Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Ed McBain
Editore: Einaudi
Traduttore: Andreina Negretti
Pagine: 246
Genere: Poliziesco
Anno di Pubblicazione: 2017
Un assassino misterioso uccide i poliziotti dell’87°. Colpisce quando sono piú indifesi, a casa, fuori dal lavoro, alla fine del turno. Quando, insomma, sono uomini come tutti. Il primo romanzo dell’87° distretto.
Lí dove tutto è iniziato, cambiando per sempre le regole del poliziesco. Durante l’ondata di caldo che colpisce la città nel luglio del 1956, il detective Mike Reardon viene ucciso poco prima di iniziare il turno di notte.
Ad abbatterlo è stato un colpo di calibro .45 alla schiena. Steve Carella e gli altri detective dell’87° distretto, incaricati di trovare l’assassino del loro collega e amico, non sanno di trovarsi di fronte al primo di una serie di omicidi di poliziotti. La vittima successiva è David Foster, ammazzato sulla soglia del suo appartamento.
Questa volta, però, il killer ha lasciato un’impronta. La caccia si avvicina alla fine? Qualche sera più tardi, però, l’assassino aggredisce lo stesso detective Bush.
Questi reagisce e ferisce il suo aggressore, prima di cadere sotto i suoi colpi. Carella ha paura di essere il prossimo. E in effetti l’assassino proverà a intrufolarsi nella sua vita privata, minacciando ciò che Steve ha di più caro al mondo.
Per l’87° distretto le serate, di solito, si concludono con un cambio turno e se va bene a casa, ma ultimamente certi poliziotti a casa non riescono a tornare perché un killer nell’ombra li aspetta.
Mentre leggevo il libro non dovevo immaginare il caldo descritto, sudavo copiosamente insieme ai poliziotti visto che sembrava di stare nella situazione climatica attuale!
Sinceramente mi sarei aspettata più suspense e più azione, invece la storia si dipana tra indagini veloci e finale in anticipo rispetto ad altri polizieschi, noir o thriller.
Se da una parte è stato un piacere non scontrarsi con indagini melmose dalle quali non si riesce più ad emergere a causa del fondo buio nel quale si finisce una volta che ci si addentra, dall’altra sarebbe stato piacevole essere stuzzicati da qualche inchiesta in più e da una maggiore suspense in modo da essere spinti a riflettere, o per incuriosirsi di più.
Ma, nonostante la velocità con la quale si svolgono gli eventi, il libro merita di essere letto.
Tra descrizioni di vita reale a tratti raccontate usando parole che innescano l’immaginazione, tra indagini e omicidi, si sente la paura di coloro che prima di essere poliziotti sono uomini, perseguitati e uccisi da qualcuno che muove tranquillamente i fili dalla sua stanza.
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Ed McBain
(New York 1926 – Weston, Connecticut 2005) narratore statunitense. Ha debuttato con il nome di Evan Hunter pubblicando romanzi di denuncia sociale (Il seme della violenza, The black-board jungle, 1954), a cui è seguita una serie di romanzi polizieschi che narrano le vicende di un immaginario 87º distretto di polizia newyorkese.
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