Sinossi. Joy Castaldo, colui che molti definirebbero un medium, oggi, dopo tredici anni di reclusione sta lasciando il carcere di Rochford; un complesso ad alta sicurezza, nato per contenere i più sanguinari assassini e serial killer dello Stato. Prima di essere rinchiuso in questo luogo, dove neanche Dio osa posare lo sguardo, stava collaborando con l’FBI alla risoluzione di un caso, volto alla cattura di Blood Croos; un serial killer metodico e dai macabri rituali. Le vittime, benedette col sangue, mutilate e seppellite venivano “prescelte” con uno schema: ma quale? 13 donne, uccise in quattro diversi stati. L’ulti – ma proprio nella cittadina dove Joy viveva con la sua famiglia: Jeloa. Con i suoi sogni e le sue percezioni, aiutava la polizia nei casi di omicidio o di scomparsa, quando, a causa della mancanza di indizi la stessa brancolava nel buio. Quella notte però, di tredici anni fa qualcosa cambiò, all’improvviso i sogni e le percezioni, vennero sostituite da una voce, la voce. Nella sua testa si era insinuato qualcosa…lo stesso qualcosa che lo ha trascinato in “trappola”. Arrestato con l’accusa di essere lui il killer Blood Croos, perse tutto: sua moglie Katy, sua figlia Emily di appena tre anni e i suoi genitori Mary e Greg. Nessuno, in quei tredici lunghi anni ha mai cercato Joy tra quelle mura grigie. Ma qual – cosa oggi sembra essere cambiato, qualcuno ha fornito nuovi elementi che lo scagiona – no, facendo sì che quelle sbarre, da tempo chiuse, si riaprissero. Dunque sta per tornare a casa, pronto a scoprire come sono andate realmente le cose. Ancora non sa che quella notte, di tredici anni fa, era solo il preludio, di ciò che si troverà ad affrontare oggi. Qualcosa di inaspettato, incomprensibile e fuori da ogni schema. Qualcosa che forse non appartiene a questo mondo… Il male può avere mille volti, ma il volto del male può averne solo uno. Nessun cantico di gioia accompagnerà Joy, ma solo un inno: quello al sangue.
Sulle tracce di Blood Croos:
Un Viaggio nell’Oscurità del libro di Luca d’Onofrio.
di Luca d’Onofrio
Pav Edizioni 2023
Collana Rosso vermiglio
Thriller, pag.276
Recensione di Gabriel Uccheddu
È una notte densa di enigmi quella che accompagna Joy Castaldo, il medium che molti vedono come un veggente, nel suo ritorno alla libertà dopo tredici anni di reclusione nel carcere di Rochford. Un luogo che nasconde i segreti più bui dello Stato, destinato ai criminali più spietati, tra cui il famigerato serial killer Blood Croos. Il thriller di Luca D’Onofrio, “13 Jeloa,” pubblicato da PAV Edizioni (276 pagine), si dipana attraverso le intricanti vicende di Joy, un tempo collaboratore dell’FBI nella caccia a Blood Croos. Questo assassino, dai rituali macabri e metodicamente fatale, ha seminato terrore uccidendo 13 donne in quattro diversi stati, raggiungendo l’apice della sua follia nella cittadina di Jeloa, dove Joy viveva con la sua famiglia.
La trama, avvincente e ricca di suspense, segue il destino di Joy Castaldo, accusato ingiustamente di essere lui stesso Blood Croos. La notte di tredici anni fa, il suo mondo cambia quando le sue percezioni vengono sostituite da una voce misteriosa, portandolo alla sua cattura e alla perdita di tutto ciò che ama. Il lettore si immerge in un vortice di colpi di scena, segreti e rivelazioni mentre Joy, liberato da nuovi elementi che lo scagionano, ritorna alla sua vita distrutta e vuota, facendo i conti con un passato che non lascia scampo. Il libro offre una scrittura scorrevole, priva di fronzoli, e un finale inaspettato che sfida ogni aspettativa.D’Onofrio traccia abilmente il percorso di Joy, rivelando un male dai mille volti e portando il lettore a interrogarsi sulla natura del vero nemico. “13 Jeloa” si distingue come un thriller avvincente che va oltre i confini della realtà, presentando un male forse non di questo mondo. Un inno al sangue che accompagna Joy nel suo viaggio nel cuore delle tenebre.
La scrittura di Luca D’Onofrio è scorrevole, immerge il lettore nell’atmosfera densa di suspense e mistero sin dalle prime pagine. Senza indulgere in superficialità e ridondanza, l’autore crea una narrazione incisiva, focalizzata sull’essenziale, che contribuisce a mantenere alta l’attenzione del lettore lungo tutto il percorso.
La trama stessa si sviluppa in maniera avvincente, con una successione di colpi di scena disseminati con intelligenza lungo la storia. Questi colpi di scena, piuttosto che essere semplici artifici narrativi, sono integrati con maestria nella trama, contribuendo a mantenere viva la suspense e a sorprendere il lettore, ogni volta che gira la pagina. Ciò conferisce al romanzo un ritmo incalzante, rendendolo difficile da abbandonare una volta iniziato.
Il personaggio principale, Joy Castaldo, è dipinto con profondità e complessità. Le sue vicissitudini, il passato oscuro e la sua lotta per comprendere la verità contribuiscono a creare un protagonista coinvolgente e tridimensionale. La voce narrativa di D’Onofrio si adatta perfettamente al tono del romanzo, trasmettendo le emozioni e le sensazioni del protagonista con intensità.
Il finale inaspettato aggiunge un elemento di sorpresa che sfida le aspettative del lettore, lasciando una forte impressione e stimolando la riflessione sulla complessità dei personaggi e degli eventi. D’Onofrio dimostra abilità nel gestire la suspense fino all’ultima pagina, regalando al lettore una soddisfazione nel confrontarsi con un mistero risolto in modo inaspettato.
Lettori, se anche voi siete pronti, Jeloa e i suoi segreti vi aspettano.
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Luca d’Onofrio
nasce a Fondi, piccolo comune nella provincia di Latina il 20 gennaio 1986. Direttore scientifico della collana ‘’Rosso vermiglio’’ della Pav edizioni. Nel 2017 si sposa con Sara e nel 2021 diventa padre della piccola Emily. Nel 2018 cerca di cambiare vita per essere più presente con la sua famiglia e decide di dedicare più spazio alla sua passione: La scrittura. Prima di ‘’13 Jeloa’’ pubblica con Pav edizioni ‘’Junk Carne Salata.’’
A cura di Gabriele Uccheddu
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