Al Covo con… Michele Brusati
e
“La teoria dello spillo”
A cura di Sabrina Russo
Innanzi tutto cominciamo con una bella notizia: il covo della ladra non chiude, ma si trasforma!!
Ben lieta, quindi, di essere qui oggi, 16 ottobre, data di uscita del terzo libro di Michele Brusati, ma primo romanzo che potremmo definire del genere thriller, dal titolo “La teoria dello spillo”. Una teoria di cui vorrei mettervi a conoscenza, indubbiamente bizzarra, particolare, che lo stesso autore ha creato e adattato e che si conforma perfettamente agli accadimenti che si susseguono nella narrazione: lanciando da un aereo in volo uno spillo, questo avrà una possibilità, su due, di colpire qualcuno che sta pensando come fregare il prossimo!
Gianmaria Strazzer è il protagonista, il quale, usando una metafora, equivale al demonio che ognuno ha dentro di sé, colui che dà sfogo alle nostre arrabbiature, che spesso nascondiamo sotto infiniti strati di pazienza. Strazzer è la nostra rivincita verso le ingiustizie quotidiane, colui che agisce al posto nostro.
Gli altri personaggi potremmo definirli iconici, degli archetipi che noi tutti abbiamo incontrato nella nostra vita: il Lombardi, il Ghezzi, la Milanese, l’Avvocato. Quest’ultimo è la voce narrante, senza un nome, poco definito, scelta dell’autore affinché rappresentasse una figura universale, comune, in cui ognuno può immedesimarsi.
Una commedia dell’assurdo in cui l’assurdo è una cosa normale e quotidiana, che diverte ma al contempo fa male, giacché, mentre ti strappa una risata profonda, ti colpisce come un pugno nello stomaco. Una storia “brutta”, dove il brutto equivale al vero, poiché finzione e realtà camminano spesso a braccetto e a volte, come accade in questa storia, la realtà supera la fantasia. Un libro che rompe gli schemi, secondo i quali si considera il paese in cui viviamo esente da problemi o malfunzionamenti, mentre in queste pagine saranno numerosi gli intralci ai quali Strazzer si troverà a far fronte, con un sorriso, ma non desistendo dal compiere la sua vendetta.
Milano fa da sfondo alla narrazione ma per Brusati potrebbe essere qualsiasi altra città italiana, che, bagnata da questa pioggia di spilli, rappresenta un fermo immagine, realistico e un po’ spietato, di tutta la “polvere” che si nasconde sotto il proverbiale tappeto. La città, in queste pagine, più che un luogo, vuole rappresentare uno stato d’animo, un’atmosfera, delle sensazioni.
Insomma, per farla breve, qualcuno ha definito “la teoria dello spillo” grottesco, ma noi preferiamo definirlo uno specchio della realtà, un libro capace di strappare una risata, non senza lasciare però un retrogusto amaro.
Un thriller non thriller, coraggioso, con un protagonista dalle molteplici sfaccettature, insomma…da non perdere!!
Grazie a:
Gabriele Cantella
Michele Brusati
Mariana Marenghi
Barbara Monteverdi