Predatori




Richard Lange


Traduttore: Raffaella Vitangeli

Editore: minimum fax

Genere: Horror, Thriller

Pagine: 331

Anno edizione: 2024

Sinossi. È l’estate del 1976, e gli Stati Uniti si preparano a festeggiare il duecentesimo Giorno dell’Indipendenza. I due fratelli Jesse e Edgar passano invece le giornate a dormire in lugubri stanze di motel e le notti in viaggio. Una volta al mese scelgono una vittima tra le persone ai margini della società, la uccidono e si cibano del suo sangue. Non si tratta però di assassini psicopatici: Jesse e Edgar sono vampiri, e se interrompessero questo ciclo feroce morirebbero di fame. Quando catturano Johona, bellissima ragazza di origini Navajo, Jesse vi riconosce un amore perduto la cui morte violenta ha tolto ogni significato alla sua esistenza. Neanche Charles Sanders sta pensando al Quattro Luglio. Dopo il ritrovamento del corpo dissanguato del figlio Benny si mette in viaggio nella speranza di trovare il responsabile e vendicarsi. Le appassionate lettere che scrive alla moglie rivelano la sua determinazione, il suo dolore e infine lo sbigottimento di fronte all’incredibile quadro degli eventi che hanno portato alla morte di Benny. Richard Lange utilizza l’orrore per raccontare una storia di solitudine, di perdita e soprattutto d’amore, in cui schierarsi e dare giudizi risulta arduo e inefficace: non c’è, infatti, un confine netto tra i predatori e le prede in un mondo in cui l’ansia di sopravvivere, amorale e desolante, risulta l’unica realtà concreta.

 Recensione di Francesca Mogavero

Ripiegate i mantelli foderati di rosso, ormai sono fuori moda, gettate i paletti di frassino nel caminetto, lasciate che dei canini troppo lunghi si occupino i dentisti, non disturbate i pipistrelli e gli altri figli della notte: i vampiri di Richard Lange sono tutt’altra cosa. Una bella ventata di originalità. E di aria fresca, che non sapesse di tomba e di terra ammuffita, c’era proprio un gran bisogno.

Le creature del buio dell’autore californiano cambiano pettinatura, frequentano musei e drive-in, non disdegnano la carbonara ma nemmeno il cibo spazzatura, sfrecciano in moto, sfilano portafogli, sanno essere partner affidabili o insostenibili chiacchieroni… Insomma, sono dannatamente umani.

Donne e uomini che conservano la memoria e il carattere di prima, ma con tutta l’eternità a disposizione per accumulare esperienze e altri ricordi, per riscrivere la propria trama e percorrere strade che cambiano. Persone normali con qualcosa in più… Predatori perfetti. O quasi.

Perché delle persone hanno anche i difetti: la tendenza a fraintendere, il rancore, la codardia, la passione per certa musica pessima. Per non parlare della luce e del “Piccolo Demone”, che una volta al mese scalpita per la fame… E allora sì che sono guai. 

Due fratelli – il maggiore, che però ha un aspetto più giovane, ammalato di amore perduto, il minore con una dipendenza dai cartoni animati, i flipper e la sua gatta, decisamente longeva – una banda di motociclisti con qualche centinaio d’anni e tanti proiettili nelle tasche di pelle e un uomo – vivo – in lotta con i suoi fantasmi personali. Sullo sfondo, un’America che si prepara a festeggiare il Bicentenario dell’Indipendenza. 

Intuite subito che l’incontro (scontro) sarà inevitabile. E che voleranno parecchi coltelli.

Aggiungete la bellezza degli anni Settanta, un tocco di Clint Eastwood, Robert Rodriguez e Quentin Tarantino, un’eco di Ragazzi perduti di William Faulkner e il gotico moderno è servito.

Predatori è un romanzo di esistenze lunghissime che si sovrappongono alla grande storia e la guardano scorrere, raggiungere l’apice e sprofondare nel punto più basso, testimoni taciturne, non sempre sagge, perennemente nell’ombra… Perché il sole, anche quando è così bello e gravido di promesse, può uccidere.

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Richard Lange


Richard Lange (1961) ha firmato i romanzi This Wicked World, Angel Baby e The Smack, e le raccolte di racconti Sweet Nothing, di prossima pubblicazione per minimum fax, e Come morti (Einaudi 2009).