Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Maurizio de Giovanni
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Genere: noir
Pagine: 384 p.
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Un momento che dovrebbe essere meraviglioso si trasforma in tragedia. Incaricati delle indagini sono ancora loro: i Bastardi di Pizzofalcone. Un nuovo caso per la squadra di poliziotti più scalcinata e infallibile della questura partenopea.Una ragazza, nuda, in una grotta che affaccia su una spiaggia appartata della città; l’hanno uccisa con una coltellata al cuore. Un abito da sposa che galleggia sull’acqua. In un febbraio gelido che sembra ricacciare indietro nell’anima i sentimenti, impedendogli di uscire alla luce del sole, Lojacono e i Bastardi si trovano a indagare su un omicidio che non ha alcuna spiegazione evidente. O forse ne ha troppe. Ognuno con il proprio segreto, ognuno con il proprio sogno ben nascosto, i poliziotti di Pizzofalcone ce la metteranno tutta per risolvere il mistero: la ragazza della grotta lo esige. Perché non solo qualcuno le ha tolto il futuro, ma lo ha fatto un attimo prima di un giorno speciale. Quello che doveva essere il piú bello della sua vita.
Etimo e derivazione che fanno risalire il verbo sposare al primigenio significato di promettere, concorrono alla causa di chiamare a raccolta ciò che occorre per definire e calarsi in questo nuovo episodio dei Bastardi.
Promette bene infatti Nozze, fin dalle primissime battute, e mantiene ancora di più.
Maurizio de Giovanni ha penna e talento che non conoscono siccità, ma si alimentano di una piena rigogliosa e matura, capace pur sempre di sorprendere ogni volta, perché filtrata attraverso lo sguardo catalizzante attento, vivo e sempre nuovo dell’autore sul circostante, sul quotidiano, sul sentire e sul dissentire.
Che sia di idee, che sia di sentimenti.
Maurizio de Giovanni ha la dote, viepiu’, di una visione di insieme fuori dal comune, elemento che si fa fondamentale nella serie di Pizzofalcone, e che lo fa capace di strutturare e sviluppare coerentemente, seppur con forte originalità, i personaggi di una storia corale che al contempo rispetta e rimarca le diverse individualità che la compongono e animano.
Sposare sottintende comunemente una persona, ma val bene anche nel figurato di abbracciare, sostenere, condividere, far propria una causa, un’idea, una teoria, un pensiero. Condizione imprescindibile dello sposare è che presuppone la presenza di un altro da noi.
Ecco il perno di Nozze.
Di una storia che dispiega ali e pagine nel confronto reciproco di ciascun protagonista della squadra verso il proprio altro da se’.
Accade che nessuno manifesti apertamente questo confronto, ma che tutti lo attuino, perché si respira nell’aria il punto di svolta, l’imminenza di affrontarlo.
Riportare qui i dualismi che si ingenerano, e tra chi, sarebbe inopportuno, tante sorprese sono sottese nelle pagine e nelle dinamiche di rapporti pur consolidati.
Tanto più lo sarebbe svelare troppo della trama noir, perché la costruzione perfetta di de Giovanni merita tutte le sorprese che sa regalare ad ogni capitolo.
Merita il lettore, di farsi travolgere da un romanzo che più che mai parla per immagini, che più che mai incide gli occhi.
Un vestito nuziale che galleggia nelle acque.
Bianco, abbandonato su un letto blu profondo che si fa nero.
Una Ofelia di stoffa che giace non in un ruscello, ma in mare, il quadro di Millais attualizzato nelle acque partenopee.
È un’immagine che colpisce stomaco e anima e che non abbandonerà fino alla fine.
Un corpo nudo. Quello della sposa. Dovrebbe stare accanto a quello del marito, del proprio partner, in un letto appassionato non in una grotta, abbandonato, esposto, spersonalizzato.
Da un lato una persona, dall’altro un cadavere. Finchè il nome e il cognome stanno da una parte e la morte dall’altra. (…) A mezzanotte e ventisei minuti, a seguito di una telefonata ricevuta dal centralino della questura, il cadavere della grotta ebbe un nome. E Francesca Valletta, ventotto anni, fu finalmente morta.
Dov’è l’inciampo nella storia di Francesca? Una ragazza bella, serena, appagata, promessa sposa desiderosa di affacciarsi ad una nuova vita?
Inciamperà anche il lettore, alla fine, in una verità tanto sorprendente, tanto impossibile da accettare e da immaginare. Tanto vera.
Qualcosa di nuovo: facile, questo attesissimo episodio.
Qualcosa di vecchio: ritrovare i personaggi, riconoscerli e riscoprirli cambiati e cangianti.
Qualcosa di regalato: emozioni e esiti sorprendenti
Qualcosa di blu: il mare di una Napoli che si racconta e si esplicita qui proprio nelle sue onde.
Qualcosa di prestato: nulla.
Perché da questo romanzo separarsi non è cosa.
Rinnovato l’incanto, confermato tutto il meglio di sempre.
Maurizio de Giovanni
Nato nel 1958 a Napoli, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende finora: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue (2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti (2010), Per mano mia (Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro (2015) Serenata senza nome (2016), Rondini d’inverno (2017) e Il purgatorio dell’angelo (2018). Insieme a Sergio Brancato ha pubblicato due graphic novel sulle inagini del commissario Ricciardi: Il senso del dolore. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2017) e La condanna del sangue. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2018). È anche autore di: Storie azzurre (Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012, Einaudi 2016; Premio Scerbanenco). È uscita nel 2014 un’altra raccolta di racconti gialli dal titolo Giochi criminali dove il suo testo Febbre appare accanto a quelli di De Cataldo, De Silva e Lucarelli. Inoltre, il suo racconto Un telegramma da settembre è incluso nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Nel 2015 pubblica Il resto della settimana (Rizzoli)e Skira Una domenica con il commissario Ricciardi (Skira). Nel 2017 partecipa con un suo contributo alla raccolta di saggi Attenti al Sud, edito da Piemme, e con Rizzoli pubblica I Guardiani. Del 2018 sono Sara al tramonto (Rizzoli) e Sbirre (Rizzoli), scritto in collaborazione con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Nel 2019 pubblica per Sellerio Dodici rose a Settembre. Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo. Il suo racconto Un giorno di Settembre a Natale è incluso nella raccolta Regalo di Natale edita da Sellerio nel 2013.
Acquista su Amazon.it: