Intervista a Fabio Folla




(A cura dello staff Thrillernord)

Uno sciatore stilizzato che sfreccia non su un pendio innevato, ma su una lama insanguinata che si apre su un libro. E una settimana bianca dove il termine “bianca” viene squarciato per dare spazio a un “gialla” che inquieta.

La locandina della Settimana Gialla promossa a Venegono Superiore dal Comune – assessorato alla Cultura e biblioteca comunale Bruno Munari è opera di Fabio Folla, disegnatore che già ha studiato loghi e immagini del progetto triennale “Fondo Sclavi – una biblioteca da paura”, coordinato dalla cooperativa Totem con Fondazione Cariplo e nato per valorizzare il patrimonio di 6500 libri che il creatore di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, ha donato alla biblioteca. E che sarà tra i quattro relatori dell’evento conclusivo del progetto citato, curato dalla cooperativa per il pomeriggio di sabato 24 febbraio alle 17, assieme al critico cinematografico e regista Alessandro Leone, al curatore d’arte Luca Traini, e alla bibliotecaria Marina Adotti, autrice del libro “Il Fondo Sclavi, tra cinema e fumetto”.

 

 

 

1) Fabio Folla, com’è nata l’idea dell’immagine della locandina per la Settimana Gialla?

È nata proprio dall’idea del nome, Settimana Gialla,e su questa indicazione e impressione ho pensato a un riferimento al gioco di parole, collegando e traslando da un concetto all’altro, quasi fosse un colpo di scena che è tipico del giallo. Lo sciatore non è il protagonista, è dunque stilizzato, e scia sulla lama di un coltello insanguinato sotto il quale si apre il libro, con un rimando dunque alla lettura, ma che è esso stesso macchiato di sangue. Un’immagine che, naturalmente, nasce per attirare l’attenzione e spiegare il senso della manifestazione. Il riferimento è alle copertine di Pinter e dei Gialli Mondadori, con un’immagine evocativa e l’idea della lama del coltello saltata. Lo stile è diverso, ma l’idea arriva da lì. Infine, lo strappo sul “bianca” per far apparire “gialla” è un effetto horror da cui emerge il dramma, dato anche dalle linee della scritta che rendono una sensazione di tensione. Per il resto, un lavoro a incastri per riuscire anche a dare tutto il programma e i grossi nomi che ne sono protagonisti, seguendo un po’ l’impostazione grafica generale delle locandine del progetto “Una biblioteca da paura”, con il logo con la macchina di Dylan Dog e un libro.

 

 

2) Quali gli aspetti fondamentali della lettura di Dylan Dog che sarà offerta da lei nell’incontro?

Mi interessa far notare la preziosità del Fondo Sclavi dal punto di vista di una persona che frequenta il personaggio e il fumetto Dylan Dog da quando è nato e far capire quanti riferimenti hanno supportato la scrittura di questo tipo di narrazione, che sono tantissimi. E anche mostrare che il fumetto è ormai letteratura a tutti gli effetti.

 

 

3) Quale l’importanza di questo Fondo Sclavi, secondo lei?

Entrare nel Fondo Sclavi fa capire quanto c’è da studiare anche sul fumetto. La preziosità di questo fumetto è data dal valore che ha questa enorme cultura che presenta elementi storici, una simbologia: il successo di Dylan Dog non è dato solo dalla bellezza di questo fumetto, ma anche dalla grande profondità di uno scrittore che è Tiziano Sclavi che ha convogliato in un contenitore a volte sottovalutato qualcosa di grande.

Fabio Folla

 

 


LE INTERVISTE

1) Intervista a Bruno Morchio

2) Intervista a Alberto Sironi

3) Intervista a Margherita Oggero Pierluigi Porazzi e Margherita Oggero