SINOSSI. “Il centro abitato più vicino era una piccola frazione. All’altezza della prima casa, una misera catapecchia, la macchina aveva deviato e si era fermata davanti alla porta. Ma ormai era ripartita, e dall’abitazione non filtrava alcun chiarore. “Anche stavolta Schultz bussò con il manico del frustino: nessuna risposta. Allora girò il chiavistello ed entrò. “Buio pesto. Il vetturino aveva paura e non riusciva a trovare i fiammiferi. Urtò contro una poltrona e gli parve che vi fosse seduto qualcuno. “Finalmente recuperò i fiammiferi, ne accese uno e soffocò un grido: sulla vecchia poltrona c’era un uomo immobile, con gli occhi spalancati…».
TRAMA.Trattandosi di tre racconti non particolarmente lunghi, preferisco darne solo un accenno in maniera tale da non togliere il gusto al lettore di leggerli. Ne “I misteri del Grand Sant Georges”, racconto che da il titolo alla raccolta, il quotidiano e sonnacchioso vivere della città di Vilnius (all’epoca facente parte della Polonia) e del conduttore di slitte, il signor Shultz, viene sconvolto dall’arrivo di un ricco americano ma nato nella stessa cittadina baltica, Ted Moran. Dopo il suo arrivo, una serie di omicidi sconvolge i dintorni e nel momento in cui Ted Moran confida a Shultz il motivo per il quale è ritornato in Polonia, l’anziano conduttore di slitte si convincerà di essere la prossima vittima di una terribile vendetta. Il secondo racconto “Il ristorantino di Place des Ternes” è invece ambientato a Parigi la vigilia di Natale. Nel ristorantino di Place des Ternes, al termine della cena, un avventore improvvisamente estrae una pistola e si uccide. Questo fatto di per sé tragico, avrà pesanti conseguenze sulla vita di altre due frequentatrici del locale, Jeanne detta la “Spilungona” una prostituta e Cornu Martine, una provinciale arrivata nella grande città in cerca di fortuna ma che, alla fine della nottata, forse senza rendersene conto, dovrà ringraziare Jeanne per averla salvata. Infine abbiamo, “Il piccolo sarto ed il cappellaio” nel quale le vite di due proprietari di botteghe una di fronte all’altra, la sartoria dell’immigrato armeno Kachoudas e del cappellaio il signor Labbé, si intrecciano nel momento in cui Kachoudas si convince di avere come dirimpettaio uno spietato assassino. Kachoudas si troverà ad affrontare un conflitto interiore tra il desiderio di entrare in possesso di una ricchissima ricompensa e la paura che da sempre attanaglia la sua vita finché…
I misteri
del Grand Saint Georges
di Georges Simenon
Adelphi 2023
Marina Di Leo, Laura Frausin Guarino e Ena Marchi
( Traduttore )
Noir, pag.132
Recensione di Bruno Balloni
Tre racconti che rappresentano tre chicche nella produzione letteraria di Georges Simenon.
In essi vengono scandagliate e portate alla luce alcune tra le emozioni umane più intense: vendetta, paura, amicizia, volontà di rivalsa, rassegnazione, che muovono, ciascuna determinandone comportamenti differenti, i protagonisti di queste tre storie.
Il garbo nella prosa di Simenon rende semplici e piacevoli da capire personaggi e situazioni dando non giudizi ma chiavi di lettura per fare arrivare il lettore a una propria personale interpretazione dei vari protagonisti.
Racconti che scivolano via con una leggerezza invidiabile nel loro stile un po’ retrò ma incredibilmente efficace.
Una lettura consigliatissima e un grazie ad Adelphi che ci fa riscoprire un autore come Georges Simenon.
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Georges Simenon
Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese e autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese, protagonista in ben settantacinque romanzi e ventotto racconti. La produzione di Georges Simenon è sconfinata, a lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto vari pseudonimi, la tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi ha superato i settecento milioni di copie e risulta essere il terzo autore di lingua francese più tradotto nella storia dopo Jules Verne e Alexandre Dumas (padre). Sebbene abbia raggiunto la notorietà planetaria grazie al personaggio del commissario Maigret l’opera di Simenon non si è limitata al genere poliziesco anzi, a buon titolo si può affermare che abbia intrecciato diversi generi e sottogeneri letterari, dal romanzo popolare al romanzo d’appendice passando al noir e al romanzo psicologico. Uno stile inimitabile caratterizzato, nonostante il vocabolario scarno e la rinuncia a qualsiasi finezza letteraria, da atmosfere molto dense e personaggi che incarnano il popolo nelle sue infinite sfaccettature.