Recensione di Simona Vallasciani
Autore: Paolo Pinna Parpaglia
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Giallo
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Roberto Cherchi è stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi ed è ricercato dalle forze dell’ordine. Quando, durante la sua latitanza, scopre che l’avvocato Antonella Demelas è stata uccisa in un agguato, decide di trovare l’autore dell’omicidio. Un sentimento di profonda gratitudine, infatti, lega il fuggiasco alla donna uccisa e il desiderio di vendetta è più forte di qualunque rischio. Ma Cerchi sa che non può farcela da solo. Si rivolge così a Barore Cannas di Mamoiada, un anziano allevatore che controlla il territorio tra il Nuorese e l’Ogliastra. In cambio del suo aiuto, Barore vuole che Cerchi si metta sulle tracce di alcuni rapitori che, sequestrando il figlio di un imprenditore milanese senza il suo permesso, lo hanno offeso profondamente. Inizia così una caccia all’uomo in cui Roberto Cerchi dovrà sfruttare il suo fiuto animalesco, affinato da anni di latitanza tra i boschi, per trovare i rapitori, sfuggire alla polizia e farsi finalmente giustizia.
RECENSIONE
Se avete avuto modo di seguire le mie recensioni precedenti saprete che a Paolo Pinna Parpaglia piace variare.
Da “Quasi colpevole” a “Quasi innocente” cambiano protagonista, ambientazione e genere, dal legal thriller al giallo all’italiana.
E “Vendetta privata” non poteva certo essere da meno. Solo la Sardegna rimane, ma del resto non poteva proprio mancare perché ancora una volta è il fulcro centrale dell’intera vicenda.
Come era successo nel secondo capitolo anche in questo caso il protagonista è un personaggio che abbiamo già conosciuto in precedenza, Roberto Cerchi, il giovane latitante che è costretto a tornare dalla sua vita di “fantasma” quando scopre che il suo ex avvocato, la bella Antonella Demelas, è caduta vittima di un attentato ed ora si trova in coma.
Il suo obbiettivo è quello di vendicarla ed è disposto a macchiarsi nuovamente le mani senza alcuno scrupolo ma la ricerca del responsabile sarà tutt’altro che facile e lo metterà contro una potenza ben più importante e temibile di lui: Barore Cannas, ultra ottantenne impresario agricolo dal quale dipendono tutte le decisioni della zona, legali o illegali che siano.
Le loro vicende saranno inoltre legate al rapimento del giovane figlio di un ricco imprenditore milanese, tra intoppi e paure per scappare alla giustizia e ottenere, finalmente, ciò che si è sempre desiderato. In “Vendetta privata” abbandoniamo totalmente il legal per approdare ad una vicenda legata profondamente alla vita e al passato dei protagonisti, alla loro “storia”, così importante e più volte sottolineata durante la narrazione.
La “storia” di ognuno di noi indica chi siamo e il fatto che l’autore ponga in essa così tanta importanza permette al lettore di avere una caratterizzazione incredibilmente completa dei suoi personaggi.
Devo ammetterlo, un po’ mi è mancato non avere un avvocato come protagonista ma allo stesso tempo sono stata molto contenta di poter ritrovare Roberto Cherchi, un personaggio molto particolare e combattuto tra le sue due anime, da una parte ragazzo amante della natura e degli animali, dall’altra lo spietato assassino che ha diverse vite sulla coscienza.
La sua importanza all’interno del libro determina la creazione di una storia cruda, a tratti violenta e spietata, che parla di rispetto, di onore, di vendetta , ancor più delle precedenti.
Non posso che essere ancora una volta colpita dalla capacità narrativa di Paolo Pinna Parpaglia, autore che ha creato una serie che non posso fare a meno di consigliare e che non vedo l’ora di aver modo di continuare.
A cura di Simona Vallasciani
Paolo Pinna Parpaglia
Paolo Pinna Parpaglia è nato nel 1974. Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione forense dal 2005. Vive a Cagliari con la compagna e le due figlie gemelle. Ha lavorato per un breve periodo come collaboratore presso «L’Unione Sarda». Scrivere è una passione e un modo per evadere dagli schemi della scrittura giuridica.
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