Un delitto da dimenticare




Recensione di Loredana Cilento

Autore: Arnaldur Indriðason

Editore: Guanda

Pagine: 314

Genere: Thriller

Anno Pubblicazione: 2016

 

 

 

 
Siamo sulla penisola di Rejkjanes, vicino Reykjavic capitale dell’ Islanda, alla fine degli anni 70, mentre al cinema si proietta Apocalypse Now e Kramer contro Kramer, una donna è immersa nelle acque reflue di un bacino geotermico, intenta a curare la sua dermatite, dalla fanghiglia riaffiora un corpo, sconvolta, chiama la polizia investigativa, sul luogo arriva un giovane ispettore che tutti noi conosciamo, è Erlendur Sveinsson.

L’esame autoptico, rivela le cause della morte e l’identità della vittima, si tratta di un islandese, Kristvin, un meccanico che lavorava nell’ hangar della base militare americana, dedito al contrabbando e allo spaccio di mariuyana, in realtà per allievare i dolori della sorella malata di cancro.

Purtroppo la base americana è inespugnabile, un muro di omertà e reticenza fanno si che i due ispettori, Marion e Erlendur , non possano liberamente indagare su quello che è accaduto, ma un giovane sergente donna di nome Caroline, li aiuterà.
Qui un po’ il fulcro del libro che pone rilievo sulla conflittualità che in passato ha caratterizzato il rapporto tra la vita degli islandesi e le basi militari americane, analizzando i pro e i contro della presenza dei questi ultimi in Islanda.

Parallelamente, il giovane ispettore Erlendur, conduce una sua personale indagine. Si tratta della scomparsa di una ragazza che risale a venticinque anni prima, un Cold Case del 1953, rimasto insoluto.

Ma perché Erlendur è così interessato a questo caso? In realtà lui ha una vera e propria ossessione per le persone scomparse e i delitti irrisolti dato che la sua infanzia è stata segnata da un tragico evento.
Erlendur troverà, nascosto in un intercapedine del soffitto, un biglietto scritto da Dagbjört, la ragazza scomparsa che parla del suo vicino, Rasmus, un uomo dagli occhi lucidi e duri.

“È una cosa davvero inquietante. Non so neanche come dirlo a mamma e papà. Mi sembrava del tutto innocuo! Il nostro vicino, dico. Crede che io non lo veda. Resta nascosto nell’ombra e mi guarda quando mi metto a letto.”

Non mi sento di dire che la storia sia accattivante o emozionante. Per me è stato un dèjà vu, qualcosa di già letto, anche se i dialoghi sono interessanti e le indagini costruite con cura.

Quello su cui mi sono soffermata è la figura del giovane Erlendur, tenace e caparbio, ma con una grande profondità d’animo e umanità, intenzionato ad ogni costo a scoprire la verità sulla scomparsa della ragazza, dal carattere estroverso, con tanta gioia di vivere, amante della musica e di Doris Day.

Altro spunto interessante sono la cura dei particolari e le ambientazioni descritte meravigliosamente. Indradason riesce ad evocare le immagini nella fantasia del lettore, tanto che sembra di attraversare i corridoi, le stanze, i giardini della casa della ragazza.

Un aspetto sicuramente intrigante, su cui riflettere e fantasticare, è l’atmosfera che si respira dalla prima all’ultima pagina. Viene descritta una Islanda dai panorami mozzafiato, dal freddo pungente, dai lunghi inverni, dai veli di neve spruzzati sulle rocce, dalla bellezza intrigante. Sembra di vedere i flutti che si infrangono sulle scogliere, di sentire lo sciabordio delle onde e i tramonti carichi di colori.
Un finale un po’ scontato per entrambi i casi, ma devo dire che è stata una piacevole lettura. Lo consiglio? Si decisamente.

 

Arnaldur Indriðason


Arnaldur Indriðason è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggior testata islandese, il Morgunblaðið. Tradotto in quaranta lingue, nel corso della sua ventennale carriera di scrittore ha vinto numerosi premi, fra cui due Glasnyckeln e un Gold Dagger. Guanda ha pubblicato tutti i suoi romanzi: Sotto la città, La signora in verde, La voce, Un corpo nel lago, Un grande gelo, Un caso archiviato (inserito dal Publishers Weekly nella lista dei dieci migliori gialli di tutti i tempi), Un doppio sospetto, Cielo nero, Le abitudini delle volpi, Sfida cruciale, Le notti di Reykjavík, Una traccia nel buio, Un delitto da dimenticare, Il commesso viaggiatore e La ragazza della nave.

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