Una sera di foglie rosse




Recensione di Laura Salvadori


Autore: Riccardo Bruni

Editore: amazon publishing

Genere: thriller

Pagine: 294

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Con Una sera di foglie rosse si apre questa nuova serie di romanzi, dedicata all’avvocato Leonardo Berni (Leo, in confidenza). Vive a Siena e ha una personale collezione di pessime abitudini, le cui tracce cerca di nascondere sotto un paio di occhiali scuri. Junk food, nottate alla televisione, qualche bicchiere di zio Jack (Daniel’s) e, nelle sere in cui è particolarmente ispirato, una fumata dalla sua pipa Hobbit (non necessariamente tabacco) ad accompagnare un vinile dei Pink Floyd. Nel suo passato c’è un Caso Sbagliato, che gli ha fatto perdere fiducia nella legge, ma nonostante sia ormai considerato un pessimo avvocato, il suo senso della giustizia è ancora intatto. Insieme a lui, una bizzarra compagnia di amici e strani personaggi, composta da giocatori di ruolo incalliti, musicisti da pub, guru del vinile, danneggiatori seriali, uno spacciatore in trench, un aristocratico, una figlia con la quale non riesce a parlare, un ex ‘capo’ complottista e reazionario, una cronista di giudiziaria appena arrivata in città e le visioni lisergiche prodotte da una strana erba, misteriosamente potente, ricevuta da un cliente affezionato come pagamento della parcella. In questa prima storia, un vecchio amico non troppo gradito si rivolge a Berni per chiedere assistenza in una questione drammatica: sua moglie è scomparsa. Riluttante, Leo accetta. Anche perché la donna, un tempo, è stata la sua fidanzata. Prima di scomparire, Gabri stava curando la mostra di un pittore che ha dipinto diciassette ritratti, tutti con lo stesso soggetto: il diavolo.

Recensione. Se avete conosciuto già Riccardo Bruni (e lo spero vivamente!) siate pronti ad un cambiamento di programma!

Siate aperti, ricettivi e in guardia, perché incontrerete un nuovo personaggio che non assomiglia neanche un po’ ai personaggi finora usciti dalla geniale penna di questo poliedrico autore!

Un personaggio, Leo Berni, che incarna i più irritanti difetti dell’uomo di strada, che ci assomiglia un po’, anche se vorremmo negarlo, che riassume in sé un coacervo di disfatte, un miscuglio di sogni infranti, un pizzico di insano spirito di sopravvivenza, una dose di arrendevolezza e di disillusione che finisce per consegnarlo ad alcune distrazioni non proprio lusinghiere.

Ma che è, inutile negarlo, una vera calamita: attrae il lettore a sé, si farà amare ed odiare, susciterà mille diversi sentimenti in noi e noi lettori, inevitabilmente, arriveremo in un attimo a capirlo, a giustificarlo, a desiderare di condividere con lui la sua storia e il suo destino.

Destino che, in ogni caso, spereremo sia magnanimo con lui, che è un po’ dannato, un po’ derelitto, un po’ mascalzone e un po’ vittima.

Ho amato subito Leonardo Berni proprio per queste sue caratteristiche. Leo incarna l’arte di arrangiarsi, il talento di sopravvivere agli eventi avversi della vita, il gusto, ineguagliabile, di saper ridere delle proprie disgrazie, il pregio di vedere le cose sotto una luce diversa. Leo è indulgente con se stesso e non lesina mai di addolcire la sua esistenza piena di buche e di trabocchetti con un po’ di zucchero. Sa di avere dei limiti, le conosce tutti ad uno ad uno, ma riesce a dar loro un nome e una identità più umana, quasi a perdonare a se stesso le sue debolezze.

Sarà che Leo è uno della mia terra (la Toscana), sarà che parla uno slang che conosco molto bene, sarà che vive a Siena, città dove anch’io ho vissuto nel mio periodo universitario, sarà che conosco ogni piega di quella città, insomma, quale che sia il motivo, Leo mi ha letteralmente conquistata!

La serie di Leo Berni si preannuncia dunque piena di affascinanti aspettative. In questa prima storia, l’evento principale, la scomparsa della ex ragazza di Leo, è il pretesto per conoscere a ritroso la vita del protagonista. Il giovane Leo, studente squattrinato e anticonformista, ma sensibile e propenso verso un’interpretazione romantica dell’esistenza, incontra l’amore e si scontra, fin da subito, con la vita. La sua integrità in quel momento è all’apice e nel suo nome Leo pone fine ad una carriera che faceva presagire per lui un futuro radioso. Oltre al lavoro in un prestigioso studio legale, perde anche l’amore di Gabriella. E’ l’inizio di una inesorabile parabola discendente e così il giovane avvocato si ritrova a difendere derelitti e diventa lui stesso un derelitto, senza ambizioni, senza speranza, che spesso consegna le sue delusioni e le sue paure all’alcol a alle droghe.

E’ il modo con il quale Leo si raffronta con i suoi demoni che lo fa grande! Chi sa ridere di se stesso, chi è capace di sdrammatizzare, conosce anche il segreto per scacciare i propri demoni e per attirare sulla propria strada degli angeli che gli rendano la vita sopportabile. Gli angeli di Leo sono personaggi pittoreschi e unici! Una banda di strani figuri che strappano un sorriso e che ti conquistano fin da subito!

Anche in questo romanzo, come in altre opere di Bruni, troviamo la presenza costante della musica, che accompagna le vicende del protagonista come una vera e propria colonna sonora.

La musica e la dimensione onirica sono elementi che contraddistinguono il romanzo: l’una quasi a sottolineare i pensieri e le sensazioni intime dei protagonisti, l’altra come un compendio metafisico che fa da contraltare al raziocinio e che smuove la coscienza del protagonista e le sue doti intuitive. Poco importa se il sogno è indotto da una potente e misteriosa erba al cui fumoso appeal Leo si abbandona la sera! E che Leo cerca di neutralizzare, al mattino, con vere e proprie overdose di caffeina scadente! Perché Leo, sappiatelo, è uno che sa farsi perdonare! E che non perde mai la sua integrità!

Notevole, infine, è il senso dell’umorismo di Riccardo Bruni! Si sorride moltissimo in questo romanzo, alle battute argute del protagonista e alle abitudini fuori del comune dei suoi strani amici!

Si finisce, insomma, per mettere in secondo piano la trama del romanzo, che è, invece, un piccolo capolavoro! Non c’è soltanto da trovare il responsabile della scomparsa di Gabri, ma ci si imbatte anche in una oscura leggenda che riguarda il principe delle tenebre per antonomasia!

Ma considerare secondaria la trama rispetto al personaggio di Leo Berni è inevitabile: Leo è un personaggio troppo ingombrante, troppo trasgressivo, troppo buffo e troppo sfigato!

Insomma, Riccardo Bruni è riuscito a creare un personaggio davvero particolare!

Se, come credo, continuerà a far muovere questo azzeccato personaggio dentro a storie verosimili e misteriose come questa, otterrà un grande successo, successo che del resto si merita a pieno, sia per le sua prosa senza sbavature, sia per il suo umorismo sottile e penetrante! E naturalmente per le sue storie piene di mistero!

Perché chi sa strappare un sorriso, per se stesso ma anche per gli altri, possiede la chiave del paradiso!

Cosa aspettate a fare a conoscenza dell’avvocato Leonardo Berni?

Vi conquisterà in un soffio con la sua genialità e per il suo umorismo! E a proposito, quanto dovremo aspettare per poter leggere il secondo volume?

Io senta già una certa nostalgia ….

Riccardo Bruni


Riccardo Bruni è nato a Orbetello nel 1973. Giornalista e scrittore, è considerato un pioniere del self-publishing. Nel 2010 con “nessun dolore” ha vinto la prima edizione del torneo letterario “IoScrittore”. Nel 2013 il suo romanzo auto pubblicato “zona d’ombra” è diventato un importante caso letterario, scalando le classifiche di Amazon per alcune settimane, senza soffrire la concorrenza dei bestsellers internazionali. Nel 2016 ha pubblicato “la notte delle falene” candidato al premio strega e nel 2017 “la stagione del biancospino”, entrambi con amazon publishing. Nel 2018 esce “La promessa del buio”. I suoi romanzi sono stati tradotti in inglese e tedesco.

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