Il sonnambulo




LARS KEPLER


Traduttore: Andrea Berardini

Editore: Longanesi

Collana: La Gaja scienza

Genere: thriller

Pagine: 560

Anno edizione: 2024


Descrizione. Una nuova indagine oscura per Joona Linna e al suo fianco tornerà una sua vecchia conoscenza, l’ipnotista Erik Maria Bark.

Sinossi. Il cielo sopra Stoccolma è scuro come piombo, le strade sono deserte e i fiocchi di neve vorticano nella luce gialla dei lampioni. È una notte di novembre e due agenti siedono in silenzio in una volante quando arriva una chiamata dalla centrale: è in corso una violazione di domicilio nella roulotte di un campeggio. I due poliziotti giungono sul posto e la scena in cui si imbattono è qualcosa che non dimenticheranno mai più: il pavimento, le pareti e i mobili sono coperti di sangue, un uomo è stato brutalmente massacrato e il suo cadavere smembrato a colpi d’ascia. Ma l’orrore non ha ancora finito di svelare tutti i suoi volti: a terra, ai piedi del letto a castello, c’è un ragazzo steso sul fianco, con un braccio mozzato sotto la testa a fargli da cuscino. Il caso è estremamente complesso e quanto accaduto quella notte è solo il primo anello di una macabra catena. Soltanto un uomo può riuscire a mettere fine a quest’incubo: Joona Linna. E per calarsi nelle tenebre il commissario, questa volta, avrà bisogno dell’aiuto di un suo vecchio amico, l’ipnotista Erik Maria Bark.

 Recensione di Sabrina De Bastiani


«Non vogliamo escludere nessuno scenario possibile, finché non avrò risolto il caso», spiega Joona.

«Sembra convinto che ci riuscirà», dice Hugo, guardandolo con un barlume di curiosità negli occhi.

«È così», risponde Joona sedendosi di fronte al ragazzo.

Si può dare il  bentornato, a un personaggio che, sappiamo bene, con le sue storie ci farà accapponare la pelle, saltare ore di sonno, sobbalzare a ogni rumore, scattare come molle allo squillare di un telefono o del campanello?

Assolutamente sì, se il personaggio è Joona Linna, commissario del NOA, Reparto operativo nazionale a Stoccolma, e la penna quella dei Lars Kepler.

Autori di eccellenza, i Kepler, forti di un talento narrativo magistrale  e di una  scrittura efficace, potente, dirompente eppure raffinata, maestri nel maneggiare e restituire tensioni e paure, atmosfere da brivido che si instillano  e si irradiano nella  solidità della trama, consegnano ai lettori un nuovo episodio della serie con protagonista, appunto,  Linna e nuovamente, appunto, non solo si confermano, ma  si superano.

“Il sonnambulo” è un thriller vertiginoso, che mozza letteralmente  il fiato e non lascia scampo o via di uscita fino alla parola fine.

Sprofondare attraverso la vita fino a sfiorare la morte, prima di poter tornare in superficie.

Non serpeggia, non si insinua nelle nostre emozioni. Erompe letteralmente e ci avviluppa. Bastano le prime cinque righe e ci fa suoi, perdutamente. 

Tutto succede in un lampo, come capita spesso quando il destino di un uomo si compie: un breve istante che unisce una solennità sovrannaturale e la banale quotidianità.

 C’è davvero tutto nei thriller di Kepler. 

Ci sono Joona Linna – In me c’è più debolezza che forza, pensa. Ma la mia grande debolezza fa sì che debba costringermi ad andare avanti, perché non posso in alcun modo arrendermi – e Erik Maria Bark, l’ipnotista, che a ogni seduta farà un ulteriore passo verso la verità.

C’è un giovane, Hugo, l’unico rimasto in vita nel mezzo di  una scena del crimine letteralmente inedita e devastante.

 E’ lui che soffre di  una parasonnia chiamata RBD (…)  REM-sleep behavior disorder.

E’ lui il sonnambulo che dà il titolo al romanzo. 

«Quando sei sonnambulo agisci i tuoi sogni», dice Joona.

Ma è lui anche il serial killer che sta  uccidendo e straziando uomini della classe media, di mezza età, sposati con figli, che non si conoscono tra loro e null’altro hanno in comune?

Un  serial killer, che riempie il proprio vuoto con la morte altrui.  

Che può davvero essere Hugo …

La maggior parte dei serial killer di tutto il mondo agisce all’ombra di conflitti armati.

Sono soldati che fanno più o meno quel che ci si aspetta da loro sul campo di battaglia, ma la cui motivazione psichica è di origine patologica.

Molti serial killer sono nascosti nei meandri della criminalità organizzata. Altri assassini invisibili si muovono come angeli della morte tra i reparti di neonatologia o di terapia palliativa.

Alcuni sono protetti da comunità religiose. E i serial killer che scelgono le proprie vittime tra i reietti

– bambini di strada, senzatetto, tossicodipendenti, prostitute e profughi – spesso la fanno franca.

… o chiunque …

Joona ha ancora in bocca il gusto dolceamaro del cioccolato mentre si chiede se anche lui non sia una sorta di serial killer.

Ma per lui uccidere non è uno scopo: è il prezzo che deve pagare.

Deve convincersi che sia così.

C’è la descrizione del milieu  in una riflessione lucida, abbacinante e nitida come i fiocchi di neve che imbiancano una Stoccolma affascinante e schiva. Purezza ma anche coltre che avvolge e occulta.

La Svezia è un piccolo paese con una rete di protezione sociale efficiente; e delle venticinquemila persone di cui ogni anno viene denunciata la scomparsa, la maggior parte viene ritrovata sana e salva.

Statisticamente però, quasi tremila di loro vengono ritrovate morte. E di trenta si perdono completamente le tracce.

C’è l’approfondimento e la sensibile restituzione di ogni psicologia,  nella cura meticolosa di dare dimensione e delineare ciascun personaggio, primario e comprimario.

Finanche laddove  abiti la storia solo per un capitolo, ci viene descritto nel suo quotidiano, nelle sue abitudini. 

Si familiarizza con ciascuno di loro. 

Ma non  ci si deve affezionare a nessuno di loro.

C’è la scrittura, c’è la storia,  c’è IL THRILL maiuscolo e cubitale, come si diceva all’inizio.

Le tessere del puzzle cambiano posto e si incastrano creando un’immagine perfetta.

Come  perfetto è questo romanzo.

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Lars Kepler


è lo pseudonimo dietro cui si celano due autori svedesi, marito e moglie. Vivono a Stoccolma con le loro tre figlie, a pochi metri dalla centrale di polizia. Sono appassionatissimi di cinema e da quando si conoscono guardano almeno un film al giorno. Entrambi sono scrittori, ma nel 2009 hanno deciso di sospendere momentaneamente le loro carriere separate per provare a scrivere un romanzo insieme. Ne è nato il caso editoriale europeo del 2010, L’ipnotista (Longanesi), che ha scalzato dalla vetta delle classifiche svedesi la trilogia di Larsson. L’ipnotista è inoltre diventato un film diretto da Lasse Hallström. Il romanzo è stato seguito da L’esecutore (Longanesi 2010) e da La testimone del fuoco (Longanesi 2012). Ricordiamo anche L’uomo della sabbia (2013), Nella mente dell’ipnotista (2015), Il cacciatore silenzioso (2016), L’uomo dello specchio (2020), Il sonnambulo (2024) editi da Longanesi.

Alexandra Coelho Ahndoril
nata nel 1966 a Helsingborg, è un’autrice e critica letteraria svedese. Il padre è svedese, la madre portoghese. È sposata con lo scrittore Alessandro Ahndoril, ha tre figlie e vive a Stoccolma.
Ahndoril è da sempre appassionata di teatro. Entrata all’Accademia per il Teatro di Stoccolma nel 1992, si ritira dopo aver scoperto di non voler diventare attrice. Sceglie in seguito il dottorato presso l’Università di Stoccolma, lavorando ad una tesi in letteratura comparata su Fernando Pessoa.
Debutta in ambito letterario nel 2003 con Star Castle, uno romanzo su Tycho Brahe – scienziato cui ha dedicato anche uno studio – che costituisce il primo di una serie di tre romanzi dedicati ad altrettanti protagonisti della storia umana: Brigitta e Katarina, del 2006 che si occupa di Santa Brigida, e Mäster (“Il Maestro”), sul socialista Palm.

Alexander Ahndoril
è nato il 20 gennaio 1967 a Upplands Väsby, è un autore e drammaturgo svedese. È sposato con la scrittrice Alexandra Coelho dalla quale ha avuto tre figlie e vive a Stoccolma.
Il romanzo Il regista (2006) dedicato a Ingmar Bergman è stato a lungo al centro dell’attenzione, anche per la denuncia dello stesso regista che comunque aveva letto e approvato il manoscritto prima della stampa.
La critica si è incentrata sul labile confine tra finzione e realtà.
Il regista è tradotto in inglese, russo, polacco, olandese, ceco, ungherese, norvegese e danese. Nel 2009 ha pubblicato il suo nono romanzo Il diplomatico, una storia di fantasia sul tentativo di un diplomatico svedese di disarmare l’Iraq nel 2003.