Un’ora




Christian Bergamo 


DETTAGLI:

Editore: Rizzoli

Genere: Narrativa

Pagine: 269

Anno edizione: 2024

Sinossi. Una volta all’anno il tempo si ferma, regalandoci un’ora in cui tutto è possibile. È ciò che succede a fine ottobre, nel passaggio dall’ora legale a quella solare, ed è in questo momento sospeso che nasce la storia di Diego e Camilla. I due si incontrano in un bar neanche ventenni, allo scoccare dell’ora solare, e sullo scadere del loro tempo insieme si fanno una promessa: ritrovarsi tutti gli anni nello stesso posto per vivere quell’ora che in realtà non esiste, senza vedersi mai oltre quello spazio sicuro e senza mai parlare di sé al passato e al futuro. Un qui ed ora in cui si annida l’affetto di cui hanno bisogno, in cui prendersi una pausa da un’esistenza che, nelle sfide quotidiane, può logorare anche i sogni e gli affetti più forti. Lucio, il proprietario del locale, da dietro il bancone è arbitro e testimone dell’accordo: anno dopo anno li osserva e li ascolta tra una sigaretta e un bicchiere, senza mai immischiarsi, provando a immaginare le loro vite e a indovinare chi siano davvero fuori da quelle quattro mura dove hanno deciso di prendersi una pausa da ciò che li aspetta tutti i giorni. E la loro relazione diventa così per lui un’occasione inattesa per riflettere sulla propria realtà. Christian Bergamo ci regala nel suo romanzo un’inedita storia di quasi amore, di due vite che si incontrano di rado, come le lancette di un orologio, e che, in un mondo che corre veloce, trovano uno strano modo per non perdersi mai.

 Recensione di Gabriel Uccheddu

Gino Paoli canta ‘’Senza fine’’, sottofondo a Diego e Camilla, i protagonisti di questo romanzo, mentre ballano un lento che sembra non finire mai. È un lento, veloce e fugace. È uno scambio di sguardi che li trascinerà in un gioco dove “l’hic et nunc” è il ‘’Fil Rouge’’ per un incontro che si ripeterà ogni anno alla stessa ora e nello stesso luogo: il bar di Lucio, l’altro protagonista del romanzo di Bergamo. Lucio, gioca un ruolo fondamentale, se non imprescindibile, la cornice giusta per questo quadro a tratti tanto surreale quanto attuale.

Una sera Diego alzando gli occhi intreccia il suo sguardo con quello di Camilla. I due si parlano e chiedono a Lucio di controfirmare un ‘’contratto’’, di essere, insomma, il garante di uno strano accordo composto da dieci regole: se infrante, tutto si annullerebbe in un istante, e allora non ci sarebbe più presente.

La regola fondamentale è quella di non parlare né del passato né del futuro, momenti che possono generare rimpianti (il passato) o aspettative (il futuro) Il presente, quindi, funge da filo conduttore della storia che Christian Bergamo narra in ‘’Un’ora’’: incontri, conoscenze, sesso, amore e amicizia, sentimenti ed emozioni che possono essere narrati ma solo se declinati in un presente fuggevole.

Ma ci ricorda anche che da un semplice sguardo può nascere qualcosa di grande. Il lettore si ritrova catapultato nel Bar DI Lucio e nella sua storia. Al contrario di Diego e Camilla, nella storia di Lucio si alternano il passato e il presente, la sua vita prende forma a poco a poco, attraverso una narrazione a tratti addolorata. Lucio, la sua famiglia, I suoi amici, I suoi pensieri, le sue sconfitte e le avversità che la vita gli ha sbattuto in faccia senza alcuna pietà.

Di questo romanzo sono interessanti le domande – ma non solo – che l’autore, attraverso una narrazione fluida e talvolta ruvida pone al lettore: essendo impossibilitati a parlare di passato e futuro – Diego e Camilla e quindi anche il lettore che diventa l’inconsapevole giurato – di cosa si parla? Come si può riuscire a vivere esattamente il momento presente senza dover riflettere per domandarsi che cosa il futuro ci riserva?

La società in cui viviamo, oggettivamente, non vive nel “qui ed ora”: siamo tutti presi dal programmare il futuro, dal pensare a che cosa si deve fare nel domani e del domani…eppure oltre al futuro che incombe c’è anche il passato che è il vissuto. Il dolore che ci trasciniamo dietro, i problemi passati che ancora gravano sulle nostre spalle, prendono corpo e forma attraverso la sapiente penna di Christian Bergamo e basta così poco affinché il momento presente divenga allora quello più importante.

Diviene allora semplice e naturale riuscire a vivere il momento senza pensare al futuro e accogliere ciò che sta avvenendo davanti agli occhi. Ed è così che, Diego e Camilla, vivono la loro conoscenza, senza chiedersi nulla delle esperienze passate o di quelle che vorrebbero fare nel loro futuro. Sono attimi – quelli raccontati da Bergamo – pregni di presente e senza punti interrogativi. I capitoli sono dedicati ad ogni ora per un totale di ventiquattro ore, capitoli brevi e coincisi che scorrono velocemente e che fanno giungere il lettore all’ultima pagina in brevissimo tempo.

C’è da dire che Christian Bergamo ha scritto un’ottima storia, ha reso i suoi protagonisti unici e tridimensionali; ha donato loro un’anima che li contraddistingue l’uno dall’altro. Il personaggio sicuramente più interessante è Lucio, un uomo enigmatico, riflessivo e passionale.

La sua storia d’amore con sua moglie Roberta è un dolce sottofondo che al contrario della storia di Diego e Camilla, diventerà un giorno, passato.

Un passato doloroso da cui Lucio imparerà la lezione più grande della vita: quella della resilienza.

Siete pronti a fermare il tempo leggendo Un’ora?

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Christian Bergamo


ha vissuto a Londra, Granada e Barcellona facendo ogni genere di mestiere, dal barista all’animatore turistico, per poi tornare a Roma, la sua città, per svolgere la sua professione di creativo pubblicitario. Nel 2017 apre per gioco la pagina Facebook «Quasi padre», per raccontare l’attesa surreale e bellissima del suo primo figlio, senza mai rivelare la propria identità. I suoi post diventano virali e dopo appena cinque mesi sono oltre seimila le persone che attendono con lui in sala parto. Da quell’esperienza nasce un romanzo: Quasi padre (Longanesi, 2020)

A cura di Gabriele Uccheddu

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