STRINGIMI A TE
Autrice: Sarah Maestri
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi.
Il tuo grido d’Amore, quella parola, “mamma”, uscita dalla tua bocca, ha sconvolto la mia vita, trasformandola da mia in nostra.»
Sarah aveva poche certezze nella vita. Una di queste era che non provava il desiderio di avere un figlio. Si sentiva realizzata con il suo lavoro, la sua famiglia e i suoi amici. Fino a quando uno di loro le chiede di ospitare per qualche giorno una bambina che vive in orfanotrofio, venuta in Italia per le vacanze. Con un po’ di incoscienza, Sarah accetta. Ancora non sa che quell’incontro le cambierà la vita.
All’aeroporto arriva trafelata e in ritardo. Cerca tra la folla il gruppo di bambini e poi la vede. Vede le sue trecce ben ordinate, i suoi occhi che raccontano più di tante parole. Sente la sua risata contagiosa. E non c’è bisogno d’altro. Alesia entra nella vita di Sarah per non uscirne più.
Giorno dopo giorno, quella bambina le insegna a non avere paura dell’amore e la trasforma in ciò che ha sempre temuto di diventare: una madre. Non solo nei momenti felici, ma soprattutto in quelli più difficili, in cui gli ostacoli sembrano insormontabili. Perché è questo che fa una madre: sbaglia, si rialza, ci riprova, combatte, protegge, si arrabbia, trasmette coraggio e fiducia. Eppure manca qualcosa. Sarah sa che solo adottando Alesia potrà darle la famiglia e l’affetto di cui ogni bambino ha bisogno. Ma è una donna single e per la legge italiana adottare è difficile, quasi impossibile. Scoprirà che nulla lo è davvero quando è in gioco il futuro di Alesia.
Sarah Maestri è riuscita a adottare Alesia dopo anni di battaglie. È stata una delle prime donne single in Italia a farlo. In questo romanzo racconta come una madre abbia trovato, senza saperlo, la figlia che ha sempre cercato. Tra inciampi e risate, vediamo il loro legame nascere, crescere, diventare concreto. Non ci sono stati nove mesi di tempo per conoscersi, nove mesi di ansie e di gioie. È bastato un attimo, a cui ne sono seguiti infiniti altri. Attimi di cui è fatto l’amore più bello che ci sia.
Recensione di Barbara Aversa Pacifico
Che sapore ha l’amore? Si domanda Sarah prima di incontrare Alesia, la bimba bielorussa partecipante al cosiddetto “progetto di risanamento”. Solo qualche giorno, e poi si sarebbero separate.
Inizia così un viaggio l’una nelle cicatrici dell’altra finché non è più dato sapere chi ha risanato chi.
È la storia di Sarah e di Alesia che senza rendersene conto diventano una famiglia. Il percorso è in salita, e irto di difficoltà. Ci racconta di una vera e propria lotta, che scava nella burocrazia e nel tessuto sociale per scardinarlo, abbatterlo e vincerlo.
Un percorso complesso; un primo viaggio verso la Bielorussia, poi un secondo e un terzo finché per Sarah non diventa una meta abituale nonostante la distanza dalle abitudini, dalla lingua e dalla cultura, in un certo modo divenne “casa”.
La morsa burocratica però non si allenta mai e per circa tre anni l’attività principale di Sarah diviene questa: attestare il proprio stato di buona salute psicofisica, oltre alla disponibilità economica, alla conformità dell’abitazione e del contesto sociale in cui Alesia sarebbe stata inserita. E anche una volta ottenuto il decreto di idoneità la strada rimane in salita perché tra l’altro ogni sei mesi i documenti scadono.
E nonostante il 25 giugno 2015 con parere contrario del pm venne messo dal tribunale per i minorenni di Milano il decreto di idoneità all’adozione le problematiche anziché dissolversi aumentano.
È un libro scardinante, che racconta di una scelta arrivata repentina senza possibilità alcuna di metterla minimamente in discussione. Ma non è forse questo l’amore? Una strada (talvolta) in salita che però non contempla dubbi. Una scrittura fluida, affascinante, che racconta con immensa dignità un dolore profondo che assurge però a una corazza: la certezza di non voler tornare più indietro. E se innamorarsi è terrorizzante per la nostra protagonista, è qualcosa che non ricerca più dal quale rifugge furiosamente, non lo è però l’amore, che dirompe, invade, stravolge, straripa, si insinua tra le pieghe delle scelte passate e delle paure più recondite. E commuove, stringe lo stomaco ed emoziona. E in ogni pagina questa potenza arriva. Pienamente.
Amare vuol dire decentrarsi, uscire da sé, dare senza chiedere e far cadere le squame dell’egoismo. La trovo una definizione meravigliosa. Esattamente come i sentimenti di cui parla.
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Sarah Maestri
nasce a Luino, in provincia di Varese, il 21 dicembre 1979. Dopo un percorso di formazione teatrale, intraprende la carriera di attrice di cinema, esordendo nel 2001 con I cavalieri che fecero l’impresa di Pupi Avati e raggiungendo la notorietà con Notte prima degli esami di Fausto Brizzi (2006). Dal 2018 è membro del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile in rappresentanza del miur e dal 2019 membro della Commissione centrale di beneficenza Fondazione Cariplo.