare un marito che non ama più si trovi davanti all’improvvisa morte di lui e restare in quella casa in cui aveva deciso di non voler più vivere.
Può succedere ad un lanciatore di successo di non riuscire più a fare ciò che lo ha reso famoso e a doversene fare una ragione.
Lei è Evvie. Lui è Dean. Quando le loro esistenze si incontrano – lui va a vivere in affitto in casa di Evvie – scatta qualche cosa. Non è il classico colpo di fulmine, la classica storia d’amore tra due solitudini che si incontrano e si trovano. Quella raccontata dall’autrice è una storia fatta di sensi di colpa, di silenzi, di quei “non detto” che prima o poi emergono con la forza di un uragano rischiando di portare via tutto. Ma è anche una storia di complicità, di comprensione, di voglia di essere d’aiuto a qualcuno quasi come se ciò fosse, a sua volta, una richiesta d’aiuto per se stessi seppur inconsapevole.
Devo ammettere che nella prima parte della storia mi sono trovata un po’ spiazzata perché non riuscivo a capire dove si volesse andare a parare. Due persone che si incontrano e sembrano essere amiche da sempre… mi è sembrata una forzatura. Poi, però, andando avanti, mi sono resa conto di quanto quell’apparente serenità fosse il preludio di un incontro più turbolento tra due esistenze, lo scontro di due diversi modo di soffrire, due diversi modi di affrontare il presente.
Inizia, così, il percorso che porterà i due protagonisti verso un futuro fatto non necessariamente di successi e di momenti di svolta. No, il bello sta proprio qui. Non è un romanzetto rosa che porta il lettore su una nuvoletta: è una storia in cui la sofferenza scava a fondo nella personalità dei due protagonisti e viene diversamente elaborata fino ad arrivare alla consapevolezza che anche il senso di colpa, anche un dolore grande, una grande delusione possono essere un terreno fertile per qualche cosa di positivo. I momenti di incontro tra i due protagonisti sono carichi di sensualità senza mai scadere nel volgare e questo l’ho apprezzato molto. Un semplice scambio di sguardi del tutto innocente tra i due riscalda il cuore… e fa bene all’anima di chi legge.
Questa storia è un invito a perdonarsi (almeno così l’ho interpretata io) a lasciare da parte quella severità che ognuno di noi tende a riservare a se stesso nei momenti difficili, un invito a prendere il coraggio a quattro mani per confrontarsi con le persone che ci vogliono bene e che ci sono accanto senza il timore di essere giudicati.
Una lettura che fa bene a chi crede di non avere un’opportunità, di chi crede di non meritarsi un’opportunità.
Una lettura che fa bene.
A cura di Stefania Ceteroni
https://libri-stefania.blogspot.com
Linda Holmes
è una voce nota del panorama radiofonico statunitense, nonché conduttrice del fortunato podcast Pop Culture Happy Hour. Nel tempo libero guarda troppe commedie sentimentali, fa il pane in casa, osserva i suoi nipoti diventare più alti e, recentemente, ha realizzato il suo primo cappello a maglia. Romanzo d’esordio e subito bestseller del New York Times, “Non c’è niente di male a essere felici” è la storia romantica dell’anno, in corso di pubblicazione in sedici Paesi.
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