Alexandra Benedict
Traduttore: Stefania Cherchi, Beatrice Messineo
Editore: Newton Compton
Genere: Thriller
Pagine: 288
Anno edizione: 2024
Sinossi. **Enigmatici omicidi, un Natale mortale. State attenti a ciò che desiderate ricevere sotto l’albero… Dall’autrice del bestseller A cena con l’assassino** Il 19 dicembre, la rinomata risolutrice di giochi enigmistici Edie O’Sullivan, solitaria e refrattaria al Natale, trova un regalo sulla soglia di casa. Scartandolo, scopre una scatola al cui interno ci sono sei tessere di un puzzle. Unendoli, i pezzi mostrano parte di una scena del crimine: piastrelle bianche e nere macchiate di sangue e una porzione di una sagoma delineata con il gesso. Nel pacco è incluso un messaggio: «Quattro persone, forse di più, moriranno entro la mezzanotte della Vigilia di Natale, a meno che tu non riesca a incastrare i pezzi e fermarmi». Edie contatta suo nipote, l’ispettore Sean Brand-O’Sullivan, e insieme si mettono al lavoro per interpretare gli indizi. Ma quando viene rinvenuto un uomo in fin di vita con un tassello del puzzle in mano, Sean teme che Edie possa essere in pericolo e la esclude dall’indagine. Tuttavia, mentre il numero delle vittime aumenta, Edie capisce di essere l’unica ad avere le competenze per completare e risolvere il puzzle omicida. Solo assemblando tutte le tessere Edie potrà fermare l’assassino e finalmente lasciarsi il passato alle spalle. Un romanzo deliziosamente intricato per i fan dei gialli intelligenti e dei rompicapo? Da un’autrice da oltre 100.000 copie vendute in Italia Un altro Natale da brividi… Che il gioco abbia inizio! «Un omaggio al poliziesco classico.» Corriere della Sera – La Lettura «Qualunque regalo scarterai per Natale, faresti meglio a sperare che sia questo libro.» Janice Hallett, autrice di L’assassino è tra le righe «È meraviglioso! Un omaggio alla Golden Age, con un pizzico di Poirot e un cuore oscuro e moderno.» S.J. Bennett, autrice di Il nodo Windsor Alexandra Benedict È un’autrice pluripremiata di romanzi, racconti e sceneggiature. Ha composto musica per film, TV e radio, e, più recentemente, per produzioni BBC Sounds e Audible. Tiene corsi di Scrittura creativa di crime e thriller alla City University. Con la Newton Compton ha pubblicato A cena con l’assassino, In treno con l’assassino e Quattro delitti prima di mezzanotte.
Recensione di Sabrina De Bastiani
«Niente fa Natale come un po’ di fogliame festivo e il contorno di un cadavere sul pavimento».
Torna il Natale e torna Alexandra Benedict, ogni anno sempre più attesa, a deliziarci con i suoi libri, ambientati nel pugno dei giorni prossimi al Natale con un countdown inesorabile e strutturati con sapienti e intriganti trame gialle, che ogni volta si rinnovano e colpiscono per l’originalità degli sviluppi e la profondità dei personaggi, la forza e il garbo nel trattare e proporre tematiche difficili, contemporanee, espressione di disagio e recessi di passati complicati che riverberano sulle vite dei protagonisti.
Non manca però una generosa dose di humor e ironia, perfetti e ben dosati come le ricette che troverete a fondo libro.
Il tutto, ancora, senza trascurare una componente game, fatta di rimandi, citazioni, indovinelli e indizi disseminati nelle pagine, che offrono al lettore la possibilità di un intrattenimento su più livelli.
E dunque, si aprano le danze!
Nessuno era morto, tanto per cominciare. Ma la cosa stava per cambiare.
Quella notte avrebbe messo fine a una vita, e cambiato per sempre quella dell’assassino.
Il buio stava scendendo su tutti loro.
Edie O’ Sullivan, celeberrima e brillante risolutrice di enigmistica e creatrice di cruciverba, elegantemente âgée, solitaria – dopo una vita trascorsa in balia del caos, si era imposta tutta una serie di limiti che, pur confondendo la gente intorno a lei, la facevano sentire al sicuro – e molto tendente, per motivi che saranno via via svelati, a un approccio grinchoso al Natale – Era una donna burbera, certo. Imprecava e aveva il dito medio facile ma, quando lo voleva, sapeva amare di un amore feroce. – viene sfidata, non da un enigmista, ma da un assassino che si firma Riposa in pezzi (nell’inglese gioca bene l’assonanza Rest in peace – pieces, ma risulta assolutamente congrua ed evocativa anche la traduzione in italiano).
La sfida è quella di fermare la mano omicida risolvendo, entro la mezzanotte della Vigilia di Natale, un puzzle i cui pezzi vengono fatti trovare alla donna sulla porta della sua abitazione.
I puzzle richiedono una mente capace di trattenere sia il disegno generale che i singoli pezzi. E l’assassino la stava incaricando di farlo.
Ma perché?
Dandosi il caso che il nipote Sean, cresciuto come un figlio, sia ispettore di Polizia, viene naturale a Edie metterlo a parte, facendo così partire le indagini.
«Risolvere un crimine è un po’ come risolvere un cruciverba, ma è anche come ricostruire un puzzle. Prima bisogna mettere le zone che si conoscono, stabilire le linee di contorno, e poi cercare i dettagli».
Tutto logico, lineare, così come detta anche la matrice enigmistica che pervade il romanzo.
Se non fosse per quella variabile enorme che sono i rapporti umani, il bene che si vuole a una persona, il volerne garantire la sicurezza. L’accudimento reciproco.
Era il bello dei puzzle: ti portano sempre in direzioni inaspettate.
Ecco, questa bellissima variabile fa sì che Sean, al ritrovamento della prima vittima, estrometta Edie dall’indagine per proteggerla da una situazione che potrebbe metterla in forte pericolo e allo stesso modo Edie continui a indagare per conto proprio, avendo visto qualcosa, in una delle tessere del puzzle, che riguarda molto da vicino Sean.
Una volta Edie gli aveva detto che lui e lei erano due opposti; Sean sempre pronto a pensare il meglio delle persone, mentre lei pensava sempre il peggio.
La storia si articola su due, anzi tre binari paralleli, considerato il punto di vista dell’assassino, spiazzante attraverso l’espressione dei propri dubbi, il lasciar filtrare e percepire una fragilità latente che cozza con la determinazione a compiere quanto si è prefissato.
(…) … restava solo un omicidio da portare a termine. Ma se non si fosse rivelato ciò che desiderava? Se quel pezzo non si fosse incastrato?
E allora, se sfidare Edie fosse un grido di aiuto, un modo per essere fermato?
O se Edie stessa, al contrario, fosse pedina di un gioco ancora più grande?
(…) è della massima importanza conoscere l’avversario. A volte, però, chi sia il nemico non è chiaro se non all’ultimissimo minuto.
All’ultimissimo minuto, ma i puzzle richiedono tempo e pazienza, e lei di pazienza ne aveva in abbondanza. Il tempo, invece, non era dalla sua parte.
Noi lettori invece sì che siamo assolutamente dalla parte di Edie e Sean, personaggi che attraverso i capitoli si sono fatti conoscere anche per le loro vicende personali, ci hanno messo a parte di progetti e difficoltà, di sentimenti. La penna funambolica e sensibile di Benedict ci ha condotto nel loro quotidiano, ce li ha resi prossimi, motivo in più affinchè il finale sorprendente e al cardiopalma ci faccia fare ben oltre che un sobbalzo sulla sedia.
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Alexandra Benedict
è un’autrice e sceneggiatrice inglese. Ha composto inoltre musica per film, TV e radio, e, più recentemente, per produzioni BBC Sounds e Audible. Ha insegnato scrittura creativa di crime e thriller alla City University. Con la Newton Compton ha pubblicato A cena con l’assassino (2022), che ha avuto un clamoroso successo di pubblico, e In treno con l’assassino (2023).