Recensione di Cristina Bruno
Autore: Claudia Maria Bertola
Editore: Morellini
Genere: thriller
Pagine: 388
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. La mattina del 23 dicembre, all’interno di un piccolo parco di una Milano innevata, viene trovato il cadavere di una bellissima diciannovenne. Disteso, a un metro da lei, giace incosciente Ibrahim Taïa, clochard di origini marocchine, avvezzo a trascorrere le notti nel medesimo parco. Sono anni che la gente del quartiere non vuole accattoni al parco e questa brutale aggressione ha dato il pretesto per farli allontanare e mettere in stato di fermo Taïa. Marina Novembre viene convinta a investigare sulla faccenda dall’amica Flavia, certa dell’innocenza del magrebino, un senzatetto colto e gentile al quale lei portava tè caldo prima della sua corsa mattutina. Così, in una Milano sferzata da una bufera di neve, fra ville signorili e mura del carcere di San Vittore, fra rider della food delivery, vagabondi spaesati e arrivisti rampolli, Marina si troverà a sbrogliare i fili di una matassa molto più contorta del previsto.
Recensione
Flavia, diventata amica di Marina dopo l’aiuto nel ritrovare la figlia rapita, le chiede di occuparsi di uno strano delitto. Un senzatetto è stato accusato dell’omicidio di una ragazza in un parco di Milano. Flavia era solita portargli bevande calde la mattina per riscaldare lui e altri dopo una notte passata al freddo dell’inverno. L’uomo è mite e ha una grande cultura e le sembra impossibile possa aver compiuto un tale crimine. Le prove però sono schiaccianti e per Marina non sarà facile indagare e trovare prove che possano scagionare l’uomo.
Ritroviamo Marina Novembre, scesa per un breve periodo a Milano dai monti in cui si è trasferita e in cui si trova ormai a suo agio, più che nella caotica città. Assieme a lei incontriamo di nuovo altri personaggi come Orietta e il suo fidanzato Fabian, Flavia e Massimo Drago per cui Marina nutre un sentimento ricambiato.
La vicenda è complessa e tratta argomenti attuali e importanti. Primo fra tutti quello degli homeless, immigrati e non. La loro presenza spesso turba i benestanti che li ritengono ingombranti, fastidiosi e segno di un non gradito degrado del quartiere. Pochi sono quelli che cercano di vedere nei loro occhi l’umanità afflitta e abbandonata a se stessa.
Meno ancora quelli che si offrono di aiutarli per trovare una sistemazione, un lavoro o semplicemente un pasto. Sfugge a molti che si tratta di persone eguali a noi che per un brutto scherzo del destino hanno perso tutto e hanno solo bisogno di uno sguardo amico, una parola e un sostegno per potersi rialzare.
Un’altra tematica è quella dello sfruttamento dei giovani, extracomunitari e non, per impieghi come il food delivery. Pochi soldi e tanto lavoro.
Un ultimo tema è quello della Milano da bere e, si potrebbe aggiungere, da sniffare… Tra i protagonisti infatti troviamo Amedeo e i suoi amici che appartengono alla società bene e vivono di eccessi: donne, alcol e coca. Per loro la vita è solo uno sballo continuo, un tirare tardi in cerca di divertimento estremo a tutti i costi senza preoccuparsi di quel che comporta per gli altri.
Il focus è su una società che vive in un eterno paradiso artificiale contrapposta a un’altra a cui è invece destinato un inferno reale.
Il modo in cui i delicati argomenti vengono trattati è bilanciato, senza cadere nella commiserazione da un lato o nella critica sterile dall’altro. Il racconto prende quasi un taglio da articolo di cronaca dove gli eventi si susseguono, in modo realistico e rendono partecipe il lettore.
Lo sfondo è una Milano in pieno dicembre, una vecchia signora che ha pur sempre il suo fascino tra autobus, tram e metro, anche tra il freddo e la neve.
Libro piacevole in cui non mancano i colpi di scena, in rosa e in nero, perché come in ogni giallo che si rispetti nulla è come sembra e i protagonisti nascondono storie e segreti che saranno determinanti per la soluzione del caso.
A cura di Cristina Bruno
http://fabulaeintreccio.blogspot.com/
Claudia Maria Bertola
Claudia Maria Bertola: è nata a Torino, vive e lavora a Milano come personal trainer, art director e copywriter freelance. Vernice Nera (Morellini Editore 2019) è il suo romanzo d’esordio con la prima indagine di Marina Novembre, semifinalista al premio Nebbia Gialla 2020.
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