Puzza di morto a Villa Vistamare




Recensione di Fiorella Carta


Autrice: Patrizia Fortunati

Genere: Giallo ironico

Pagine: 156

Editore: Mursia

Anno: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. La vecchiaia non è certificata solo e sempre dalletà. È per questo che la Secca, la Marescialla, Peppino lo Sciancato e gli altri pensano e agiscono come se avessero ancora mezza vita davanti. E così, tra un morto, una busta sigillata, un mezzo incendio e femori rotti, ci trascinano nel loro mondo affacciato su un lago. Un romanzo, questo, che è un inno alla speranza di unaltra giornata di sole, anche quando il tempo è ormai agli sgoccioli. Un romanzo che fa venire voglia di invecchiare come loro: i vecchietti di Villa Vistamare. Perché il mare, a volte, basta immaginarlo per vederlo davvero.

 

Recensione

Quando penso a qualcosa che mi fa ridere di gusto nei momenti meno opportuni o in maniera estemporanea, così da prendermi per pazza, torno a quando mio prozio perse mia nonna dalla groppa del motorino e proseguì il suo giro in paese senza essersi reso conto di non averla più dietro.

Questi racconti, fatti da mia nonna e i miei prozii, con quella risata nostalgica e serena, sono esilaranti, tanto quanto questo breve romanzo che mi ha aspettata e mi ha regalato risate sincere in un momento in cui ne avevo strettamente bisogno.

Tutto si svolge in una Villa per anziani, Villa Vistamare, in cui alcuni dei residenti, una banda scapestrata di sciancati e donne nostalgiche decidono di sconvolgere la vita dell’ Rsa. Tutto perché il personaggio più importante, nobile e altolocato Conte, morto nella torretta più alta, come fosse il suo maniero, lascia uno scritto in cui esprime la volontà di lasciare una somma ingente ai residenti della Villa.

Intercettato il testamento, la cricca dà vita a scene memorabili, situazioni rocambolesche, furti e fraintendimenti,  in cui ti ricordi la location e la loro situazioni fisica solo in determinati momenti, perché, alla fine, si torna davvero bambini a una certa età e con spensieratezza agisci come se fosse una bellissima avventura.

Con piacere apprendo che questo è solo il primo guaio in cui si cacceranno, aspetto il secondo episodio, perché ridere fa bene al cuore e se un’autrice riesce in questo intento, significa che la sua scrittura riesce ad evocare in maniera vivida le scene, come se il lettore le avesse lì davanti.
Bigodini, sigarette, dentiere e una vita in rosa o in tuta mimetica!

Leggete per capire e sono sicura che anche voi ne uscirete divertiti.

 

 

Patrizia Fortunati


nasce nel secolo scorso nella città di San Valentino. Fondamentali per la sua formazione sono i nonni materni, appassionati di fritto e petrangola, grazie ai quali sviluppa una sana passione per la quarta età. E così, in attesa di godersi una lunga e arzilla vecchiaia con vista sul mare, si diletta a scrivere.

 

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