IL VOLTO NERO
DELLA CRONACA
Collettivo Tralerighe
DETTAGLI:
Progetto: ideato da Pelledoca editore
Genere: True Crime
Anno edizione: 2024
True crime: una serie di storie vere, quattro casi raccontati in modo semplice, chiaro diretto, comunque accattivante, utilizzando le fonti maggiormente accreditate. Quattro casi che hanno sconvolto l’opinione pubblica e che sono rimasti irrisolti o la cui risoluzione ha fatto molto discutere. Proprio perché niente è lasciato al caso, il format per divulgare queste storie è una sorta di podcast cartaceo. Quattro volumetti brevi, leggeri, da nascondere agilmente in borsa o in un bagaglio a mano. Un formato mini, poco più di un centinaio di pagine per viaggi veloci o lunghe attese in coda. Per chi non vuole rimandare il termine della lettura al giorno successivo.
Piccola chicca, le ultime pagine sono dedicate a interessanti approfondimenti quali la cronologia dei fatti, l’ambientazione, usi e costumi, curiosità.
A seguire, un assaggio delle quattro storie che mi hanno lasciata senza fiato.
Il caso di Baby Lindbergh
Sinossi: Vivo come un romanzo, fluido come una cronaca. Il rapimento che ha tenuto tutta l’America con il cuore in sospeso. Charles Augustus Lindbergh Jr era il figlio del celebre trasvolatore dell’Atlantico. Nacque negli Stati Uniti il 22 giugno 1930 e sparì dalla culla il 1° marzo 1932. Il suo cadavere venne ritrovato due mesi più tardi in un boschetto. Il colpevole era un carpentiere di origine tedesca che venne condannato alla sedia elettrica.
Il caso di Leonarda Cianciulli
Sinossi: La saponificatrice di Correggio, una serial killer insospettabile. Leonarda Cianciulli è passata alla storia come “la saponificatrice di Correggio”. Il motivo? Tra il 1939 e il 1940 uccise tre donne sole, senza prossimi congiunti e con consistenti risparmi in denaro, da lei poi sciolte nella soda caustica, come avviene nel processo per la produzione del sapone. Una donna che nessuno credeva capace di compiere azioni tanto macabre.
Il caso della Belva di via San Gregorio
Sinossi: Un delitto passionale di cui parlò perfino Dino Buzzati. Il 29 novembre 1946 Caterina Fort, detta Rina, uccise a sprangate la moglie del proprio amante e i loro tre figli. I giornali dell’epoca la soprannominarono “la Belva di via San Gregorio”. Tra i cronisti di nera che seguirono il processo, ci fu anche lo scrittore Dino Buzzati.
Il caso della famiglia di Setagaya
Sinossi: Uno dei casi irrisolti più discussi del Giappone. Nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2000, la famiglia Miyazaki fu massacrata. Un quadruplo omicidio che raggiunse l’attenzione anche delle cronache internazionali. Una serie di particolarità rilevate successivamente sulla scena del crimine hanno reso la vicenda ancora più inspiegabile ed enigmatica, lasciando aperti molti interrogativi.
Recensione di Patrizia Argenziano
Quattro casi diversi ma simili per violenza psicologica, fisica, brutalità e crudeltà.
Una ricerca straziante e dolorosa che prosciuga lentamente, quella del piccolo Lindbergh. Un “fastidio” incontenibile nei confronti di tutti coloro che sono solo alla ricerca di uno scoop. Tutto percepibile sulla pelle del lettore, in ansia ma consapevole di ciò che sta leggendo.
Un caso che ha dell’inverosimile quello che vede come protagonista Leonarda Cianciulli, una storia che ha visitato molto spesso le mie notti. Ripenso a Leonarda bambina, la studio, la “interrogo” quasi a ricercare nel suo passato una giustificazione per ogni atto compiuto. Ripenso a quel rapporto madre-figlia e mi scendono due lacrime. Forse l’inizio di tutto.
Il massacro compiuto da Caterina Fort è un altro caso da brividi, una storia che non ha il sapore del reale anche perché vede protagonista una donna. Eppure, ripercorrendo i fatti, emergono con chiarezza i momenti in cui Rina ha dovuto combattere più volte con il dolore e la delusione. Come il nostro corpo e la nostra mente reagiscono a questi ostacoli? Anche in questo caso, non per giustificare ma per capire. Molto singolare la figura di Giuseppe Ricciardi, l’amante.
Il caso della famiglia di Setagaya risulta il più misterioso sotto ogni punto di vista, per questo anche molto inquietante. Brutale ed efferato, apparentemente senza motivo, lascia in corpo una sensazione di inadeguatezza. Una notte da incubo. Qualche indizio aleggia ancora nell’aria, non è stato dimenticato.