Le vie della Katana




Piero Colaprico


DETTAGLI:

Editore: Feltrinelli

Genere: Narrativa

Pagine: 544

Anno edizione: 2024

Sinossi. Mettetevi comodi, perché in quest’ampia raccolta di racconti – come sempre nel miglior poliziesco – c’è da spasimare, ridere e pensare, mentre ci si immerge in tutta la complessità criminale, politica, sociale e psicologica degli ultimi cinquant’anni: la corruzione serpeggiante dalle forze dell’ordine alla politica, il ruolo dei servizi segreti in contesti nazionali e internazionali, la criminalità organizzata nel suo adattarsi al mutare dei tempi, l’immigrazione. Milano è l’ambientazione privilegiata, ma poliziotti e agenti segreti, malavitosi e nostalgici della lotta armata, politici e faccendieri, uomini e donne vessati alla ricerca di una qualche forma di riscatto raccontano l’Italia da Nord a Sud, tracciando la fitta trama geografica del Male e allargando le loro reti fino al Pakistan, alla Cina, perfino all’India di Salgari. Perché “mille sono le vie della katana per trafiggere il cuore perverso”. Colaprico conferma la sua inventiva, in una varietà di toni dal serio all’ironico al disincantato, passando anche per accenti più intimi. Come ha scritto Carlo Lucarelli nella sua prefazione a Le vie della katana, “in ogni racconto di questa raccolta c’è la conferma della sua capacità di usare le parole per definire e scolpire i meccanismi dell’anima non solo dei personaggi ma dell’ambiente in cui si muovono. I meccanismi più profondi e contraddittori del Male e della Mala, di oggi e di una volta, e delle Criminalità Organizzate. La violenza, la paura e l’inganno, il desiderio e pure l’amore. Poliziotti e carabinieri. Semplici cittadini. No, semplici no, anche quando lo sembrano”. “Le vecchie bande a piramide, con capo e vicecapo e luogotenenti, sono scomparse. Ora ci sono le bande orizzontali, ogni boss cerca di allearsi con tutti i boss possibili, italiani e stranieri. Si copiano a vicenda. Impiegati del crimine. È un’epoca di mezzeseghe dovunque.”

 Recensione di Alfeo Federico

“Le vie della Katana”, di Piero Colaprico, vi condurrà in un viaggio straordinario attraverso i meandri più oscuri e intricati della società italiana degli ultimi cinquant’anni.
Questa raccolta di racconti, intrisa di una polifonia di voci e prospettive, si erge come un monumento alla complessità del crimine, della politica, della società e della psicologia umana. Colaprico, con la sua magistrale abilità narrativa, ci offre un affresco vivido e penetrante delle dinamiche corrotte che serpeggiano dalle forze dell’ordine alla politica, del ruolo ambiguo dei servizi segreti, della criminalità organizzata in continua evoluzione, e delle sfide dell’immigrazione.

L’ambientazione di Milano funge da epicentro di una narrazione che si dipana in un mosaico geografico esteso da Nord a Sud dell’Italia, arrivando fino al Pakistan, alla Cina e all’India evocata da Salgari. I personaggi che popolano queste storie sono poliziotti e agenti segreti, malavitosi e nostalgici della lotta armata, politici e faccendieri, uomini e donne comuni ma straordinari nella loro ricerca di riscatto. Ogni racconto è un tassello che contribuisce a disegnare una fitta trama del Male, declinato in mille forme e vie – perché, come suggerisce il titolo, “mille sono le vie della katana per trafiggere il cuore perverso”.

La prefazione di Carlo Lucarelli introduce il lettore all’universo narrativo di Colaprico, evidenziando la capacità dell’autore di usare le parole per scolpire i meccanismi dell’anima dei suoi personaggi e dell’ambiente in cui si muovono. Lucarelli sottolinea come ogni racconto confermi questa straordinaria abilità di Colaprico nel definire le contraddizioni più profonde del Male e della Mala, sia di ieri che di oggi, delineando un quadro vivido delle Criminalità Organizzate, della violenza, della paura, dell’inganno, del desiderio e dell’amore.

La varietà dei toni utilizzati da Colaprico – che spaziano dal serio all’ironico, dal disincantato agli accenti più intimi – arricchisce ulteriormente l’esperienza di lettura, mantenendo sempre alta l’attenzione del lettore e offrendo spunti di riflessione profonda. Questo caleidoscopio narrativo riesce a coniugare la leggerezza dell’ironia con la gravità dei temi trattati, creando un equilibrio perfetto che rende la lettura un’esperienza avvincente e illuminante.

Uno degli aspetti più interessanti di “Le vie della Katana” è la rappresentazione delle trasformazioni della criminalità organizzata. Colaprico descrive il passaggio dalle vecchie bande a piramide, con una struttura gerarchica ben definita, alle nuove bande orizzontali, dove ogni boss cerca di allearsi con tutti i possibili capi, italiani e stranieri, in una continua e reciproca imitazione. Questa metamorfosi del crimine, che l’autore definisce come un’epoca di “mezzeseghe dovunque”, rispecchia in modo inquietante le dinamiche della società contemporanea, evidenziando la pervasività e l’adattabilità del Male.

In conclusione, “Le vie della Katana” di Piero Colaprico è un’opera di grande spessore letterario e intellettuale, che offre al lettore non solo intrattenimento, ma anche una profonda comprensione delle dinamiche oscure che caratterizzano la società moderna. La sua abilità di intrecciare storie e personaggi con una tale maestria rende questa raccolta un capolavoro del genere poliziesco, capace di far spasimare, ridere e pensare.

Un viaggio imperdibile nel cuore perverso dell’umanità, tra mille vie che, come una katana, trafiggono e svelano le nostre contraddizioni più profonde.

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Piero Colaprico


Piero Colaprico scrive da anni di malavita per la Repubblica ed è un autore di gialli longseller. Laureato in giurisprudenza, vive a Milano. Oltre alla serie con il maresciallo Pietro Binda (i primi tre libri scritti con Pietro Valpreda), ha pubblicato Trilogia della città di M.La quinta stagioneLa donna del campione. Tra i suoi ultimi libri Mala storie. Il giallo e il nero della vita metropolitana (Il Saggiatore 2010), Le cene eleganti (Feltrinelli 2011), Le indagini del maresciallo Binda (2013, insieme a Pietro Valpreda), Il fantasma del ponte di ferro (Rizzoli, 2018). Nel 2024 esce per Baldini + Castoldi Sequestro alla milanese, un noir che dipinge una Milano nera, livida (come quella di Giorgio Scerbanenco), piena del «fango più fango dei fanghi», di malavitosi senza speranza e di politici senza coscienza. Nello stesso anno per Feltrinelli, Le vie della katana.